XV. Incubo

95 6 7
                                    

Avevano una consuetudine, Malia, Kira e Lydia. Un'abitudine importante, ben radicata nella loro amicizia e a cui nessuna delle due doveva venir meno, per nessuna ragione.

La colazione che facevano una volta a settimana, pensata apposta per far sì che non passasse mai troppo tempo senza vedersi quando gli impegni giornalieri rubavano loro tutto il tempo - cosa che non era da sottovalutare per un'amicizia decennale - non era un gioco e neppure uno sfizio: i mariti lo sapevano bene.

Malia non ebbe bisogno di organizzarsi con Lydia per presentarsi a casa sua quella mattina. E a Lydia non era servito sapere dell'arrivo di Malia per far trovare caffè caldo e croissant.

L'assenza di Kira si percepiva chiara, come era chiaro anche che la colazione di quella mattina aveva un significato differente dal solito, per le due amiche.

Sentivano di dover restare unite, farsi forza a vicenda.

E poi ci stava quella strana bambina che Malia doveva portarsi dietro. Non poteva lasciarla da sola a casa e neppure Malia poteva restare tutto il giorno all'interno delle mura domestiche per controllarla.

Stiles aveva dovuto calmare Malia e spiegarle nel dettaglio per quale motivo quella ragazzina era lì con lui, per convincere la moglie a farla restare a casa con loro.

Non era stato facile. Malia era diffidente verso la piccola ospite, seppure ella si era dimostrata fin da subito silenziosa e calma.

Malia le aveva preparato un bagno, aiutata a lavarsi e le aveva fatto indossare una delle sue maglie più strette, finché Stiles non le aveva portato dei vestiti adatti.

«Vorrei poterla legare e rinchiudere da qualche parte. Quella bambina mi mette i brividi» fu la prima cosa che Malia disse non appena Jamie ed Allie furono ad una distanza sufficiente, assieme alla loro nuova compagna di giochi.

«È innocua, Mal» sospirò Lydia, sospettando che il senso materno di Malia si fermasse all'amore per i suoi figli e non fosse riuscito mai ad andare oltre.

«Non mi piace» insistette Malia, «Il modo in cui mi fissa mi mette i brividi»

«Guarda tutti in quel modo stralunato, Mal» Lydia alzò gli occhi al cielo «Spero che almeno tu non le abbia ringhiato contro».

Malia sembrò pensarci su, mentre sorseggiava il suo caffé nero e rigorosamente amaro «No...» disse, infine, con voce poco convinta, «forse solo quando ha messo piede nella camera di Jamie, la prima volta».

Lydia rise «Ti assicuro che è solo una creaturina spaventata che ha bisogno delle nostre cure e del nostro aiuto».

La fronte liscia di Malia si increspò e così ribatté: «Non lo so, Lyds. Il suo odore è strano. L'ho già sentito prima, nella cripta degli Hale».

Lydia inarcò le sopracciglia «Che cosa? Sei stata nella Cripta degli Hale? Quando? E perché mai?» il volto di Lydia era un miscuglio di stupore, confusione, dubbi e di una rabbia crescente che minacciava di esplodere.

Malia sapeva bene quanto Lydia fosse diventata apprensiva dopo il rischio corso dentro Eichen House. Difatti la Banshee la guardava risentita, uno sguardo ferito ed incredulo.

Malia sapeva che avrebbe ottenuto una reazione simile. L'aveva delusa, come aveva deluso anche Stiles. Ma non poteva nascondere le scelte che aveva fatto. Aveva deciso di entrare dentro Eichen House da sola, per cercare Corinne e aveva rischiato di non uscirne viva e nonostante questo si era recata da sola anche nella cripta degli Hale senza chiedere aiuto a nessuno e, se non fosse stato per Peter Hale, anche in quell'occasione avrebbe potuto farsi male davvero.

The Red Crow [ Teen Wolf Fanfiction ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora