"Hey visto che siamo rimasti solo io e quei due, ti va di fare coppia con me?" Un ragazzo alto quanto Harry, mi si avvicinò.
Era davvero carino. Aveva gli occhi occhi azzurri come il ghiaccio e i capelli castani. Un bel contrasto a parer mio.
Al contrario di Harry, lui non era tatuato."Si. Mi farebbe molto piacere." Gli sorrisi.
"Piacere Walker, Walker Scott." Mi tese la mano in segno di gentilezza.
"Jane Millych." Strinsi la sua mano, ed era il doppio della mia.
Mi ricordava qualcuno che avevo già visto, ma chi?Mi sorrise, e solo in quel momento potei notare la perfetta dentatura, contornata da delle labbra carnose e rosee.
Circa due ore dopo, ci ritrovammo quasi tutti in giardino, con un tasso alcolico più alto del dovuto, a fare domande stupide.
"Ma quindi Jane non sei più vergine?" Mi chiese Niall ridendo sorseggiando da un boccale di birra.
"No, pensa che ormai è quasi un mese, e sai con chi l'ho fatto? Con H..." Harry interruppe il mio discorso, e se non fossi stata così ubriaca, penso l'avrei ringraziato.
"Hey ragazzi, che dite di incominciare a prepararci per andare a casa?"
"Harry, sai che ti voglio tanto bene, ma come cazzo ci torniamo a casa se siamo uno più ubriaco dell'altro?" Effettivamente Zayn aveva ragione. Eravamo tutti ubriachi.
"Beh...io so che in questa casa ci sono delle stanze da letto, quindi perché non approfittarne?" Harry si alzò in piedi, e si diresse all'entrata.
Io e gli altri lo seguimmo. Alcuni fecero fatica a starci dietro coi passi.
"Io vado nell'ultima a sinistra." Attraversò un lungo corridoio, e svoltò a sinistra. Chiuse la porta sbattendola.
"Io vado nella prima che trovo libera." Dissi dirigendomi in una stanza buia. Entrai, e a tastoni cerai l'interruttore della luce. Lo trovai, e lo attivai.
Per mia fortuna c'erano due letti liberi.
Sentii la porta essere picchiettata da qualcuno."Avanti." Dissi.
Una figura alta e snella aprii la porta."Scusami se ti disturbo Jane, ma posso dormire in questa stanza, visto che tutte le altre sono occupate?" Walker era fermo sullo stupite della porta.
"Ehm...certo." Non ero proprio felice dell'idea che uno sconosciuto venisse a dormire nella stanza in cui alloggiavo anche io, ma alla fine pensai che non mi avrebbe fatto nulla di male.
"Grazie." Mi fece l'occhiolino, e disfò il suo letto.
Gli sorrisi imbarazzata, e mi infilai nel letto.
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"Basta! Non mi devi rompere il cazzo mamma!" Delle urla provenienti dalla stanza accanto mi svegliarono.
"Sono maggiorenne, so badare a me stesso." Mi alzai in punta di piedi, e percorsi tutta la stanza, fino ad arrivare alla maniglia della porta della camera da letto.
L'aprii, e uscii.
Le urla diminuirono man mano che percorrevo quel corridoio.Bussai nella stanza di Harry.
"Posso?" Bussai lievemente sulla porta in legno.
"Jane? Cosa ci fai alzata alle tre del mattino? Va via!" La sua voce sembrava...spezzata, come se stesse cercando i trattenere le lacrime.
"Harry le tue urla mi hanno svegliata." Mi avvicinai ancora di più.
Non sapevo cosa dovevo fare, se andare via e lasciare che si fosse calmato da solo, o aiutarlo a sfogarsi."Vai via Jane, voglio stare da solo." Appoggiò i gomiti nelle cosce, e si coprì il viso con le sue grandi mani.
Adesso potevo essere sicura, del fatto che stesse piangendo.Dei singhiozzi strozzati, mi fecero prendere coraggio.
Mi sedetti sul suo letto, incrociai le gambe, e iniziai a massaggiargli la schiena a mo' di conforto.
Scelsi di rimanere in silenzio, e far in modo che si sfogasse il più possibile. Tal volta, il silenzio, è la più grande medicina per i nostri problemi.
Pochi minuti più tardi, mi ritrovai ad abbracciare la persona che mai avrei creduto di poter consolare.
"Mi sento così solo Jane." Harry si staccò dal nostro abbraccio, e si mise a osservarmi con i suoi grandi occhi verdi.
Era come se volesse analizzare ciò che provassi in quel momento nei suoi confronti.
"Come ti capisco." Dissi guardandolo negli occhi.
"No che non capisci Jane, tu non sai ciò che ho passato, e se provassi a raccontartelo non capiresti. Oppure fingeresti di capirmi, come tante persone hanno fatto." Si girò a guardare la parete, e gli scese una lacrima.
"Prova a parlare con me."
"No Jane! Smettila di insistere! Non mi capiresti!" Alzò la voce.
"Ecco uno dei tuoi problemi Harry, ti chiudi in te stesso. Cerchi di non esprimere emozioni, hai paura di ciò che la gente pensi di te." Si alzò in piedi, e iniziò a camminare avanti e indietro per la stanza.
"Perché non dovrei farlo scusa?! Tutte le volte che chiedevo l'aiuto di qualcuno, mi sbattevano la porta in faccia! Tutti angeli quando ti fingevi potente, tutti diavoli quando abbassavi il tuo scudo." Prese il cuscino e lo tirò sul muro.
Continuò prendendo l'abajour, e scaraventandola a terra."Harry fermo! Non è spaccando gli oggetti che risolverai i tuoi problemi."
Si girò di scatto."Aah Jane! Basta dirmi quello che devo fare! Non è parlare con te che risolverei i miei problemi!"
"Ma se non ci provi non puoi saperlo! Sai cosa Harry? Non so neanche perché io sia qui. Sono le quattro di notte, e dovrei essere a letto, e invece sono qua ad ascoltarti lamentare. Me ne vado."
Mi prese il polso."No non andare. Rimani qui con me Jane."
Passai lo sguardo dalla sua mano sul mio polso, alla sua faccia."D'accordo. Però se vuoi che rimanga devi raccontarmi quello che ti succede."
Ci pensò su, e poi mi rispose."D'accordo Jane, siediti, ti racconterò tutto."
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ANGOLO AUTRICE:
Ciao banane.
È da un pochino che non aggiornavo.
Ero impegnata con lo studio eccetera.
Nella mia città è arrivato il caldo, e io odio questa cosa. Amo l'inverno, non vedo l'ora che faccia di nuovo freddo.Qual'è la vostra stagione preferita?
Ah e comunque mi è venuto in mente di fare un Q/A.
Praticamente voi mi fate delle domande qua sotto, e io risponderò nel prossimo capitolo.
Ditemi anche se volete che vi faccia pubblicità alla vostra storia. (Scrivetemelo in privato.)Ciao Bananeeee!
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Try || Harry Styles
FanfictionLa rabbia accumulatasi fin da bambino non lo aveva mai aiutato. Era sempre stato solo, ed era così che si immaginava il suo futuro. Solo e dannato. Poi un giorno arrivò lei, l'angelo dagli occhi dorati. Lui l'oscurità in cerca di luce. Lei la l...