Capitolo 20: Ritorni.

270 21 5
                                    

Jesus point of view

Il funerale si è rivelato solo il colpo di grazia a tutti quegli avvenimenti.

Una volta che tutti se ne furono andati io rimasi lì, solo con la sua lapide a rappresentare solo la dura realtà.

La foto su di essa la rappresentava sorridente, quella foto gli e l'avevo scattata io.

Ebbi un tuffo al cuore al solo ricordo di quella giornata.

Incise sulla pietra c'erano la sua data di nascita e la sua data di morte.

20.11.1998 / 04.08.2016

Un'altro colpo al cuore.

Sulla lapide avevo fatto incidere su richiesta la frase che lei stessa mi aveva detto prima di morire:

"Nulla ha da temere chi la morte la sa immaginare"

Sorrisi.

Un sorriso triste, ma almeno era un sorriso.

Carezzai lentamente la foto e poi il terreno su cui ero seduto.

Era pomeriggio inoltrato, si stava bene ma il cielo era pur sempre nuvoloso e sembrava che si fosse già fatta notte.

Il cimitero era vuoto, regnavano sovrani alberi e lapidi. Chissà quante altre persone avevano perso, come me, la persona da loro amata.

Con me avevo ancora la foto su cui era scritta la lettera. La presi e l'ombra di un'altro piccolo sorriso si fece largo sul mio volto, al ricordo di quando l'avevo scattata a sua insaputa e, quando se n'era accorta, mi aveva pregato di dargliela perché voleva tenerla come ricordo.

Alla fine dopo uno lungo silenzio in cui ebbi la possibilità di riflettere, decisi di prendere parola.

"Ehi Ronny, come va lassù?" rimasi qualche secondo senza parlare, come se lei avesse comunque la possibilità di rispondermi "come va qui? Va male, da quando tu non ci sei più va tutto male. Non meritavi la fine che hai fatto. Mi manchi tantissimo e ormai non ho più una ragione per vivere, poiché prima eri tu la mia unica ragione di vita ma ora non so più cosa mi tenga legato a questo pianeta" mi fermai qualche secondo e ripresi tra le mani la foto "Sai ho trovato la foto con la lettera in macchina, e volevo dirti che come tu all'inizio mi avevi giudicato come uno sbruffone antipatico, io pensavo che fossi una stronza rompi palle, e forse avevo anche ragione" ridacchio, al ricordo di tutte le volte che mi sgridava "però io amavo quella stronza rompi palle, ed è questo l'importante no?" sussurro, e il mio tono di voce si fa sempre più basso e triste.

"Perché tu? Perché proprio tu? Me la sarei presa io quella pallottola solo per non vederti morire tra le mie braccia e non poter fare nulla per evitarlo. Ma tu lo sapevi, l'hai sempre saputo. L'hai detto tu stessa che quella missione era a dir poco un suicidio, ma ti sei buttata lo stesso. Non hai mai avuto paura di nulla, nemmeno della morte, tranne che... tranne che dei sentimenti. E io so il perché"

"Già lo so. Nella tua breve vita hai sperimentato grazie al lavoro che svolgevi, cos'erano realmente la paura, il coraggio, l'impotenza, la rabbia, il dolore ma più di tutte cos'era la morte. Tutte emozioni provate solo per lavoro ma mai per la tua vita di 'semplice adolescente', anche se eri tutto tranne quello. È stato questo a separarci all'inizio: la nostra paura verso i sentimenti che provavamo e l'inesperienza in questo campo. Ma penso che alla fine sia stata proprio questa inesperienza a renderci più uniti, poiché abbiamo scoperto cos'era l'amore e ci siamo insegnati ad amare a vicenda. E io ti amavo, dio se ti amavo. Ma la vita è stata crudele, riservandoci un destino molto simile a quello di Romeo e Giulietta, più o meno" inizio a rifletterci su "Perché alla fine lei fa finta di morire ma lui, credendola morta, si suicida e lei al suo risveglio mette fine anche alla sua di vita per raggiungere il suo amato... Si diciamo che in tutto questo l'unica differenza è che tu te ne sei andata davvero e che io non mi sono tagliato una vena solo perché ho sognato te che mi dicevi di non farlo e che mi promettevi di tornare... Tutto sommato ci si potrebbe scrivere un libro" abbozzo un sorriso "Se tu fossi qui mi riprenderesti perché sto dicendo cose senza senso, e a quel punto io ti abbraccerei perché nonostante tutto mi piace essere rimproverato da te. Mi piaceva attirare la tua attenzione" dico "ma ora non ne avrò più l'occasione, giusto?" sussurro tristemente.

No hay nadie cómo tú. |Gemeliers| #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora