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<< Si, continua!>>

Dico con voce strozzata spingendo il mio sesso in fondo alla sua gola.

Le sue labbra sono così morbide,la sua gola così profonda.

<<Ah!>>

Esplodo nel piacere, tenendo con forza i suoi capelli e spingendola verso me.

Lei si stacca e lecca fino all'ultima goccia del mio piacere, facendo scivolare la sua lingua sul mio sesso e sulle sue labbra.

I suoi occhi sono ardenti di malizia.

<< Brava.>>

<< Grazie padrone.>>

La faccio alzare , la rivesto e la faccio accompagnare da Taylor a casa.

<< Ti chiamerò .>>

<< Si.>>

Leila è la mia sottomessa.
Mi da soddisfazioni che non ho provato con nessuna donna fin'ora al di fuori di Elena .

Entro nel bagno e mi faccio un bagno rilassante.

Riempo la vasca con oli profumati, acqua tiepida e entro.

Svuotò la mia testa da ogni pensiero, per un attimo dimentico tutto ciò che mi circonda e mi rilasso.

" Sono gelosa di te!"

All'improvviso quelle parole mi fanno sussultare e invadono la mia testa!

Faccio traboccare l'acqua della vasca, finendo un po sul pavimento.

Cazzo, ancora le parole di Ana!

Devo cancellare quelle parole, quel viso affranto, i suoi occhi cielo pieni di lacrime.

"È tua sorella, è normale che è gelosa dell'unico fratello che gli è sempre stato accanto"

Dice la mia voce interiore.

" Si hai ragione, è gelosia fraterna. "

" O no?"

" Cioè?"

" Se provasse qualcosa per te? Tu non sei suo fratello carnale, tu sei figlio di una puttana. Quindi qualcosa potrebbe succedere."

" Ma che cazzo stai dicendo?! Non ci sarà niente oltre al rapporto fratello e sorella!"

La mia voce interiore a volte è così terribile e irritante!

" Ti piacerebbe fotterla, ammettilo! Vedere come si divincola dalla tua presa, come gli togli la sua purezza!"

" Basta! Basta cazzo!"

Mi alzo di scatto dalla vasca, infuriato con me stesso e per questi pensieri del cazzo!
Sto diventando matto, se resto qui qualche giorno di più andrò fuori di testa!

Mi asciugò e vado a letto. Domani me ne andrò, mi fermerò al mio hotel ,
Ho bisogno di chiarezza.

*****

La luce del sole mattutino mi scalda il viso, facendomi svegliare di buon umore.

Mi lavo, metto jeans e una t-shirt e scendo a fare colazione.

Christian è al tavolo, legge il giornale e nella mano tiene una tazza di caffè fumante.

<< Buongiorno ana>>

<< Giorno!>>

Dico con freddezza. Ripenso alla donna inginocchiata davanti a lui e mi arrabbio.

Mi guarda con aria interrogativa,

Eh no caro mio, non fare quell'espressione , sei nel torto!

Bevo il mio the e vado nella sala.

Mi siedo sul divano e accendo la tv.

<< Ana?>>

<< Che c'è?>>

<< Che è successo?>>

<< Niente!>>

<< E allora perché c'è l'hai con me?>>

<< Non è vero!>>

Guardo la tv facendo finta che non esiste.

Mi prende il telecomando e la spenge.

<< Ehi! Che fai! Ridammelo!>>

Mi si mette davanti, siamo faccia a faccia.

<< Parla!>>

Abbasso lo sguardo, i suoi occhi mi incutono terrore...

Mi prende il viso e me lo alza, obbligando a guardarlo nei suoi occhi grigio tempestoso.

<< Ti ho visto.>>

Sussurro..

<< Cosa hai visto?>>>

<< Ieri sera.>>

Christian si alza , i suoi occhi sono spalancati e è nel panico .

Passeggia per la stanza è si passa la mano tra i capelli.

<< Che cazzo Ana! Io... Cristo!>>

<< Io.. io non volevo!>>

<< Merda merda merda!>>

È imbarazzato.

<< È la tua ragazza?>>

Chiedo con poca voce, le parole mi muoiono in bocca senza un motivo, ho paura della sua risposta .

<< No. Non è la mia ragazza!>>

Da una parte provo sollevo, dall'altra tristezza . Lui paga donne per sesso?

<< Quindi la paghi per darti piacere?>>

Si volta fulminandomi!

<< Io non pago per le donne. Mai fatto e mai lo farò . E poi non sono cose che ti interessano e non devo dì certo parlarne a te.>>

Si avvicina a me prendendo le mia mano.

<< Scusami, non dovevo gridare così. Perdonami.>>

Siamo ad un centimetro l'uno dall'altra . I nostri nasi si sfiorano.
A quel punto non resisto più.
Con uno scatto lo bacio.

Christian mi da uno schiaffo.

<< Che cazzo fai?! Sei matta? Come ti sei permessa!?>>

Mi tocco la guancia che è in fiamme per via dello schiaffo, comincio a piangere non per il dolore ma per il dispiacere che mi abbia rifiutato.

Si guarda la mano e il suo volto da segni di smarrimento.

<< Perdonami, non dovevo picchiarti, sono un verme.>>

Non dico niente , continuo a piangere.

<< Quello che è successo lo dimenticherò come tu dimenticherai ciò che hai fatto. Non ci vedremo per un po. Me ne devo andare. Non posso più sopportare questa situazione.>>

<< No Christian non andartene!>>

Gridò con il dolore che ho dentro.

Ma lui già è uscito dalla stanza e va verso la porta.

Corro da lui e lo abbraccio da dietro.

<< Ti prego perdonami! Non andartene fratello mio!>>

<< Stammi bene. Ciao Anastasia.>

<<Christian!>>

Se ne è andato.

Mi siedo a terra con il dolore che mi squarcia il petto, la testa che urla e il cuore a pezzi.

Avevo perso Christian, avevo perso l'unica persona che si sarebbe presa cura di me, avevo rovinato tutto .
Avevo perso mio fratello.

Mistakes For LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora