1. L'idea di Thomas

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"No, ti prego!". Lucas continuava a supplicare nostro padre da almeno mezz'ora. "Per favore! Non puoi mandarmi via! Non lì".

"Non me ne frega niente, Lucas!" esclamò papà, ormai deciso.

"Mamma, ti prego. Diglielo tu. Io non posso andare a vivere in Irlanda dai nonni! Non potete cacciarmi via!" esclamò inginocchiandosi davanti alla mamma, seduta su una sedia della cucina e abbracciandola. Ma lei non disse nulla. Gli mise solo una mano tra i capelli, cercando di calmarlo invano. "E... E il mio Derek? Se tutto questo è successo, è solo perché volevo proteggerlo!" Lucas stava andando fuori di testa.

"Quindi è per questo che hai distrutto l'auto del tuo professore di matematica? Per Derek?" chiese papà, cercando di capire perché Lucas ne avesse fatta un'altra delle sue. Almeno quella volta ci stava un motivo. Era decisamente peggio quando faceva l'irrequieto solo perché si annoiava.

Lucas si tirò in piedi e iniziò a ridere come un deficiente. "Io l'ho solo migliorata quell'auto" disse, gonfiandosi, decisamente soddisfatto di ciò che aveva fatto.

"Lucas, è irriconoscibile quell'auto! E gli hai anche lasciato le iniziali sopra! Io non avevo intenzione di comprare l'auto a nessuno e invece adesso dovrò farlo!". Papà era furioso. Era veramente incazzato.

"Ascolta, il professore se lo è meritato. Sai che ha fatto? Ha messo F a Derek nel test!".

"Derek dovrebbe studiare di più allora!".

"Papà! Quel compito l'ho fatto io e non Derek!".

Ed ecco il reale motivo che aveva spinto Lucas a commettere quel delitto. Adesso era tutto più chiaro. Altro che Derek. Lucas, che era sempre stato un genio a scuola, aveva dovuto affrontare una F.

Papà sospirò pesantemente. "Fammi capire bene. Hai distrutto l'auto del tuo professore, e devo ancora capire quando dato che lo hai fatto direttamente davanti casa sua, solo perché hai fatto il compito di Derek e lo hai sbagliato".

"Sbagliato? Guarda che era tutto giusto! Io nel mio ho preso A+. Okay, era l'altra fila, ma era comunque giusto!" si lamentò Lucas.

La mamma, che intanto si era alzata e aveva messo la mano sulla schiena di papà, piegato in avanti con le mani sul tavolo, prese la parola: "Derek ha chiesto spiegazioni?".

"Certo".

"E cosa gli ha risposto?".

"Che quando lo farà da solo avrà il voto che merita".

Vidi perfettamente l'espressione di papà che peggiorava più di quanto non fosse già. Chiuse gli occhi cercando di calmarsi. "Spencer, ti prego, fermami prima che lo ammazzo".

"Quel deficiente ha fatto piangere Derek! Adesso rischia di non venire con noi in campeggio la prossima estate. Se non riesce a recuperare la materia, sua madre non lo manda".

"Ma perché non lo aiuti invece di fare i test al suo posto?" chiese papà logicamente, ma Lucas non sembrava avere una risposta sensata da dare.

"Calmiamoci tutti quanti per un attimo" si intromise la mamma. "Vuoi davvero mandarlo in Irlanda da tuo padre?" chiese, guardando suo marito.

"No! Lì io morirei!" disse Lucas, prima che papà potesse rispondere. In effetti Mullingar era piccola e noiosa in confronto a Londra e Lucas aveva sempre odiato doverci andare per le vacanze. "Finirei solo per fare peggio lì e lo sai pure tu".

Papà lo fulminò con lo sguardo e io mi chiesi come facesse Lucas ad essere ancora vivo.

E io non sapevo neanche perché stessi ancora in quella cucina con loro. Scossi la testa, cercando di isolarmi dal resto della mia famiglia e prestando più attenzione alla frutta che stavo mangiando, ma Lucas non me lo permise.

Avrò Cura di Te 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora