Capitolo 40

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Ad un certo punto credo di essermi appisolata. Si sente il telefono vibrare. Alle mie orecchie arriva come un ronzio fastidioso simile ad un'ape rinchiusa dentro un barattolo. Ethan lo estrae dalla tasca dei jeans e dopo avere passato una mano sul viso controlla prima di rispondere. Ascolta e dall'altro capo arrivano strani rumori e una voce.
«Cosa?», si alza allarmato.
Nella luce del telefono noto che è sconvolto o meglio preoccupato. Mi alzo e cerco risposte in silenzio.
«Cazzo!», passa una mano tra i capelli ed esce fuori dalla tenda. «Si, arriviamo», conclude. Torna in tenda a passo spedito, sospira prima di chiedermi di recuperare le mie cose.
Smonta la tenda in due minuti e richiude tutto nel bagagliaio. Sbatte la portiera e mette in moto. Stringe il volante e la sua mandibola si contrae.
Poggio la mano insicura sul suo braccio. Mi guarda un momento assente poi si scioglie leggermente e poggia la mano sulla mia coscia disegnando sulla pelle dei cerchi invisibili.
«Mark ha reagito ad una provocazione e ora è nei guai. Anya ha chiamato anche Seth. Dio, quanto vorrei andare via da questo posto», sospira spingendo sull'acceleratore.
Stringo la presa sul bracciolo e mi appiattisco sul sedile. Spero di non sentirmi male. Non posso che esserne scontenta ma se c'è una cosa che riguarda Mark e Anya, importa anche me.
Lo stomaco si contrae ad ogni passo quando entriamo mano nella mano in un garage dove c'è una festa. Un gruppo di persone stanno incitando qualcuno e nel mezzo si vede Mark contro un ragazzo, l'amico di Drew. A poca distanza Seth contro un altro ragazzo. Anya e Camille abbracciate e impaurite. La gente urla, si spintona per vedere, altra partecipa alla ressa per pestare qualcuno senza un motivo. Rabbrividisco mentre avanziamo.
Quando Anya ci vede arrivare, corre subito ad abbracciare il fratello, non so cosa gli dice. Camille mi stringe e asciuga le lacrime. «Ti prego, falli ragionare.»
Ethan si volta verso me. Prende il viso tra le mani. «Sto per chiederti una cosa ed è un ordine. Porta Anya e Camille in macchina, al sicuro. Chiudetevi dentro. Arriviamo subito.» I suoi occhi sono seri e sinceri. Sento le gambe farsi gelatina quando mi bacia davanti a tutti. «Andate», sussurra calmo. So che sta tentando di trattenersi per non spaventarmi.
«Ma...», gli occhi mi si riempiono di lacrime. Ho paura che rimanga invischiato, che si faccia male.
«Emma fa come ti dico. Non scendere dall'auto per nessuna ragione. Arrivo subito, promesso.» Mi stampa un altro bacio sulle labbra e mi fa cenno di andare.
Annuisco e tremante porto le ragazze dentro il veicolo.
«Mi dispiace», inizia Anya, «ho rovinato la vostra serata. Non sapevo chi altro chiamare.» Le stringo la mano sporgendomi dal sedile anteriore. «Non preoccuparti. Avremo tante altre serate.» Le sorrido per rassicurarla poi calmo anche Camille.
Mentre aspettiamo, il mio cuore sussulta ogni volta che qualche ubriaco si avvicina.
Ethan non torna e dopo dieci minuti inizio ad avere paura.
«Io vado a controllare, non posso più aspettare».
Anya prova a fermarmi ma sono già fuori e sto percorrendo il breve tratto di strada per andare a controllare cosa sta succedendo.
Rimango bloccata sulla soglia quando vedo che Ethan si sta rialzando da terra mentre Scott lo afferra e lo scaglia nuovamente al suolo. Mark è in un angolo intento a riprendersi mentre Seth cerca di fronteggiare il ragazzo fendendo colpi impercettibili e urlando in modo volgare. Il cuore perde un battito ed istintivamente tappo la bocca per non urlare. Sento il mondo girare e gli occhi si riempiono di lacrime. Ethan sferra dei pugni sul viso di Scott. C'è tanto sangue.
Vengo afferrata per la vita e scalcio per aria.
«Guarda un po' chi abbiamo qua. Le cose si faranno divertenti.» Il braccio di Drew si sistema attorno alla mia gola. Istintivamente provo a scrollarlo di dosso ma finisco con il sentirmi soffocare.
«Lasciami», stringo i denti e continuo a dimenarmi.
Tutti si fermano mentre Drew mi trascina davanti la folla. Gli occhi di Ethan saettano da me a lui poi a Scott che non perde tempo per colpirlo. Per fortuna il colpo non va a segno perchè Ethan è molto più allenato ed è veloce.
«La vostra ragazza assisterà al vostro incontro a quanto pare», Drew ridacchia.
«Lasciala, lei non c'entra!». Gli occhi di Ethan si infiammano e so che presto esploderà. Conosco la sua furia e non prevedo nulla di buono.
Mi dimeno cercando di divincolarmi dalla presa ferrea di Drew. Il suo profumo mi fa quasi sentire male ma non riesco proprio a fuggire. È troppo forte mentre io sono solo una stupida ragazza minuta che non sa difendersi.
«Sta ferma e guardali!», ringhia strattonandomi.
Ethan da un pugno così forte a Scott da lasciarlo inerme al suolo. Attorno cala di nuovo uno strano silenzio. Drew indietreggia stringendo la presa sul mio collo. Mi manca l'aria e sto per avere un attacco di panico.
«Ho detto, lasciala andare», ringhia.
Strizzo gli occhi e cerco di trattenere le lacrime e la paura. Vorrei urlare ma la presa sul collo è troppo ferrea e faccio fatica.
«Perché?», Drew ride.
Ethan fa un passo avanti. «Non mi piacciono questi giochetti, lasciala o ti ammazzo!»
Drew allenta la presa lentamente. Mi divincolo e tossisco. Vengo subito afferrata e mi esce uno strillo acuto quando sento un dolore atroce al polso.
«È davvero un bel bocconcino», la sua mano stringe il mio viso. La sua lingua passa sulla mia guancia. Provo un senso di disgusto terribile.
Le lacrime iniziano a sgorgare dai miei occhi ed il mio corpo a tremare. Con la vista annebbiata noto Anya e Camille trascinare via Mark e Seth.
«Ti do l'ultima occasione Drew, non sto scherzando. Toglile le mani di dosso o ti ammazzo!», Ethan avanza ancora mentre noi indietreggiamo.
«Non immaginavo che ti saresti innamorato davvero di qualcuno. È un peccato perché...»
Riesco chissà come a dare un colpo allo stomaco a Drew con una gomitata e mi divincolo mentre urla di dolore. Ethan gli si avventa contro e lo mette al tappeto in pochi secondi. Come una furia si avvicina e si assicura che io stia bene prima di abbracciarmi e stringermi forte. Mi sento male e mi reggo tra le sue braccia per non crollare. Sono stata avventata e stupida ma non potevo aspettare, non potevo lasciare che si facesse del male o si mettesse nei guai.
In lontananza, si sentono delle sirene e ci ritroviamo tutti a correre vero l'uscita. Saliamo in auto e ci lanciamo per strada a cento all'ora. Anya e Mark sono con Camille e Seth nelle altre auto e ci seguono tenendo il passo.
Scoppio in lacrime mentre ci dirigiamo verso l'appartamento di Seth, il più vicino e sicuro dove nasconderci.
Le sirene sono sempre più vicine. Ethan controlla dallo specchietto, non sembra preoccupato, poi svolta pericolosamente a sinistra e cambia velocemente marcia. La macchina sbanda dietro e si fionda verso il ponte. Le due auto alle nostre spalle con i nostri amici dentro, fanno lo stesso. Il garage di Seth è aperto e dentro ci sono Irina e Jason ad attenderci. Ethan frena e spegne il motore prima di appoggiare la fronte sul volante. Singhiozzo e quando lui mi guarda, lo abbraccio saltandogli addosso.
«Ho avuto paura, non farlo mai più. Non lasciarmi mai più sola», strillo e piagnucolo.
«Lo so piccola, mi dispiace. Nonostante io sia arrabbiato perché non hai ascoltato la mia richiesta, te ne sono grato perché non ne sarei uscito del tutto illeso senza di te.» Mi stampa un bacio disperato sulle labbra. Ricambio stringendo la sua maglietta logora di sangue.
Scendiamo dall'auto ancora scossi mentre Seth con il labbro e l'occhio gonfi apre il suo appartamento lasciandoci passare.
Recupero grazie ad Irina un kit di pronto soccorso e disinfetto le ferite sul viso di Ethan con le lacrime che continuano a scorrere. Me le asciuga con i polpastrelli poi quando ho finito mi abbraccia forte.
Chiudo gli occhi lasciandomi coccolare dal suo calore, dal suo profumo e dalla sua familiare presenza che ormai è diventata importante nella mia esistenza. Ethan fa parte del mio presente, fa parte della mia vita ed io impazzirei se dovesse accadere qualcosa.
«Sicuro di non volere una camera?», sento sussurrare Seth.
«No stiamo bene qui sul divano», replica Ethan.
«Grazie ancora amico. Buona notte».
I miei occhi sono troppo pensanti per aprirsi così come le mie ossa. Sento le sue labbra sulla mia testa, il suo respiro caldo sulla mia pelle. Dio, nonostante tutto è ancora il mio Ethan. Nonostante tutto sono ancora accanto a lui.
«Ti amo piccola»
Anch'io, vorrei rispondere. Stringo la presa sulla sua maglietta e lascio che il sonno prenda il sopravvento.

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