Capitolo 6

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Il mondo di Cerys stava per ritrovare il proprio senso: aveva la sua occasione di sbarazzarsi di ogni cosa.

Non era mai stata molto abile nell'ideare piani di fuga, ma in quel caso avrebbe creato la migliore strategia per scappare.

Aveva bisogno di denaro e una nuova identità, al resto ci avrebbe pensato in seguito.

Erano passate alcune settimane da quella notte con Damen, e da quell'esatto momento Cerys aveva rifiutato ogni tipo di incontro sia con Urial che con Damen.

Si era chiusa in camera sua e lasciava che lì dentro vi entrassero solo alcune persone, nonchè coloro che si occupavano di trucco, capelli, vestiti e i pasti. Come se poi ci fosse stato davvero bisogno del loro aiuto...

Aveva deciso di ignorare qualsiasi proposta e incontro con quei due in modo da potersi dedicare alla sua idea.

Sapeva che comunque il momento di dar conto a qualcuno delle sue azioni sarebbe arrivato: era riuscita ad entrare nelle grazie di Urial dopo tante fatiche e si era anche dimostrata molto piacevole e garbata nei suoi confronti, ma il non dargli più retta lo stava sicuramente innervosendo.

Urial le concedeva la sua privacy e non l'aveva importunata ogni volta che lei declinava le sue richieste, ma non sarebbe durato a lungo, così quella sera l'uomo mandó nuovamente qualcuno a chiamarla.

Cerys sapeva che sarebbe successo così si era già preparata per l'evenienza.

Sentì bussare alla porta e, guardandosi allo specchio per l'ultima volta, disse: - Avanti.

Dalla porta fece capolino Mandy che disse: - Cerys, Urial ti vuole nel suo ufficio subito. Stavolta non accetta un rifiuto..

- Si lo so - disse la ragazza alzandosi - Immaginavo una reazione del genere. Sto andando - e nella sua forma più elegante uscì dalla camera per recarsi nell'ufficio di Urial.

Entró senza bussare, sapendo che Urial non era lì, infatti egli era andato ad una certa riunione importante e sarebbe tornato a minuti.

Chiuse la porta e si avvicinó alla scrivania, ma non fece in tempo a sedersi che entró Urial, il quale disse: - Non si usa più bussare?

- La porta era aperta e poi...non c'era nessuno - si giustificó con naturalezza la ragazza.

- Dovevi aspettare fuori visto che nessuno ti aveva dato il permesso di entrare qui - disse Urial chiudendo la porta.

- Beh, scusami tanto - disse la ragazza mettendosi a braccia conserte poi chiese con aria di sfida - Ora posso sedermi?

- No, rimani in piedi - disse il ragazzo sedendosi sulla sua poltrona e accendendosi una sigaretta mentre la osservava attentamente e con fare languido, come se le stesse facendo capire che a comandare era sempre e solo lui.

Cerys sapeva che Urial lo stava facendo di proposito a trattarla in quel modo ma non si diede per vinta e con il solito modo combattivo chiese: - Perché mi hai convocata? Cosa vuoi?

- Voglio sapere perchè non ti sei fatta vedere fino ad ora - rispose serenamente Urial mentre la fissava con fare sospettoso.

- Perchè avrei dovuto farlo? - continuó Cerys giocando la sua carta di impassibilità e menefreghismo.

- Perchè ti ho convocata io! E poi da quando ti permetti il lusso di rivolgerti a me in quel modo? Damen aveva ragione sul fatto che sei intrattabile - disse Urial alzandosi di colpo e facendola sobbalzare.

- Da quando mi hai ceduta al tuo amico con facilità quando invece mi avevi promesso che solo tu avresti potuto toccarmi - rispose per le rime Cerys sentendo comunque il cuore battere sempre più forte.

Sapeva che stava per cacciarsi nei guai.

- Tu non hai il diritto di trattare le persone come meglio credi! - disse arrabbiato Urial puntandole un dito contro - Se io voglio che tu stia con Damen, tu stai con Damen e lo compiaci in aggiunta, ti è chiaro il concetto? Sei in casa mia e sotto il mio controllo, quindi devi fare quello che ti dico - e si mise di fronte a lei sovrastandola.

- Sei un bugiardo - lo accusó Cerys - Mi hai mentito. Tutto quello che ho dovuto fare per evitare che mi trattassi come una semplice sgualdrinella nelle mani dei tuoi schifosi amici è stato vano! - sbraitó infine con occhi colmi di rabbia.

- Non osare rivolgerti a me in quel modo, ragazzina! - sbraitó a sua Urial afferrandola rudemente per un braccio e cercando di controllarsi per non picchiarla.

- Non smetteró di parlarti così - disse Cerys coraggiosamente e senza farsi intimorire dal suo sguardo di fuoco - Tu hai promesso che nessuno oltre te mi avrebbe toccato e invece hai fatto tutt'altro, perció anch'io adesso posso fare quello che voglio.

- Tu fai quello che ti dico io - disse Urial digrignando i denti e mentre le torceva un braccio per farla accantonare a terra - Ti ricordo che tu sei una semplice puttana, ti sei salvata solo perchè Sarah si è rivelata inutile, altrimenti saresti in un bordello pronta ad essere sfondata da chiunque voglia! E mi dovresti ringraziare per questo. - concluse stringendo sempre di più la sua carne già arrossata.

- Lasciami! Mi fai male - disse dolorante Cerys evitando di aggiungere altro.

- Vedrai come ti faró male, stanotte! - disse Urial ridendo sadicamente e liberandole il braccio le ordinó - Vá in camera tua e aspettami lì, ti raggiungeró fra cinque minuti e credimi, ti pentirai di avermi sfidato Cerys.

- Non mi spaventi più, Urial - disse lei decisa a continuare con la sua provocazione.

- Rimoiangerai queste tue parole, fidati. Goditi questo tuo momento di spavalderia, perché dopo stanotte non avrai più nemmeno la forza di pensare a come ribellarti - la intimidì Urial sorridendo maliziosamente.

Cerys uscì da quell'ufficio e si recó in camera sua, sapeva che la aspettava un trattamento tutt'altro che delicato ma era riuscita nel suo intento ovvero far sì che Urial la mandasse via, almeno così credeva.

Sciolse i capelli e si svestì rapidamente prima che Urial potesse farlo al suo posto.

Quest'ultimo non tardó ad arrivare ma inaspettatamente con un coltello che rigirava fra le mani.

Cerys rimase senza parole e ogni suo incubo divenne concreto.

Urial, dal suo canto, sapeva che Cerys si aspettava una violenza di tipo sessuale dunque aveva deciso di optare per qualcosa di diverso; peccato che ella contrariamente non avesse capito che si era messa davvero contro la persona sbagliata.

- Cosa credevi? - disse Urial ridendo sadicamente e chiudendo la porta - Pensavi ad una normale scopata violenta come al solito? - e lucidó la lama di quel coltello che si ergeva paurosamente.

- Io...- provó a dire la giovane mentre indietreggiava spaventata.

- Cos'è? La lingua ti si è bloccata improvvisamente? - chiese Urial ridendo sadicamente.

Cerys inciampó sul tappeto e cadde sulla struttura in legno che reggeva il materasso creando un gran frastuono.

L'uomo rise ancora e si avventó sul letto, stagliandosi su di lei, e le poggió la lama su una clavicola.

- No, Urial...- provó a implorarlo Cerys facendo attenzione a muoversi con cautela.

- Dovevi pensarci un pó prima - rispose sadicamente Urial e baciandola con foga cominció a inciderle la pelle.

Cerys cominció a urlare e piangere, ma non poteva fare nulla per fermarlo. Non più.

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