14

20 6 0
                                    

All'inizio era un bacio casto. Privo di passione, ma con il passare dei secondi, diventava sempre più focoso. Sempre più appassionante.

Era tutto così nuovo. Una sensazione che mai avevo provato prima, mi pervase tutto il corpo, mandandomi letteralmente a fuoco.
Provavo un gran caldo, e delle sensazioni strane.

Il cuore mi batteva in un ritmo innaturale, le gambe mi tremavano, e il respiro era affannoso.

Schiusi la bocca, e Harry, fece entrare la lingua al suo interno.

Gemette quando gli morsi il labbro.

Il mio corpo sembrava che sapeva cosa fare, anche se non feci nulla di tutto questo prima d'ora.

Misi le mie gambe attorno alla sua vita, e gemette quando i nostri bacini si scontrarono.

Mi fece scendere, e mi prese per mano.

"Vieni con me." Entrammo dentro lo spogliatoio dei ragazzi, e mi fece sedere sulla panchina in legno, continuando a baciarmi.

Man mano che mi baciava, si sdraiava sulla panchina, e io facevo lo stesso.

Era tutto così silenzioso, le uniche cose che si riuscivano a sentire, erano i nostri respiri che andavano in contemporanea.

Mi misi a cavalcioni su di lui, dandogli piacere. Gemette per l'azione compiuta qualche secondo prima.

Gli tirai l'estremità dei capelli, creandogli ulteriore piacere.

Si staccò dal bacio, e mi sfilò la maglietta.

"Spogliati Jane. Spogliati per me." Feci come mi aveva detto, e in pochi minuti mi ritrovai a fare l'amore con Harry sopra la panchina dello spogliatoio.

Non avrei mai immaginato una cosa del genere in tutta la mia vita.

"Oh piccola...sei così sexy.
Un giorno ti stancherai di me, come tutte le altre persone hanno fatto.
Un giorno scoprirai chi sono io veramente, e te ne vorrai andare via da me. Vorrai scappare." 

"Perché dici questo Harry? Te sei perfetto, sei tutto quello che vorrei da un ragazzo." Solo qualche istante più tardi feci mente locale su ciò che avevo detto.

"Non sono perfetto Jane. Sono fottutamente dannato, e te ne accorgerai con il passare del tempo." Non risposi. Non avevo assolutamente voglia di continuare quella conversazione.

Quando finimmo, rimanemmo un po' uno sopra l'altro. In quella posizione riuscivo a sentire il suo battito cardiaco. Era una melodia per le mie orecchie.

"Jane, penso sia ora di andare, sono le cinque e un quarto. Tra pochissimo dovremo tornare a casa."

"Si penso che sia la cosa migliore." Ci rivestimmo, e uscimmo.

Ognuno di noi rimase in silenzio. Non sapevamo cosa dire.
Misi le cuffiette e ascoltai un po' di musica.
Quando finimmo, Harry si offrì di riaccompagnarmi a casa. Non parcheggiò proprio di fronte, ma un po' più in là di dove abitavo io.

"Grazi mille per tutto." Stetti per scendere, quando mi ricordai che dovevo parlargli. "Hey Harry aspetta, voglio parlarti di una cosa." Risalì in macchina. "Volevo ringraziarti per l'aiuto che mi hai dato in matematica. Per merito tuo ho preso una A-." Mentre gli parlavo mi accorsi che il cuore mi batteva forte, e provavo un gran caldo. "Volevo dirti anche un'altra cosa, mio fratello, ha deciso che per il compleanno di tua sorella, le farà la festa a sorpresa. Tu e i tuoi amici sarete invitati, e visto che conosci bene a Gemma, invita anche le sue amiche." Si limitò ad annuire. "Comunque, tornando al discorso della matematica, ti andrebbe di venire a prendere una pizza con me sta sera? Da amici ovviamente. È solo un modo per ringraziarti tranquillo." Non seppi bene il motivo per cui mi stavo giustificando.

Try || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora