Capitolo 17

5K 254 20
                                    

Sarah era in camera sua, non aveva partecipato al grande colpo organizzato da Darren ed Elisha, non solo perchè non ne aveva nè la forza nè la voglia, ma anche perchè Darren non gliel'avrebbe mai permesso.

Era frustrante quanto egli la potesse disprezzare: trovava sempre il modo di umiliarla, schernirla, metterla da parte.

Sarah si sentiva oppressa ma allo stesso tempo libera di poter fare ció che voleva.

La vita nel bordello di Urial, come aveva precedentemente accennato, non era una delle migliori ed essere lontana da lì era già un enorme passo avanti.

Dunque, nonostante la tragicità e la malvagità della situazione in cui era capitata, aveva trovato del buono.

Ma quel bene non si limitava ad una semplice vita quantomeno dignitosa, ma anche nell'aver trovato qualcuno che la vedeva come un essere umano: Edison.

Quest'ultimo da quando l'aveva vista la prima volta aveva provato una specie di compassione ma anche di interesse.

Quella Sarah gli ricordava tanto Cerys la prima volta in cui l'aveva incontrata, così sola, smarrita e senza alcuna speranza alla quale aggrapparsi.

Quella sera, dopo il colpo finito male era andato proprio da lei.

Bussó alla porta, dopo essersi accertato che nessuno l'avesse visto, e, con sua grande sorpresa, Sarah rispose sussurrando per via del tardo orario: - Avanti.

Edison entró e disse accennando un sorriso: - Credevo che a quest'ora dormissi.

- Non ho molto sonno ultimamente - disse la giovane appoggiando la testa alle ginocchia che aveva tirato fino al petto e, silenziosamente, si accontentó di udire i battiti del proprio cuore leggermente aumentati.

- E cosa hai fatto fino ad ora? - indagó Edison sedendosi accanto a lei dopo aver chiuso la porta ed essersi incamminato verso il suo letto.

- Nulla - rispose guardandolo con degli enormi occhi innocenti.

Forse quella luce era davvero la conferma del fatto che in quel corpo si nascondeva l'anima fragile di una ragazzina in fuga da se stessa.

Entrambi rimasero in silenzio: non si conoscevano bene dunque la confidenza era minima, peró, era bello sapere che ciascuno poteva fare affidamento sull'altro condividente le proprie paure e anche parte del carattere.

Edison non era certo il miglior amico di Sarah e viceversa, peró per la giovane era magnifico sapere di essere anche per poco tempo nei suoi pensieri.

Le piaceva l'idea che qualcuno si preoccupasse per lei in quell'enorme casa dov'era prigioniera.

- Com'è andato il colpo? - chiese di punto in bianco la ragazza per rompere il ghiaccio.

- Uno schifo - disse Edison sprofondando sul suo letto come se nulla fosse.

- Come mai? - chiese la ragazza stupita.

Da quanto aveva appreso i piani di Darren ed Elisha andavano sempre a buon fine: erano studiati nei minimi dettagli, curati e perfezionati come se fossero delle opere d'arte, dunque, era impossibile che potessero fallire.

- Qualcuno ci ha preceduto - sveló Edison rialzandosi e guardandola negli occhi.

- Non...non ti seguo - ammise Sarah visibilmente confusa.

- Quando siamo arrivati nel bordello che tu ci hai indicato, ci siamo accorti che qualcuno aveva ucciso Gordon e un paio di uomini - spiegó pazientemente il giovane.

SeducedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora