Capitolo 10: L'appuntamento

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Veronica point of view

Nei giorni a seguire io e Jesus ci avvicinammo molto, promettendoci che quel che era successo in camera sua dovesse restare lì; insomma, fu per noi una sorta di segreto da mantenere. Una cosa solo nostra.

Il mattino successivo eravamo subito corsi da Daniel con un sorriso stampato sulle labbra, le cose erano più o meno andate così:

"Veronica" disse una voce scuotendomi "Piccola svegliati, dobbiamo andare da Dani per dargli la magnifica notizia" non appena compresi appieno quel che mi aveva detto, scattai in piedi provocando una sua risata.

"Sei strana" aveva detto.

"Però tu vuoi bene a questa strana" avevo ribattuto io.

"Si" e si alzò per abbracciarmi.

Ora che avevamo ricordato eravamo inseparabili, sempre appiccicati a ridere e scherzare insieme.

Mi staccai dall'abbraccio e andai in bagno per darmi una sistemata e, stranamente, quella mattina ero un minimo presentabile.

Lisciai i capelli con le mani in modo che sembrassero meno arruffati, e tirai giù la maglia di Jesus che, nella notte, era salita lasciandomi scoperta dalla vita in giù.

"Eccomi, dai andiamo" dissi, tirando Jesus per un braccio.

Giungemmo davanti alla porta della camera di Daniel, abbassai la maniglia ed entrammo.

Con passo leggero gli arrivai a fianco e lo scossi dolcemente, richiamandolo a bassa voce.

"Daniel... Dani svegliati" avevo sussurrato, e lui aveva aperto impercettibilmente gli occhi.

"Veronica che succede? Mio fratello ha combinato qualche casino?"

"Ehi io sono qui" aveva ribattuto divertito il gemello.

"No, non ha fatto nulla. Dobbiamo darti una bella notizia."

"Sei incinta?!" aveva domandato d'un tratto, lasciandomi spiazzata.

"Cosa... No, assolutamente no" avevo risposto trattenendo le risate.

Jesus intanto si era avvicinato a me e mi stava abbracciando da dietro, avevo scoperto che adorava farlo.

"Vi siete messi insieme? Se è così usate le precauzioni"

"No, non ci sei neanche lontanamente vicino" scossi la testa, ridendo.

"Allora illuminami"

"Non ti ricordi proprio di me, eh?"

"Che intendi?" aveva domandato confuso.

A quel punto avevo tirato fuori il ciondolo con le nostre iniziali, me l'ero tolto e glielo avevo dato.

Lui lo aveva preso in mano con gli occhi lucidi.

"Non può essere... Dove l'hai trovato?"

"Ce l'ho da quando avevo tredici anni, e dovresti averlo pure tu"

"Veronica... Sei davvero tu?" aveva chiesto, allungando lentamente la mano verso di me e osservandomi come se fossi stata un fantasma.

"Veronica Bridgell in persona mio caro Dani"

Lui rimase immobile, evidentemente scosso, così lo tirai verso di me abbracciandolo forte.

"Veronica... dopo tutto questo tempo finalmente ti posso riabbracciare" ed era scoppiato in lacrime, non riuscendo a trattenersi.

No hay nadie cómo tú. |Gemeliers| #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora