Capitolo 30- La dura verità

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Una donna anziana si scontra contro Esmeralda nel mercato. << Mi scusi!>>
La regina aiuta ad alzare da terra l'umana mentre questa raccoglie tutte le verdure cadute dalla cesta.
<< Mi scusi lei! Le ho fatto rovesciare la spesa a terra! Aspetti che l'aiuto. >>
L'anziana ringrazia e le porge un avocado.
<< Vi dono questo frutto, per la vostra gentilezza>> Annuncia.
Esmeralda prende tra le mani l' avocado.
<< Grazie non l' ho mai assaggiato!>>
La donna la guarda torvo.
<< Come sarebbe a dire? È il tipico frutto della nostra città! Chi siete voi?>>
La regina si allarma, si è dimenticata che quel posto è popolato da soli umani che si conoscono tutti tra di loro.
<< Oh scusi! E che non mangio molta frutta, ma la ringrazio molto!>>
Cerca di allontanarsi con la scusa che cerca il figlio.
Trovato David decide di ritornare a palazzo, in quanto non vuole creare ulteriori disagi.
Questa gente è inconsapevole di ciò che accade all'esterno, esiste solo il loro piccolo mondo. Almeno noi a Feneis eravamo a conoscenza che i guardiani erano i nostri protettori e che all' esterno vi erano gli uomini dagli occhi di ghiaccio che ci volevano far male. Qui invece non sanno nulla. Gli basta trovare un pezzo di pane nel piatto per star bene.
Osserva per un ultima volta il mercato con tristezza. Presto, la vita di questi individui sarebbe stata stravolta.

Vito manda i suoi uomini alla ricerca del curry, con al comando William e Theresa.
<< David partirei anche te con loro.>>
Il principe protesta alla richiesta del re, mentre William si sistema al suo fianco.
<< Io voglio vedere Demon che dichiara alle persone chi è veramente!>>
Il re sospira per quel nipote così ottuso.
Esmeralda sorride perché è dello stesso parere del figlio, anche se preferisce lasciarlo uscire da quelle quattro mura, perché teme che possa accadere qualcosa di pericoloso.

Alcuni Vittoriosi sistemano una specie di palcoscenico al centro del mercato. Nel frattempo, gli umani incuriositi, li osservano lavorare.
Anche in quel paese esiste una specie di consiglio che l'equilibrio di quel luogo, e sono gli unici a conoscere il segreto che cimenta sul loro popolo. Attorno al palcoscenico vengono sistemate delle torce per permettere agli umani di vedere meglio.
I consiglieri salgono sul palco e aspettano che tutti gli uomini si zittiscono prima di procedere nel parlare.
<< Buonasera, sicuramente vi state chiedendo il motivo per cui vi abbiamo riunito tutti qui, al centro del paese. Ebbene adesso scoprirete la verità che affligge su tutti noi. Come ben sapete noi ci siamo rifugiati tra queste quattro mura, costruite dai nostri antenati, per non infettarci e trasformarci in uomini dagli occhi di ghiaccio.>>
Vito sale sul palcoscenico tenendo per mano Esmeralda, accompagnati da Demon.
I presenti tengono il fiato, quell'uomo lo vedono di rado e ogni volta che passa succede qualche catastrofe. Secondo le storie del paese si pensa che provenga dai cieli, altri invece, presuppongono che una ladro della città. Nonostante il brusio che inizia ad innalzarsi, Vito riesce a sentire le persone che trattano di malocchio o che pregano che se ne vada il prima possibile.
Il re sbuffa e prende parola zittendo i presenti.
<< Per garantirvi una vita normale, avevamo deciso di celare l'esistenza di noi Vittoriosi. Siamo persone molto più forti rispetto a voi, non possiamo ammalarci e possiamo essere più veloci di voi.>>
Esmeralda corre al lato inverso al palco in pochi decimi di secondo, lasciando a bocca aperta tutti quanti.
<< Non vi faremo del male. Per anni abbiamo vissuto al vostro fianco e non vi siete mai resi conto di nulla.>>
I consiglieri applaudono al re.
<< Ci hanno protetti per molti anni senza mai chiedere nulla in cambio. Siete un popolo forte e saggio e sappiamo che accetterete questa realtà.>>
Il popolo inizia ad aumentare il fracasso sonoro.
<< E perché non vi siete mai mostrati? Cosa nascondete?>>
Vito prende parola.
<< Io sono il re del mondo e decido se e quando mostrarmi. Come vi è stato già detto, non eravate abbastanza maturi per questa notizia. Siete un popolo molto forte e meritate di sapere cosa accade. Da anni vi sto studiando e proteggendo dagli uomini dagli occhi di ghiaccio. Purtroppo nemici interni non mi permettevano di confessarvi la realtà, ma ora sono stati esiliati.>>
Il popolo però non si accontenta e alcuni iniziano a scappare verso casa, infidi a quegli uomini dagli straordinari poteri.
Esmeralda guarda con sgomento quelle persone che si sentono perse. Tutto il loro mondo si è frantumato in una manciata di minuti.
Tra di loro nota la vecchietta con cui poco prima si era scontrata, che le rivolge uno sguardo duro e preoccupato.
I consiglieri prendono parola.
<< Popolo di Casy! Ringraziamo del dono fattoci e spero che torniate a casa a cuor leggero. Quando necessiterete di porgere delle domande o importanti questioni il re sarà a nostra disposizione nella sala del consiglio stanotte. Accogliete questo momento prima che parta per un viaggio che ci aiuterà in futuro!>>
Il rimando della gente è suddiviso in due parti, una è felice di essere a conoscenza di chi siano i loro salvatori l'altra, che protesta per la presenza di quegli intrusi.

I sovrani giungono alla sala del consiglio e ricevono differenti doni dal popolo. La sala del consiglio non è altro che una grande casa con l'unica stanza in di solito i consiglieri ricevono determinate richieste e governano in pace.
Esmeralda però sente che qualcosa non andrà bene.
<< Amore qualcosa non mi convince. Demon non ha preferito parola da quando ci siamo mostrati in pubblico. >>
Anche Vito si è accorto di questo mutismo.
<< Lo so, ma se avessi fatto parlare a lui davanti alla gente sarebbe andato tutto storto. Purtroppo qui c'è molto lavoro da fare perché sono troppi i diffidenti. L'ho notato assai prima.>>
Un uomo dalla carnagione scura s'inchina in loro presenza.
<< Ho sempre saputo della vostra esistenza! Grazie!! Grazie!!>>
I sovrani sorridono incerti.

All'improvviso una puzza di fumo arriva dall'esterno, facendo tossire coloro che si trovano nella sala del consiglio.
Una guardia corre dal Vito.
<< Mio re! Qualcuno sta appiccando il fuoco all'edificio!>>
Vito si alza subito e ordina:
<< Prendete tutta l'acqua necessaria per spegnere il focolaio! Se vedete qualcuno accenderlo portatelo subito da me! Tutti fuori di qui!>>
I presenti corrono verso l'esterno, ma non appena escono dalla porta principale, essa cade bloccando alcune persone all'interno.
Vito gira attorno all'edificio finché non trova una specie di finestra mezza distrutta e ci si butta contro per creare un punto d'uscita.
Le travi del soffitto stanno cedendo ma possono ancora reggere per qualche minuto.
Un pianto di un bambino attira la sua attenzione e corre verso quella direzione.
Un fanciullo è seduto con le braccia che attorcigliano le gambe sotto ad un tavolo. Il re lo prende di peso.
<< Tranquillo. Adesso ti porto dai tuoi genitori.>>
Esce a tutta velocità dalla casa coprendo il bimbo con il proprio corpo. Una volta fuori lo lascia tra le braccia di Esmeralda e corre dentro.
Una trave cade davanti a lui ma riesce a scansarsi.
<< Aiuto! Il mio amico è bloccato!>>
Corre verso una donna che cerca di sollevare dei pezzi di legno. Vito li lancia di lato e prende sulle spalle l'uomo.
<< Mi prenda la mano e segua il mio passo!>>
La donna annuisce e insieme riescono a percorrere l'edificio fino all'apertura creatasi poco prima nella finestra.

Esmeralda lascia il bambino alla madre piangente che la ringrazia di cuore e le bacia le mani.
La regina, appena vede il marito, l'abbraccia e si congeda per avvicinarsi al re.
<< Credo che non ci siano altre pers.>> neanche finisce la frase che dall'interno della casa si sente:
<< Aiuto! Sto bruciando!!>>
Vito la bacia sulle labbra e corre in soccorso.
Il fumo gli brucia gli occhi, e gli coprono parte della vista, senza permettergli di vedere dove mette i piedi.
<< Aiuto!!>>
Corre veloce finché un fischio di un arma lo allarma e riesce a scansare un pugnale appena in tempo.
Un uomo gli salta addosso, ma è troppo debole nei suoi confronti e riesce a spingerlo lontano da sé.
<< Voi non ci comanderete!>>
Vito scatta di lato, gli prende un braccio e glielo contorce dietro alla schiena.
<< Io vi sto solo salvando da un pericolo maggiore!>>
Il fumo aumenta e il soffitto sta per cedere.
Con sforzo, abbraccia l'uomo temendogli le braccia dietro la schiena e, con tutta la forza rimastagli, salta verso l'alto rompendo definitivamente il tetto.
Ritrovatosi fuori lascia il prigioniero alle guardie.
<< Portatelo fino a stanotte al fresco.>>
Esmeralda corre da lui preoccupata.
<< Tranquilla, sto bene. Sto già guarendo.>>
Lei annuisce poco convinta.
<< Dobbiamo tornare a palazzo. Sta per sorgere il sole. Il popolo però ti vedrà ancora meglio, ora che hai salvato alcuni di loro!>>
<<No, era una trappola per uccidermi. Alcuni ci accetteranno e altri no, ma perlomeno inizieranno a capire che esistiamo e non possono farne a meno. Quando ci sarà la cura ci accetteranno maggiormente.>>
Esmeralda annuisce e gli dà un lungo bacio.

La Regina e il Ribelle                        -Un Lungo ViaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora