capitolo 40

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<< Pronto?>>

<< Lelliot stai con Kate?>>

<< Si perché?>>

<< Ho bisogno di vedervi. Ti mando un messaggio per dove incontrarci. E subito!>>

Riattacco e gli invio l'indirizzo.

Attendo un po e ed eccoli.

<< Ehi che succede?>>

Vado verso Kate

<< Perché cazzo non mi hai detto che Anastasia aspetta un figlio da me?!>>

Urlò e gesticolo come un pazzo furioso!

<< Stai calmo! Come hai fatto a saperlo? E poi non dovevo di certo dirtelo io!>>

<< Ma porca puttana perché non mi avete detto che non era più con Scott che stava in questa situazione ! Io non avrei neanche sposato Amelia! Andate al diavolo cazzo !>>

<< La colpa è solo tua Christian ! Lei stava bene con Scott! Poi sei arrivato di nuovo tu e l'hai messa nei casini!>>

Mi passo una mano tra i capelli mi sfioro il mento.

<< Dove sta ora?>>

<< Che ti importa? Lei non ti vuole.>>

<< Kate porca troia dimmi dove ! Devo avere delle risposte e subito!>>

<< Mh! Andiamo !>>

Salgo con loro in macchina, durante tutto il tragitto sono ansioso e preoccupato, gioco con le mie mano e penso a cosa può succedere.
Se non volesse vedermi?
Se mi caccia via?

<< Siamo arrivati.>>

Scendiamo e ci troviamo davanti alla casa dove abita ora.

Il mio cuore va a mille.

<< Aspetta qui , io e Elliott entriamo a parlarci.>>

Resto fuori ad aspettare con una voragine a posto del cuore .
Mi prende la sudarella!

******

Ah, questa sera il bambino scalcia da morire, mi tengo a malapena in piedi, così decido di andare a letto , quando sento bussare alla porta.
Salto per lo spavento e mi avvicino allo spioncino per vedere chi è.

<< Kate Elliott, cosa fate qui?>>

<< Possiamo entrare?>>

<< Si prego. Vi posso offrire qualcosa?>>

<< No grazie, vieni siediti.>>

Mi siedo e attendo.

<< Anastasia, so che non è un buon momento e nemmeno te ne potrebbe importare però...>>

Mi sto preoccupando...

<< Christian ha scoperto tutto e vuole parlarti.>>

Che cosa?! O mio dio! Mi alzo di scatto dalla sedia e comincio a camminare avanti e indietro.

<< Chi è stato a dirgli questo?!>>

<< Parla con lui direttamente, è qui fuori.>>

<< C-che cosa? Oddio oddio ...>>

Mi strofino gli occhi e mi asciugò una goccia di sudore.

<< Ana, parlaci... ti prego. Dovete parlare .>>

<< Ok.. fatelo salire.>>

Escono dalla stanza e attendo l'arrivo di Christian ... devo essere seria,
fredda, distaccata.

Sento la porta aprirsi e un brivido mi percorre lungo tutto il corpo.
Lo guardo .
I suoi occhi sono fissi nei miei, dio quegli occhi ... mi mettono a nudo ogni volta ! È come se mi leggesse dentro.

<< Posso sedermi?>>
Mi dice con voce dolce.

<< Prego..>>

Mi metto a sistemare la cucina e lui mi segue con gli occhi in continuazione ad ogni mio spostamento.

<< Perché non mi hai detto niente?>>

<< Che importanza ha? Sei sposato>>
Dico fredda.

<< Non più.>>

Non è più sposato?! E da quando?

<< Ana, lo so che ti ho ferita e non vuoi ne guardarmi ne sentirmi , ma voglio chiederti solo una cosa.>>

<< Dimmi.>>

<< È mio figlio ?>>

Cerco di trattenere le lacrime e con voce tremante rispondo con un sì.

Lo guardo di sottecchi e lui ha gli occhi che gli brillano, sembra felice .

<< Potrei, toccare la tua pancia?>>

Sembra un bambino che chiede qualcosa alla sua mamma. Mi fa tenerezza e accetto.

Si avvicina piano piano e allunga una mano sulla mia pancia , la appoggia delicatamente e rimane in attesa di qualche movimento del bambino.

Poi posa anche l'altra mano , si accovaccia e si mette con un orecchio sul pancione.

A questa scena le mie lacrime non reggono più.

<< È maschio o femmina?>>

Appoggio una mano sulla sua testa, i suoi capelli sono così morbidi...

<< Maschio.>>

Alza la testa e mi guarda con un sorriso radiante.

<< Un maschietto , il mio bambino...>>

Comincio a singhiozzare e stringo forte i suoi capelli al punto che lui si irrigidisce per il dolore che gli creo , ma non si sposta.

<< Mi piacerebbe chiamarlo Theodore.>>

<< Theodore Grey. Mi piace .>>

<< Oh a meno che tu già non gli abbia dato un nome .>>

<< No, aspettavo te...>>

Christian si alza e ora è davanti a me, mi prende il viso tra le sue morbide mano.

<< Ana, mi dispiace per tutto. Vorrei tornare indietro e non fare più questi errori, ma non si può . Anche se tu non mi vorrai io cercherò di essere sempre presente per il bambino , voglio essere un buon padre.>>

<< Ed io una buona madre. Io non ti odio Christian, perché nel mio cuore, io sapevo che tu saresti tornato da me, ma stavolta per restare per sempre.>>

Si avvicina dolcemente e mi bacia.

Un bacio salato dalle mie lacrime.
Un bacio che aspettavo da tempo indefinito.
L'uomo che amo ora è qui con me.

E finalmente saremo una famiglia.

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