capitolo 14

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Mi prende e mi fa sdraiare sulle sue gambe.

Mi tira giù i pantaloni e le mutandine.

<< Cosa fai Christian?>>

Non faccio in tempo a finire la frase che mi da uno schiaffo sul sedere!

<< Silenzio ! >>

Rimango zitta.

<< Cosa hai fatto?>>

Non rispondo.

Mi da un altro schiaffo!

<< Allora?>>

<< Ho disobbedito a te.>>

<< Bene e perché?!>>

Un altro schiaffo.

<< Non dovevo essere toccata da un altro ...>>

Mi da un altro schiaffo.

<< E PERCHE?>>

Un altro ancora!

<< Perché sono solo tua...>>

Ed ecco un altro schiaffo. Stavolta fortissimo , mi fa deglutire!

Mi tira su e mi bacia con foga!

<< Tu sei tutta mia! Se lo rifai sai a cosa vai incontro ! >>

<< Si, ecco cosa significava il "prudere le mano".>>

<< Esatto Ana .>>

<< Ora, vorrei scoparti.>>

Sbarrò gli occhi e con le labbra formò una O in segno di sorpresa .

Mi posiziona sul letto e comincia a spogliarmi.
Come se volesse strapparmeli di dosso.

<< Sono abbastanza eccitato. Vederti col sedere all'aria che ti fai sculacciare è una visione paradisiaca per me.>>

Wow, che strana cosa .

Stavolta non fa in tempo neanche a fare i preliminari che lui è già nudo con la sua solita bustina in mano.
Nudo per modo di dire. Non si è tolto la maglia.

<< Girati. >>

Girarmi?

Non faccio in tempo a pensare a ciò che ha detto che mi ritrovo a pancia sotto .

<< Ed ora stai ferma.>>

Bagna la mia intimità. Sento il suo addome sulla mia schiena.

Entra con prepotenza dentro di me!

Fa movimenti veloci e bruschi.

Mi da qualche colpetto sulle natiche.

Con le mano cerco di alzarmi ma li mi ferma.

<< Oh no no. Tu stai ferma! Comando io .>>

Mi blocca le mani dietro la schiena , così da ritrovarmi immobile e con la testa sul cuscino.

Ad ogni botta una scossa.
Si fanno sempre più intense.
Più intense!
E... esplodo nel piacere più assoluto.

Mi sento la testa svuotata.

<< Oh, cazzo Ana!...>>
Ed ecco che è venuto anche lui.

Si accascia sulla mia schiena.
Posso sentire il suo corpo sudato e appiccicoso sul mio.

Addirittura il suo sudore mi piace.
Faccio veramente schifo .

Esce da me, faccio un piccolo movimento di ritirata,
Mi giro a pancia in su e chiudo gli occhi.

Sento il rumore del preservativo che cade nel secchio.

Christian si stende accanto a me.

<< Allora? Che te ne pare?>>
<< Piacevole. >>
<< Solo questo? Ti ho fatto male?>>
<< No, lo sento solo ora un po di bruciore sul sedere. Però mi piaceva, non mi dispiaceva essere "punita">>

<< Questo è stato solo un assaggio . Se lo rifai non ti aspetterà più la sculacciata.>>

Penso ai suoi attrezzi in quella stanza. Se mi frustasse?
Rabbrividisco a pensare a quello aggeggio che mi tortura.

<< Hai freddo?>>

<< No... quante ragazze hai punito?>>

<< Abbastanza.>>

A ecco... quindi sarei una ragazza punita come loro.

<< Anche la bionda hai punito?>>
<< Cosa? Ahaha >>
<< Perché ridi?>>
<< Perché non posso parlartene.>>

Il suo sguardo è vuoto. Sta a pensando a qualcosa. O forse a lei.
Quindi , ancora fa sesso con lei?!

<< Capisco.>>
Abbasso lo sguardo per non far vedere la mia tristezza.
Per camuffare il tutto mi alzo e mi vesto.

<< Dove vai?>>
<< Vado in camera mia.>>

<< Puoi restare se vuoi.>>
<< Non mi va. E poi ho altro da fare.>>

<< Qualcosa non va?>>
Lo vedo preoccupato.
<< Sono apposto >>

Sto per uscire quando mi blocca.

<< Sei gelosa?>>
<< No!>>
<< Si. È la tipica reazione di tutte le donne gelose.>>

Mmm mi sta facendo arrabbiare!

<< Certo come io sono l'ennesima donna che ti scopi!>>

Mi guarda stupito e a bocca aperta.
Non si aspettava una simile risposta!

Ora sarà infuriato, ma io più di lui!

Esco e sbatto la porta lasciando Christian li dentro in piedi come un cretino.

Ben gli sta! Così impara a dire così.

Entro in camera e ce Kate .

<< Tesoro dove eri?>>

<< Oh Kate. Ero a fare un giro in giardino. Ora faccio una doccia.>>

<< Va bene tesoro>>

Prendo la mia roba , apro l'acqua e mi fiondo sotto lo gettò di acqua bollente.

Aa quello che ci vuole.
Far scivolare tutti i pensieri fuori dalla mia stupida mente.

Penso a ciò che ho detto a Christian.
Non mi pento assolutamente, ma sento che , forse, avrei dovuto tener a freno la mia gelosia nei confronti di quella.

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