VIII. Morrigan

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Lydia gettò nel carrello l'ennesima tutina rosa con i pois. Si aggirava nel reparto dei neonati, con espressione beata, arraffando dagli scaffali qualsiasi cosa attirasse la sua attenzione.
Malia dietro di lei, spingeva il carrello, seguendola con sguardo annoiato ed espressione rassegnata, controllando i prezzi di ogni indumento che Lydia prendeva per riporlo l'attimo dopo.
«Lyds, non ho bisogno di tutta questa roba» ripeté Malia per l'ennesima volta, cercando di farglielo entrare in testa.
«Certo che ne hai bisogno!».
Si trovavano ai Grandi Magazzini, insieme a Kira. Il pretesto era dover comprare le ultime cose per Claudia, eppure Malia aveva la sgradevole sensazione che la vera motivazione fosse quella di tenerla sott'occhio.
«Mi hai già regalato i vestitini di Allie e poi ho ancora tutta la roba di Jamie», ribatté. Lo shopping non faceva per lei.
«Mal, non puoi vestire Claudia con le cose dismesse di Jamie. Sono da maschio».
Malia aggrottò la fronte e arricciò il naso, non capendo dove fosse il problema.
Lydia alzò gli occhi al cielo «Okay, facciamo che questo è un regalo da parte mia allora. Sarò la madrina, ho il diritto di prendere ciò che voglio, no?»
Malia imbronciò le labbra «Stiles ti ha...?»
«Stiles non mi ha detto nulla», la bloccò subito Lydia, con voce scherzosa «Sono una Banshee, ricordi?».
Malia la guardò di traverso e Lydia rise.
«Insomma, Scott è il padrino di Jamie. Mi sembra ovvio che adesso venga il mio turno» esplicò Lydia con voce di chi la sapeva lunga.
«C'è sempre Kira» le ricordò Malia, e Lydia ammutolì.
Kira stava nel reparto maschietti, per la prima volta non era Lydia a dover fare acquisti da sola.
E Lydia ne approfittò per ribattere: «Allora mettiamola così: è stato il turno dei McCall e ora tocca ai Parrish» disse risoluta, mettendo fine al discorso con un'aria trionfale che fece ridere Malia.
«Va bene, hai ragione. Ora smettila di svuotare il reparto neonati, però» disse Malia, togliendole dalle mani una magliettina fiorellata.
Lydia sbuffò e uscì di gran carriera dal reparto, per entrare in quello di intimo per donna. Tirò su una lingeria di pizzo e seta e la agitò con un sorriso felino.
«Sarebbe interessante per Stiles vederti con addosso qualcosa di diverso dalle sue vecchie magliette slabbrate» la incitò Lydia, divertita.
Malia si imbronciò tenendosi la pancia con le mani a coppa «Maglietta o lingerie, sarei comunque enorme e ben poco attraente. Tanto vale star comodi».
Lydia sorrise e diede un buffetto alla pancia. Poi un pensiero cupo sembrò attraversarla perché la sua espressione si rabbuiò.
«A proposito... Come vanno le cose con Stiles?»
Malia aggrottò la fronte senza capire «In che senso?».
Lydia scrollò le spalle «Parlo di ciò che è successo a Eichen House. Eri lì per Claudia, non è vero? Non penso sia stato facile discutere su una cosa del genere», tentennò Lydia, cercando di utilizzare quanto più tatto possibile.
La voce di Malia si fece d'un tratto gelida «In realtà non ne abbiamo proprio parlato. Io e Claudia stiamo bene, non c'è niente di cui dover discutere».
Lydia se ne sorprese «Non ti ha chiesto nulla?».
«Stiles non ha bisogno di chiedere il motivo per cui mi trovavo lì, Lydia. Lo sa benissimo» sbottò Malia e il fastidio nella sua voce fu ben udibile.
«E gli sta bene?»,
«No, Lydia. Ovviamente no. Come non sta bene neppure a me. Ma è così: ho messo Stiles e Jamie prima di mia figlia e non ne vado fiera. Ma farei qualsiasi cosa per tenere loro al sicuro!» esclamò Malia.
La vergogna le bruciò agli angoli degli occhi e le fece piegare la bocca in una smorfia colpevole «E lo stesso farei per Claudia» aggiunse poi, in un filo di voce «Non esiterei un solo istante a sacrificare la mia vita a favore della sua. Ma non giudicarmi se metto al primo posto Jamie e Stiles... Questo lui lo capisce».
Lydia abbassò lo sguardo «Non ti sto giudicando, Mal».
Malia chiuse gli occhi, prendendo un lungo respiro.
«Lo so» disse, abbracciandola «Lo so, Lyds. Scusa».
Quando Lydia sciolse l'abbraccio, Malia si sbrigò ad asciugare le lacrime ancora intrappolate nelle ciglia e a forzare un sorriso.
«Colpa degli ormoni della gravidanza» farfugliò, agitando una mano con noncuranza. «Il più delle volte mi fanno sembrare una pazza».
Lydia tentennò, prima di stringere le labbra e dirle «Per quel che vale, l'avrei fatto anche io. Non hai commesso nulla di male, eri soltanto in cerca di risposte. Solo... la prossima volta parlamene, okay?».
E allora Malia tornò in mente ciò che Stiles le aveva detto la scorsa sera: «Mentre arrivavamo, Lydia non è riuscita più a vederti. Ha singhiozzato per tutto il tragitto» e le si strinse il cuore.
Stava per allungare la mano a stringere quella di Lydia, quando un brivido le corse lungo la spina dorsale. Il ricordo di quelle parole le aveva aperto gli occhi.
«Stiles ha detto che d'improvviso non sei riuscita più vedermi, quando Corinne stava per spararmi, è vero?» sillabò, ancora incerta su dove quella considerazione la stesse conducendo.
Lydia fece una smorfia al ricordo, prese il carrello e lo spinse nella direzione in cui si trovava Kira. Tutto a un tratto sembrava a disagio a doverne parlare.
«Sì...», rispose, «Ho visto Corinne puntarti l'arma contro e il suono dello sparo ha risuonato nella mia testa al pari di un boato e...» la voce di Lydia si incrinò, ma a Malia non serviva sapere nient'altro.
«Penso che sia stato a causa della presenza del Darach», esclamò. «Sa come bloccare i tuoi poteri, Lydia. Per questo non puoi vederlo. Quando si è frapposto tra me e Corinne, i suoi poteri devono aver interferito anche con la visione che stavi avendo su di me, per questo non sei riuscita più a vedermi. Conosce il modo per nascondere il suo odore e offuscare quello dei cadaveri finché decide di farceli trovare».
Il volto chiaro di Lydia impallidì ulteriormente: «Spiegherebbe il perché tu e Scott non siete riusciti a percepire nessuna traccia finché non vi siete ritrovati davanti ai corpi».

The Red Crow [ Teen Wolf Fanfiction ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora