Capitolo 21

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Sono circa tre giorni che non lo vedo.
"Smettila di disperarti,David non ti lascerebbe mai sola"
Dice Molly con in braccio Sam.
"Ma lo ha fatto!",protesto con gli occhi rossi.
"Ali,seriamente,non dovresti piangere troppo o il bambino ne risentirà."
Mormora Ashley esausta.

L'ho tenuta sveglia tutta la notte con i miei pianti.
"Non chiedo tanto,lo voglio qui con me e basta. Solo questo"
Borbotto in lacrime.

Ho sbagliato e lo so! Ma deve capirmi anche lui!
Come potevo reagire sapendo che non voleva diventare padre?

Ero confusa e disperata.

Mi alzo senza dire niente,afferro la felpa e apro la porta.
"Dove vai?"
Mi chiede immediatamente Caroline.
Anche lei è tornata dal viaggio e ha scoperto del bambino..

"Da lui."
Dico prima di chiudere la porta alle mie spalle.
Fuori piove,cerco nelle tasche le chiavi della macchina ma non le trovo.

"Cavolo!"
Sbotto stufa,perché tutto mi va male e io non ce la faccio più dannazione.

Prendo un lungo respiro e vado sotto la pioggia bagnandomi in poco tempo.
Non voglio che sia arrabbiato con me.

Il cellulare squilla,sono sicura che sono le ragazze.
Devono lasciarmi in pace.
Vogliono capire che ho bisogno del padre e non di loro?

Mi sento sola,e non mi piace.

Arrivo nella proprietà dei suoi genitori e lo vedo scendere dalla macchina.
Quando si accorge di me,aggrotta le sopracciglia raggiungendomi preuccupato o forse è solo una mia impressione.

"Sei impazzita per caso? Ti puoi ammalare!"
Esclama guardandomi.
Si ferma più del dovuti sul mio ventre.

"Che hai intenzione di fare David? Perché stare ad aspettarti,è straziante."
Mi guarda attentamente senza dire nulla.
Parla cavolo!
"Andiami dentro"
Dice soltanto.
Non volevo sentire questo.
Mi prende il braccio ma non mi muovo.
"No,voglio sapere."
Ribatto decisa,con gli occhi pieni di lacrime.

"Non lo so nemmeno io,vabene?"
Sbotta frustrato.
Davvero non riesce a perdonarmi.
"Quando te lo ha detto Charon,però,non ti sei comportato in questo modo ed eri più giovane."
Dico risentita,sospiro esausta.
"Non ti obbligo in nulla,fai come credi. Io mene vado"
Dico volendomi girare ma mi ferma per un braccio.
"Non mi hai capito. Ho paura. Paura di non esserne all' altezza. Non ho mai avuto un esempio paterno,non so come si fa"
Dice guardandomi negli occhi.
"Io ti amo,Alaska. Dovresti averlo capito,ormai. Sono felice di avere qualcosa da te ma ho comunque paura. Se non ce la facessi? Se dovessi stufarmi di fare il padre? Se non vi rendo felici?"
Chiede disperato.

Non so che dire.
Vorrei dirgli che ho paura anche io,che dobbiamo affrontare tutto questo insieme.
Ma come glielo dico?
Senza pensarci due volte,lo abbraccio premendo le labbra contro le sue.

Qualche secondo dopo ricambia stringendomi contro il suo corpo.

"Lo faremo insieme."
Sussurro mentre appoggia la fronte contro la mia.
Chiude gli occhi sospirando.

"Se ti ammali,avrò i sensi di colpa"
Sdramatizza facendomi ridere.

"Lo stesso vale per me"
Sorride prendendomi in braccio.
"Che faii?"
Strillo aggrappandomi a lui.
Sorride divertito.
"Ti porto a casa,ti voglio curare"
Dice facendomi l' occhiolino.
Mi nascondo contro il suo collo imbarazzata.

Entriamo e vediamo la madre di David.
Scuote la testa divertita e saliamo nella sua vecchia stanza.

"Domani ho una sorpresa"
Dice iniziando a baciarmi su tutto il viso.
Appoggio la schiena contro il muro godendomi i suoi baci.

"Odio le sorprese"
Borbotto allacciando le braccia attorno al suo collo.
"Dovrai fartela piacere,allora"
Ribatte sorridendo.

Ci sdraiamo sul letto,appoggia la mano sul mio ventre e mi lascia un lungo bacio.

"Sarò padre."
Mormora.

"Il più bello di tutti"
Rispondo chiudendo gli occhi per poi addormentarmi tra le sue braccia.

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