Capitolo 18

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Edison era pensieroso e, seduto in una delle due poltrone di pelle nell'ufficio di Elisha, sembrava che nulla potesse smuoverlo da quella postazione.

Pensava alle rivelazioni di Sarah, alla speranza che aveva donato a tutti loro.

Nonostante non si fosse mai espresso chiaramente, era evidente che egli pensasse molto a Cerys.

La pensava continuamente in maniera quasi ossessiva. Non riusciva ancora spiegarsi come fosse possibile che una ragazzina uscita dall'ospedale e incontrata anni fa, sarebbe diventata una giovane donna ricca di misteri, introvabile e irraggiungibile.

Si era sempre fidato di lei, non rendendosi conto che c'era qualcosa di troppo grande e importante dietro i suoi occhi angelici.

Incredibile, gliel'aveva fatta sotto il naso.

C'erano davvero troppe questioni da risolvere ma non solo per Edison, il quale ebbe modo di "svagarsi" non appena la porta si spalancó e Darren entró trionfante con molte carte in mano.

Era raggiante, dunque aveva sicuramente trovato qualcosa di utile per la loro interminabile ricerca.

Darren, infatti, gettó con forza quei documenti di fronte ad Elisha e disse: - Sarah aveva ragione, Urial è solo. Non c'è traccia di Cerys in casa sua!

- Vuol dire che è...? - chiese Edison titubante alzandosi immediatamente poichè aveva pensato subito al peggio.

- No - rispose prontamente Darren e poi felice disse rivolto ancora alla sorella - Jacob è riuscito a sapere da quella specie di segretaria, Mandy, che Cerys era sempre stata in quella casa e che quando Urial partì, per diversi problemi tra cui quelli causati da noi, lei è stata mandata da un suo carissimo amico.

- Questo carissimo amico dovrá pur avere un nome - disse Elisha osservando quei documenti contenenti le registrazioni trascritte e alcune foto di Cerys.

- Mandy non ha voluto dire niente... Quindi mi sa che dovremo cavarcela da soli - disse Darren rassegnato ma con una nuova luce di speranza negli occhi.

- Ci riusciremo - disse Edison trionfante, la notizia lo aveva parecchio allietato - Troveremo quel figlio di puttana e Cerys ritornerá da me.

Non riuscì a contenersi in quell'ultima frase.

Era così gioioso da aver scordato la sua rivalitá con Darren per Cerys: la sua unica speranza era quella di ritrovarla e stringerla a sè ancora una volta.

Avevano fatto degli enormi progressi con quella ricerca e tutto per merito di Sarah: Edison si sentiva in dovere di ringraziarla.

Ma le sue buone intenzioni non ebbero alcun modo di divenire concrete in quanto Elisha parló ammutolendo entrambi: - Prima di andare avanti con questo...vi ricordo che con noi ci sarebbe Sarah e, mi pare ovvio che non rimarrà per sempre con noi.

- Cosa vuoi dire? - chiese Edison innocentemente dimenticandosi per un istante di Cerys.

Elisha non rispose, piuttosto lo osservó con fare rassegnato dipingendo i suoi occhi da gatta di una luce tetra, cupa.

Odiava uccidere le persone, ma a volte il non trovare delle soluzioni che portassero benefici a tutti, le facevano fare le scelte più azzardate.

- Che ci dobbiamo sbarazzare di lei - intervenne Darren avendo colto immediatamente le intenzioni della sorella.

- No! - protestó Edison meritandosi gli sguardi quasi accusatori dei due fratelli - Non potete ucciderla dopo che vi ha aiutati così tanto.

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