Capitolo 21

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Capitolo 21: Solo tre cose non possono essere nascoste: il sole, la luna, la verità.

(Sopra non lo fa mettere perché supera gli 80 caratteri)

AVVERTENZE: IL CAPITOLO CONTIENE SCENE DI SESSO, PERCIÒ SCONSIGLIO LA LETTURA AD UN PUBBLICO SENSIBILE O MINORE ALL'ETÀ DI 14 ANNI (età della scrittrice) PER VIA DEL LINGUAGGIO SPINTO. ALL'INIZIO E ALLA FINE DELLA SCENA SARANNO PRESENTI DEGLI ***. GRAZIE DELL'ATTENZIONE, ORA VI LASCIO AL CAPITOLO. BUONA LETTURA.

Jesus point of view

"Cosa ci fai qui? E come fai ad essere qui?"

"Ti avevo promesso che sarei tornata, no?" mi carezza una guancia, e io l'attiro a me riuscendo finalmente ad abbracciarla.

Mi stringe forte anche lei, e io scoppio in un pianto di felicità.

"Sei viva... dio mio sei viva, cazzo" singhiozzo.

"Ehi su su, calmati" mi fa mettere la testa nell'incavo del suo collo "Shh, non piangere. Ora sono qui, va tutto bene" mi culla tra le sue braccia.

Dopo un po' inizio a calmarmi, e lei parla.

"Ad ogni modo sono qui per un motivo preciso, poiché non mi sarebbe nemmeno permesso di stare con te" mi spiega.

"E perché?" chiedo io.

Lei continua a cullarmi "Perché mi è stato proibito di riavvicinarmi a te e di rivelarti il fatto che io sia ancora viva"

"Va bene... Ma come fai ad essere viva? Il proiettile t-ti ha colpita al cuo-cuore. Oltretutto il medico ha detto che non avevi superato l'intervento..." inizio a parlare, formando frasi sconnesse e balbettando qualche parola.

"La verità è che il proiettile mi ha sfiorato il cuore ma non sono morta. Non chiedermi né come né perché, non ne ho idea" sospira e inizia a narrare la lunga vicenda di fatti di cui ero all'oscuro "Quando mi avete portata in ospedale ero semplicemente svenuta, ma la perdita di sangue ha fatto sì che divenissi pallida e che il battito rallentasse fino a sembrare inesistente al tatto. Il respiro era flebile, ma presente. All'ospedale il medico ha dovuto farmi una trasfusione e tenermi a riposo per un po' di giorni, contando che ho dormito per quattro giorni dopo essermi ripresa durante la trasfusione. Il medico stava per correre da voi, ma io l'ho fermato dicendogli di dare la notizia che fossi morta. Mi ha chiesto il motivo e io gli ho semplicemente detto che non erano fatti che lo riguardavano. Perciò sono rimasta una settimana in ospedale e, grazie ad alcuni miscugli di sostanze chimiche fatte dallo scienziato dell'Accademia militare di cui facevo parte, ho inscenato la mia morte ogni qual volta uno di voi mi veniva a trovare e Beatrice è sempre stata l'unica a sapere tutto, il piano è suo" si ferma un momento per farmi assimilare il tutto e poi riprende "Perciò una volta annunciata la mia morte sono sgattaiolata via dall'ospedale, sostituendo la mia presenza con quella di una statua di cera perfetta, talmente tanto perfetta da sembrare reale. Ho fatto organizzare il funerale e tutto il resto da Beatrice, poiché è tuttora l'unica a sapere che sono ancora viva -a parte te-, e nella bara è stata messa la statua di cera" conclude.

"Si ma la domanda è: perché stai facendo tutto questo?"

La mia testa è appoggiata sul suo petto (o sulle sue tette, dipende dal punto di vista) e lei mi passa la mano tra i capelli facendomi rilassare. Sospira nuovamente "Sto facendo tutto questo perché Sofia quel giorno non è morta ed è stata solo ferita gravemente. Il mio compito è quello di ucciderla senza farmi uccidere prima da lei, poiché sta progettando altri piani per rapirvi"

No hay nadie cómo tú. |Gemeliers| #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora