VI. Eichen House

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Malia era seduta al tavolo della colazione. Davanti a lei, Stiles trafficava tra i fornelli e il frigo, intento a preparare i pancakes.
Non ricordava neppure l'ultima volta in cui lui si era fermato per fare colazione insieme a lei, da quando aveva ricevuto la promozione di Vicesceriffo. Eppure eccolo lì, a mescolare la pastella e spremere arance, come se lo facesse tutti i giorni.
«Mal? Malia, mi senti?» solo in un secondo momento Malia si rese conto che Stiles le stava parlando.
Si era fermato a guardarla, con il mestolo in una mano che gocciava sulle piastrelle del pavimento, scrutandola con attenzione.
«Ti senti bene?» chiese ancora.
Malia annuì, smettendo di toccarsi il ventre che aveva iniziato a massaggiare senza neppure rendersene conto.
«Non sei venuto a letto, questa notte» mormorò, mettendo in bocca un pezzo di pancacke. Non voleva suonare come un'accusa, ma il suo tono risentito non lasciava presupporre diversamente.
Stiles si grattò la testa con aria distratta «Non avevo molto sonno. Ho preferito approfittarne per leggere un po'».
A Malia la notte non era mai sembrata tanto lunga, senza Stiles accanto.
«Scoperto qualcosa di interessante?», chiese, sforzandosi di mantenere un tono distaccato.
«Direi di no... Niente Darach fanatici di mantelli rossi o di maschere inquietanti».
Il Darach. Quella notte era stato più volte ospite sgradito degli incubi di Malia, aveva perso il conto di quante volte si era svegliata nel cuore della notte, il respiro affannoso e la mano che vagava nel letto vuoto alla ricerca del corpo di Stiles. Si era alzata quando mancavano solo poche ore all'alba, per assicurarsi che Jamie stesse bene, che il sangue e le urla erano esistite solo nella sua testa.
Li aveva trovati in sala da pranzo: Stiles seduto a tavola, il capo abbandonato su uno dei libri che stava consultando, mentre Jamie dormiva beatamente nel suo box, ignaro di quale ansia si agitasse nel cuore dei suoi genitori.
Sentendosi una sciocca, Malia si era avvicinata al bambino per sentirlo respirare, nonostante udisse chiaramente i battiti regolari del suo cuore.
«Puoi dirmi cos'hai?» le chiese Stiles con voce seccata nel rendersi conto che Malia non lo ascoltava già più.
Malia se ne sorprese: «Non ho nulla», rispose sforzandosi di rivolgergli anche un sorriso, «te l'ho detto».
«Conosco quell'espressione. Tu hai in mente qualcosa».
Stiles assottigliò lo sguardo nell'accusarla e Malia preferì quindi sviare il discorso.
«Non stai facendo tardi a lavoro?».
«Ho preso una giornata di permesso»,
«Tu non prendi mai giornate di permesso»,
«Perché non ce n'è mai stato bisogno».
Malia alzò gli occhi al cielo ma prima che potesse replicare Stiles disse: «Mangia tutto quanto, Mal. Okay?».
Lei accennò un sorriso, questa volta più sincero, e lo guardò divertita.
«Va bene, cos'hai tanto da ridere?», sbuffò lui, guardandola di traverso.
«Il prossimo passo è sederti a tavola e imboccarmi?» lo sbeffeggiò con un sorriso felino.
Stiles le puntò il mestolo contro, lanciando pastella ovunque «Non mi far sentire ridicolo solo perché mi sto preoccupando. Lasciamelo fare e basta, d'accordo?», brontolò, imbarazzato.
«Mi piace. Tu che ti preoccupi così, mi piace»,
«Certo che ti piace. Sono un ottimo cuoco. E, al contrario tuo, non faccio bruciare nulla»,
«Saresti una casalinga fantastica» concordò lei.
Stiles sembrò felice nel sentirla scherzare in modo così tranquillo. Le si accostò per poterle lasciare una carezza tra i capelli e azzardò: «Stavo pensando che oggi potremmo starcene un po' per conto nostro. Guardarci un film e ingozzarci di gelato. Solo tu e io», propose con un sorriso piuttosto persuasivo.
«Potremmo sentire se mio padre o il tuo possono tenere Jamie per qualche ora, mh?».
Malia aggrottò la fronte «Ma poi salterebbe il programma del venerdì. La scorsa settimana Jamie è stato con tuo padre e questo venerdì è il turno del mio. Ma se il tuo lo tiene oggi ce lo avrebbe per due settimane di fila, oppure mio padre...»,
«Okay, fermati» la bloccò Stiles, «lo chiederemo a Kira, così non salterà nessuno dei tuoi programmi».
Si rivolse a Jamie, arruffandogli i capelli e lanciandogli un occhiolino «Vuoi andare dalla zia Kira? E giocare con Adam e Caleb?».
Jamie gli rispose con una smorfia e Stiles cercò di sorvolare su quanto lo sguardo contrariato di suo figlio assomigliasse in modo inquietante a quello di Malia, in quel momento.
Si rivolse nuovamente a sua moglie con entusiasmo: «Visto? Non vede l'ora».



The Red Crow [ Teen Wolf Fanfiction ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora