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"Ciao dolcetto." Lo chiamai in quel modo per dargli fastidio. Al pranzo sentii la madre che lo chiamava in quel modo, e lui iniziò a rimproverarla.
Si girò lentamente verso di me.

"Come mi hai chiamato?" Socchiuse gli occhi.

"Dolcetto. Te lo devo ripetere? Dolcetto." Scandii bene le lettere. Si avvicinò a me.

"Non chiamarmi più così, sennò ti farò correre. Nel vero senso della parola." Non stava scherzando, glielo leggevo in faccia. Ma io Jane Millych, potevo non continuare a dargli fastidio? Ma certo che no!

"Oh che paura che mi fai, dolcetto." Sorrisi furbamente e lui fece lo stesso.

"Lo hai voluto te." Iniziai a scappare per casa, andai in camera a prendere le chiavi di casa, e uscii. Lui mi seguì e chiuse la porta. Corsi per tutto il quartiere con un tizio alle mie spalle. Avevo fatto dieci minuti di corsa, e già mi sentivo come una vecchietta che aveva fatto tre piani di scale, lui invece era ancora bello scattante.

"Tanto non mi scappi raggio di sole!" Mi aveva quasi raggiunto, fin quando non andai a sbattere contro Cameron.

"Hey Jane, tutto bene?"

"Oh si. Sto solo scappando da un matto furioso." Lui forse non capì che io stessi scherzando, perché appena vide a Harry che stava correndo verso di me, lo bloccò, e lo prese dal bavero.

"Non toccarla coglione." Harry gli diede un calcio nella pancia, e questo si piegò dal dolore.

"Io faccio quello che voglio con Jane hai capito?"

"Harry! Cameron! Basta! Cam, Harry e io stavamo solo giocando, non c'è bisogno di avventarti contro, e Harry, cerca di non passare subito alla violenza." Aiutai a Cameron a farlo rialzare.

"Grazie Jane, sei sicura che questo sia un tipo apposto? Dal modo in cui ti rincorreva non sembrava normale." Ripetei un'altra volta che io e il riccio stavamo solo giocando, e quando si accertò che fosse vero, se ne andò.

"Come lo conosci?" Era arrabbiato con me.

"Viene nella mia stessa scuola, e ha una cotta per la sottoscritta." Volevo farlo tornare felice e spensierato come un bambino, invece stavo soltanto peggiorando la situazione.

"Ehm...penso che andrò a casa, ciao Harry." Non mi salutò e continuò per la sua strada. Odiavo il suo bipolarismo.

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Il giorno dopo, a scuola incontrai a Kate.

"Allora? Sei pronta per questa verifica di matematica? Il tuo insegnante è stato bravo?" Sorrise pronunciando l'ultima frase.

"1. No, non sono psicologicamente pronta per la verifica
2. Si, Harry è stato un bravo insegnante."

Quando stavamo per entrare in classe, mi feci il segno della croce.

"Allora ragazzi, questo test sarà molto facile per chi avrà studiato, e molto difficile per chi è sempre andato male nella mia materia." Quando disse molto difficile, guardò nella mia direzione.
Mi consegnò il foglio, scrissi il nome, e guardai gli esercizi. Erano identici a quelli fatti insieme a Harry.
Suonò la campanella, ma io finì poco dopo.

"Millych, mi dispiace. Dovevi consegnare il compito nel momento esatto in cui è suonata. Questo compito sarò costretta ad annullarlo." Brutta stronza. Adesso ci penso io.
Alzai le verifiche degli altri compagni, e misi la mia tra di esse.

Try || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora