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L'autista la attendeva sulla strada, non voleva farlo sapere ai suoi genitori che sarebbe uscita con Christian.

<< Mamma, papà io esco. Non aspettatemi svegli.>>

<< Ok cara non fare tardi.>>

Uscendo da casa a pochi metri dietro l'angolo c'era Taylor.

<< Miss grey>>

La face salire, e dietro c'era anche lui.
Christian.

<< Sei un incanto Ana.>>

Gli dissi mentre gli baciava la mano.
Lei arrossí. E lo ringraziò.
La tensione era alle stelle.

<< Dove andremo ?>>

<< Nel mio locale preferito.>>
Disse Christian con il suo sorriso.
A Ana faceva impazzire , perché era uno di quei sorrisi che rivolgeva solo a lei.

Percorsero qualche km poi si fermarono. Christian scese dalla macchina e le apri la portiera, come da vero gentiluomo.

Entrarono nel locale.

Una ragazza asiatica li portò ad un tavolo molto lontano dagli altri.

<< Prego, questo è il vostro tavolo. Dovete togliervi le scarpe.>>

Christian l'aveva portata in un ristorante giapponese.
Si tolsero le scarpe e si accomodarono su dei cuscini enormi e morbidi, il tavolo era basso con sotto una specie di coperta termica che permetteva di non sentire freddo ai piedi e alle gambe.

Anastasia si guardò intorno e rimase affascinata da quel luogo.

Grandi luci ricoperte con teli, il pavimento in legno e questi piccoli privé con questi cuscini e tavoli strambi.

<< Ti piace qui?>>

<< Si molto, è bellissimo>>

<< Spero apprezzerai anche il sushi.>>

<< Oh sì.>>

Portarono la prima portata, dei triangoli di riso con un'alga al centro.

<< Questi sono onigiri.>>

<< Che nome buffo! Però sono deliziosi.>>

La cena prosegui , e i due parlarono a lungo facendo anche riaffiorare qualche ricordo di quando erano piccoli.

<< Vieni , andiamo. >>

Uscirono dal locale, Christian aveva pagato tutto.

<< Ti va di venire a casa mia?>>

<< Si...>>

Anastasia sapeva che era giunto il momento. Dentro di sé non vedeva l'ora , ma dall'altra parte la sua mente diceva no.
Era confusa, eccitata, non sapeva cosa fare.

Arrivarono a casa di lui.

Presero l'ascensore è camminarono mano nella mano fino al suo appartamento, Ana non si era nemmeno resa conto che erano mano per mano, chissà da quanto tempo erano così.

<< Ecco la mia casa, tu guarda in giro io prendo da bere.>>

Rimase incantata dalla grandezza del salone, quadri, mobili e tanto altro tutto in stile moderno, ma la cosa che la colpi fu il pianoforte.

<< Suoni ancora?>>

<< Non ho mai smesso. È il mio unico svago. Mi permette di staccare per un po la spina da questo mondo.>>

Mistakes For LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora