Capitolo 11: Dubbi

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Veronica point of view

Negli ultimi giorni Jesus era abbastanza strano, e sembrava più irrequieto del solito.

Dal canto mio non è che io fossi da meno, e tutto era cominciato dalla mattina dopo l'appuntamento con quel Alex, quando mi ero risvegliata con le sue braccia che mi circondavano.

Appena sveglia avevo notato che erano a mala pena le sei e avevo iniziato una lunga ed estenuante riflessione su ciò che era accaduto negli ultimi mesi.
Erano stati un susseguirsi di continui cambiamenti, litigi e ritrovamenti.
Un esempio di tutto ciò eravamo io, Jesus e Daniel.
Solo che riflettendoci bene quella mattina mi resi conto che effettivamente io e Jesus stavano sbagliando, e una marea di dubbi mi assalirono rendendomi nervosa già dal primo mattino.

Io e lui eravamo migliori amici, ma non ci comportavano come tali.
Io baci rubati, passionali, dolci e bisognosi.
I continui abbracci, dolci anche quelli e confortanti più di tutto.

Le varie confessioni che sarebbero dovuti rimanere nelle nostre rispettive menti.
Tutto questo si stava svolgendo in un arco di tempo davvero troppo breve.

Tutto questo era sbagliato.
I migliori amici non si comportano così.
Gli innamorati si comportano così.
Le coppie si comportano così.
Ma non gli amici.

Fu a causa di questi pensieri che alzai una sorta di muro attorno a me e iniziai a dimostrarmi fredda e distaccata nei suoi confronti, e ciò faceva male a lui ma più di tutti a me che mi vedevo costretta ad allontanarlo.

Perché lo allontanavo?

Semplice, avevo paura. Non conoscendo la vera natura dei miei sentimenti avevo paura perché non mi ero mai aperta così tanto con nessuno, e la mia più grande paura era quella di star esagerando.

Lui aveva provato a chiedermi spiegazioni, ma io me l'ero data a gambe arrampicandomi sugli specchi inventandomi una scusa che non aveva fondamenta.

Non sapevo cosa fare, ma nemmeno sapevo se potevo farmi aiutare.

Eravamo tutti nella piscina che si trovava nel giardino sul retro.

Questa casa non finiva mai di stupirmi, e mi ero resa conto che il giardino era a dir poco enorme, e proprio per questo la piscina era altrettanto grande e che c'era un mini-bar all'angolo del giardino vicino alla portafinestra.

Eva ci aveva concesso una giornata di relax invitando me, Bea e gli altri tre ragazzi che lavoravano con noi, a divertirci.

Purtroppo i sensi di colpa dovuti al mio comportamento verso Jesus, i dubbi e le insicurezze mi impedivano di rilassarmi e di godermi quella splendida giornata; così mi ero seduta, in costume, ad una sedia vicino al mini-bar mentre mandavo giù un bicchiere di vodka.

Ero consapevole che se avessi continuato così mi sarei presa una bella sbronza, e allora sì che niente poteva andare peggio.
Mentre mi versavo il secondo bicchiere di vodka venni raggiunta da Eva.

"Come mai non sei con gli altri a divertirti?" alzai le spalle.

"Non credo sia la giornata più adatta per divertirmi, tutto qui" e continuai a fissare i ragazzi avanti a me, divertirsi. O forse fissavo Jesus, dipendeva dai punti di vista.

"Beh persino Jesus sta facendo finta di divertirsi, potresti provare a fare lo stesso" disse tranquillamente.

Anche se non lo diedi a vedere quel nome aveva attirato tutta la mia attenzione.

No hay nadie cómo tú. |Gemeliers| #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora