capitolo 34

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Scott

È tardi e Anastasia non si fa sentire. La chiamo diverse volte e le mando anche dei messaggi ma niente.
Non ho il numero delle sue amiche.
Cazzo sono preoccupato !

Per la paura che fosse successo qualcosa ad Anastasia , mi preparo e vado a cercarla.

Il traffico alle 3 del mattino è impressionante il fine settimana!

Ci metto un po' ad arrivare e arrivo.

Questo locale puzza d'alcool e di marijuana. E se Ana fosse fatta? Se qualcuno gli ha somministrato qualcosa?
Merda devo trovarla!

Cerco tra la folla, gente che mi spinge , gente che all'improvviso cade a terra, Cristo ecco perché non vado più in questi locali !

Da lontano vedo una chioma bionda di spalle che salta grida e balla.

Quella è Kate !

Corro verso lei .

<< Kate! Ana dove sta!>>
Gridò forte per farmi sentire.
Lo sguardo di Kate e Nami sembra preoccupato .

<< Oh, mmh è al bagno!>>

Mmm mi stanno dicendo una cazzata!

La afferrò per un braccio!

<< Dove cazzo sta Anastasia!>>

Kate adesso è seria , me sa che l'ho fatta incazzare.

<< Ho detto che è in bagno!!>>
Mi ringhia contro.

Le lascio il braccio e le chiedo scusa.

Attendo fuori i bagni ma di lei neanche l'ombra .

Vado verso Kate furioso!

<< Perché mi devi dire cazzate?! Dimmi dove cazzo è Anastasia!>>
Gridò con rabbia!

Non risponde e allora corro verso l'uscita come un pazzo furioso.

Dove cazzo starà! Con chi sarà!
Faccio avanti e indietro e prendo a calci il bidone della spazzatura!

<< Scott!>>

Mi giro ed è lei .

Porta in mano un sacchetto con la scritta Caffè Classic.

Mi sento un imbecille. Come ho potuto sospettare di lei.

<< Che ci fai qui?>>
<< Oh amore, è solo che non rispomdevi mi sono preoccupato ... >>
<< Oh sì, scusami è solo che mi si è scaricata la batteria e uscita dal bagno sono andata a prendere la colazione per tutti.>>

Mi avvicino a lei e la bacio delicatamente .

<< Non ti preoccupare e scusami..>>

********

Anastasia

Lo scampata per un pelo!

Se non fossi arrivata in tempo avrebbe scoperto tutto!

Recupero le mie amiche e andiamo tutti a casa.

La mattina seguente Scott, anche se è domenica, deve andare a lavorare al suo agriturismo , mi saluta e saluta le altre e esce.

<< Signorina ci devi una spiegazione >>

Tutte e due con aria interrogativa e braccia conserte mi osservano e sono in cerca di risposte. Bene, che abbia inizio il terzo grado.

Comincio a raccontare.

<< Oh Ana, mi dispiace...>>
<< Tranquille. Doveva andare così.>>

Nel tardo pomeriggio se ne vanno. Le ringrazio per il splendido fine settimana e per tutto.

Scott farà tardi perciò mi infilo nel letto a pensare .

Le nostre mani erano incastonate perfettamente, non si vedeva una piccola fessura, i nostri corpi erano a stretto contatto e si sfregavano in continuazione, l'eccitazione, gli ansimi, e l'amore riempivano l'intera stanza. In quell'attimo esistevamo solo io e Christian nella nostra piccola bolla.
Il momento magico fini , la bolla scoppiò. Era il momento di tornare alla triste e cruda realtà . Lui non sarebbe più stato mio, e io sua. Adesso invece l'amore lasciò spazio alla tristezza, e i miei incubi divennero realtà .
"Quindi è vero che ti sposerai?"
Non rispose. Ma quel silenzio valse più di mille parole. Si, lui non mi apparteneva più. Me ne andai. Ma prima gli diedi l'ultimo bacio.
Sulla porta , rigandomi il viso di lacrime , dissi addio all'amore della mia vita.

Allungo le mani verso il soffitto , cercando l'immagine di qualcuno che non avrò mai più. La lascio cadere a peso morto, chiudo gli occhi e mi lascio portare nel mondo dei sogni, sperando che almeno li saremo insieme.

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