Capitolo 12- Al mio posto

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George spia quelle guardie che stanno chiacchierando lungo i pontili della caverna che sorreggono la città di Windei.
Uno, due, tre e quattro. Conta gli uomini che non si preoccupano affatto di quei Ribelli che stanno percorrendo la navata per giungere al loro nascondiglio segreto.
Elios si appiattisce alla parete invitando gli altri a seguirlo, devono muoversi silenziosamente per non farsi vedere.
Da quanto gli ha spiegato Carl devono cercare di non farsi vedere troppo in giro. In questa città tutti conoscono tutti e se lo avrebbero visto passeggiare a quell'ora di notte, sicuramente sarebbe stato arrestato.
Elios fa cenno del via libera e si mettono a correre per lunghi veicoli finché finalmente non giungono alla vecchia Filanda, un vecchio bar da cui si sentono i canti di persone ubriache fradice, poco trafficato dalle guardie.
Entrano in una salone enorme in cui i Vittoriosi ballano sopra un tappeto fatto di pelle umana. I calici vengono riempiti di sangue mischiato al ginepi, mentre in un ala della sala alcune donne umane vengono prima stuprate e poi divorate senza scrupoli.
George si guarda attorno con disagio e disgustato da quella scena distoglie lo sguardo verso le scale che portano alle stanze.

La bella ragazza dagli occhi verdi sale le scale bianche lentamente, troppo lentamente per essere una Vittoriosa.
La vede guardarsi attorno come se fosse in cerca di qualcosa o qualcuno.
Non resiste e la prende per la vita, ponendogli una mano davanti alla bocca per non farla urlare e la trasporta in una stanza che gli risulta fin troppo familiare.
Aspira a fondo il suo profumo sensuale che gli fa perdere la testa.
<<Piccola vedo che sei maturata bene. Ma non mi hai dato ascolto quando ti ho scritto quel biglietto.>> sospira e le lascia la mano dalla bocca.
La ragazza si volta verso di lui inchiodandolo con quello sguardo magnetico.

L'immagine dal passato via via sparisce, facendo tornare alla realtà George.
Elios gli poggia una mano sulla spalla, puntando il dito verso una stanza in cui si terrà una riunione segreta e, seguito da Carl, bussano alla porta spostando lo sguardo a destra e sinistra temendo di essere visti.
<< Parola d' ordine?>>
<< Il re è morto.>>
La porta si apre cautamente, mostrando uno stanzino piccolo e cupo.
<< Elios! Pensavamo che ti eri cotto alla luce del sole! Sono due giorni che manchi!>>
Un uomo, con una folta barba bionda, sorride agli arrivati e li abbraccia come se avesse ritrovato dei fratelli.
<< Jones! Devi parlare urgentemente con gli altri. Intanto ti presento il nostro capo, George!>>
Jones squadra Alessandro dalla punta dei capelli fino ai piedi scalzi.
<< Beh, di sicuro è un nobile per come è vestito, ma ca...>>
Carl fa finta di essere inciampato e casca tra le braccia di Jones, Elios in fretta gira George ponendogli un braccio sulle spalle.
<< Devi capire che ti abbiamo creduto morto, ma ora che sei tornato le cose torneranno come prima! Aspettaci qui che iniziamo a preparare gli uomini per la buona notizia! E tu Carl, guastafeste che non sei altro, resti qui con lui a riportargli la memoria dei momenti passati!>>
Detto ciò indica a Jones di seguirlo dagli altri, lasciando soli George e Carl.
<< Perché non posso entrare e basta? Sono il loro capo nonostante tutto!>>
L'altro alza le spalle.
<< Devi capire che il tuo ritorno dal mondo dei morti può scuotere gli animi degli uomini. Se appari all'improvviso potrebbero restare scioccati!>>

Elios scruta gli uomini riuniti attorno a quella tavola, sono solo una ventina, ma abbastanza da essere riusciti a controllare mezzo paese.
Sono ancora costretti a nascondersi dopo che Raffael, il loro capo, è morto tragicamente in battaglia.
Era capitato tutto per caso, circa cinque anni prima si erano incontrati in quello stesso bar; Raffael era ubriaco perché la moglie l'aveva appena lasciato per un Vittorioso che preferiva mangiare gli animali anziché gli umani, lui invece beveva per affogare il ricordo del matrimonio appena avvenuto dell'unica donna che abbia mai amato, con quell' odioso regnante Tommas, mentre Carl era lì solo perché è uno dei pochi bar in cui puoi mangiare gli umani e torturarli quanto vuoi.
Ricorda bene quella sera, perché Carl voleva a tutti i costi quella stupida umana bionda tutta per sé e allo stesso tempo Raffael l'aveva adocchiata da un pò per potersela mangiare.
In pochi minuti, ubriachi fradici com'erano, iniziarono a prendersi a calci e pugni, lasciando scappare la giovane umana dietro il balcone.
Elios se la rideva a più non posso da quella scena.
<< Che hai da ridere?>> gli chiese Raffael e neanche il tempo di rispondere che un pugno lo colpì in pieno petto.
Presto la zuffa di tre uomini si trasformò in una battaglia tra tutti gli ospiti del bar.
Le guardie, attirate dal chiasso, decisero di intervenire. Raffael, Carl ed Elios si guardarono negli occhi alla vista dei soldati e si allearono per allontanarli.
Il vino e il sangue però confondeva i loro movimenti rendendoli lenti e prevedibili, e ben presto si ritrovarono chiusi in carcere per disturbo della quiete pubblica.
I tre uomini se la risero tutto il tempo, ma una volta finita la sbornia si raccontarono il motivo per cui si trovavano in quel maledetto bar.
Si accorsero di avere gli stessi ideali e che odiano le nuove leggi del re.
Fecero il patto che avrebbero cambiato le cose, almeno in quel paese e di riuscire a trovare altri uomini con le loro stesse ideologie.

Quando finalmente credevano di essere riusciti ad unire un bel gruppo, avevano attaccato il palazzo ma Raffael, il loro capo, è rimasto ferito gravemente e venne catturato.
Nessuno era conoscenza del suo ruolo nel loro gruppo, e lui rimase muto per tutto il tempo degli interrogatori e torture.
Varie volte provarono a liberarlo ma fu tutto inutile; fino al giorno in cui venne appeso nell'unico punto in cui si affaccia il sole. Le sue urla di dolore rieccheggiarono per tutta la caverna finché un soldato, sfinito di ascoltare quel tormento, decise di dargli il colpo di grazia trafiggendo il collo lanciando un pugnale.
Da allora i Ribelli si nascosero in quel bar, Elios aveva inviato lettere di minacce e di sfida ma non ha mai avuto la forza di riuscire a sfidare a corpo a corpo Tommas.
Adesso c'è George e Elios ha un buon piano per poter riuscire ad avere il posto di regnante che gli spetta e di riavere tra le sue braccia la sua amata.

Elios espone il proprio piano elaboratissimo a quei venti uomini che gli pendono alle labbra.
<< Non abbiamo altra scelta, ormai siamo fuggitivi e chiunque ci può riconoscere e farci fare la stessa fine di Raffael. Chi sta con me? Per un mondo libero di fare ciò che vuole con gli umani?>>
Il voto è unanime; tutti desiderano la libertà e George come loro capo.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora