All Night Long

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"Ti ho detto che avrei parlato con Sofi, ma devo sapere qualcosa"
Sergio e Gareth sono nel salotto del gallese spaparanzati sul divano in pelle bianca per parlare del "problema anda-loser" come l'ha chiamato Bale. L'attaccante, dal momento che deve intervenire, vuole qualche dritta sul triangolo Sergio Pilar Sofi per cercare di capirci qualcosa.
"Allora, cominciamo con una domanda semplice: prima volta che vi siete conosciuti"
"Ufficialmente il 18 settembre 2010.." Sergio gli racconta la scommessa, il suo tiro ed il resto ma Gareth aveva capito che Sergio nascondeva qualcosa.
"Andiamo Ser, la prima volta che l'hai vista.. Voglio la verità"

"Okay ehm, eravamo alle elementari: io in quarta e lei in prima. A scuola vigeva la legge che i primini per poter giocare sul campo da calcio dovevano fare un provino. Quindi quelli di quinta mettevano quelli di quarta a giocare con i nuovi arrivati. Li asfaltammo: 7-0, ad un certo punto arriva una bambina di 6 anni e chiede se poteva giocare. Immaginati: presa in giro da tutti, comunque la misero con i piccoli. La ragazza ruba palla all'unico di quinta che giocava e attraversa tutto il campo salta tutti, tranne il portiere"
"Eri tu?"
"Si, non volevo prendere gol ed uscii con il piede destro a martello"
"Delinquente dell'area di rigore già da piccolo, come finì?"
"Che entrambi ci sbucciammo le ginocchia e i gomiti mentre il pallone si insaccò nella rete. Tutti muti, ci aveva zittiti tutti. Solo che alcuni di quinta cominciarono a prendermi in giro, ero arrabbiato: dissi che il calcio faceva cagare con le femmine e me ne andai"
"Sofi lo sa che eri tu?"
"Non gliel'ho mai detto, io lo so da un anno che era lei"
"Io non l'ho mai vista prendere a calci un pallone.."
"Ora che mi ci fai pensare nemmeno io"

I due stavano pensando a quando vanno al parco con Sofi e Diego e improvvisano una partitella: la ragazza non ha mai toccato il pallone con i piedi.
Gareth peró, quando vede Sergio rilassarsi,  ritorna sul discorso iniziale, con un po' di cattiveria fraterna.

"Coglione devi dirglielo!"
"Neanche morto, ero piccolo, un deficiente maschilista; perché dovrei dirglielo se non sono più così?"
"Perché è giusto che tu glielo dica, magari tra un po' salta fuori un annuario delle elementari e sfogliandolo ti riconoscerà!"
"Passa alla prossima domanda va'"

Continuano così per qualche ora: Gareth chiede, Sergio risponde, discutono e poi passano alla domanda successiva, mentre il gallese comincia piano piano a farsi un'idea.

"Okay, hai parlato con Pilar?"
"Per dirle cosa? Ciao, come stai? Sai, non mi convince tanto questa storia che sei da cinque mesi in Brasile e che ogni volta che ti chiamo chiudi la chiamata il più velocemente possibile. Il lavoro sta andando di merda: Benitez non capisce un cazzo, lo spogliatoio sta diventando un ring da combattimento e giochiamo di merda. Ah e quasi dimenticavo nell'ultimo periodo sto prendendo coscienza del fatto che sono innamorato di Sofia da cinque anni. E non è finita, adesso che ho deciso di farmi avanti, il mio migliore amico fin dai tempi dell'under 16 la sta corteggiando e in questo momento lo sto odiando. Per il resto va tutto a meraviglia tu? Andiamo Gareth..."

Il gallese non aveva mai visto il suo amico così in crisi, dopo questo sfogo capisce che la situazione è un po' più complicata di quello che pensava, siccome non pensa di farcela da solo tira fuori il cellulare e manda una richiesta di aiuto a Ronaldo e Marcelo

Ragazzi a casa mia subito.
Mi serve una mano con Sergio

Arriviamo

Nel giro di qualche minuto giunge la cavalleria ausiliaria, Gareth riassume sinteticamente il discorso di quella sera tra lui e Sergio, quando conclude aspetta i consigli dei due nuovi arrivati; dopo qualche minuti di riflessione comincia Ronaldo. Come dei generali le sere prima della battaglia decisiva si riuniscono in gran segreto per discutere sulla tattica migliore, per trovare i punti deboli del nemico e capire come valorizzare i propri, così i quattro Galacticos (tre perchè Sergio è seduto con lo sguardo perso nel vuoto) cercano di creare un piano su come agire, per far funzionare al meglio le cose.
"Allora, siamo d'accordo tutti e quattro che la prima cosa da fare è parlare con Pilar, e capire che cazzo sta facendo in Brasile da ormai sei mesi. Zitto Ser, sono sei! Idee su come fare?"
Sergio, Gareth e Cristiano esprimono i loro piani, uno più brutto e irrealizzabile dell'altro, Marcelo invece se ne sta seduto sulla poltrona aspettando il momento che i suoi compagni realizzino che lui è brasiliano e che la sua famiglia vive a due chilometri da dove Pilar dice di alloggiare; dopo l'idea di Ronaldo di mandare Irina come spia, il brasiliano si alza con calma e chiede "Dove vivono i miei?" "Non c'entra adesso, dai Marce!" Dopo qualche secondo Gareth realizza "Ma si cazzo abitano a Rio! Marce tua sorella è amica di Pilar giusto? Semplice,la chiami e le chiedi se per favore può parlare con Pilar, le donne si dicono tutto, come noi uomini" conclude guardando male lo spagnolo ancora depresso.
Marcelo, fregandosene altamente del fuso orario chiama sua sorella, rientra nel salotto trionfante: "Ha accettato, le ho detto che era per Sergio... Ha sempre avuto una cotta per te spagnolito"

"Okay, ci riuniamo qui martedì per aggiornarci, Sofia e Diego escono col papà: casa vuota"

Intanto in quel di Madrid, a pochi chilometri dal Vincente Calderón, in un vecchio bar Sofia e Nando stanno bevendo due bottiglie di birra seduti al bancone.
Nella sala risuona una vecchia canzone dei Kings of Leon: Sex On Fire, vicino al Juebox ci sono due uomini che giocano al tavolo da biliardo, il tavolo vicino è pieno di bicchieri da chupito vuoti, in un altro tavolo siede un uomo con gli occhi rossi che cerca di capire dove avesse visto quel giovane al banco, troppo ubriaco per mettere a fuoco l'immagine e usare il cervello correttamente si abbandona poco dopo al sonno.
"Si lo so non è il massimo ma qui non vengono mai nè i tifosi nè i giornalisti, ormai io e i ragazzi veniamo quasi sempre qui"
"Stai parlando con una cresciuta nella periferia buia di Sevilla.. Ho visto di peggio"
"Quindi tu vuoi farmi credere che non sei una perfettina da dieci in condotta come fai credere?"
"Io? Perfettina? Sicuro di aver portato fuori la ragazza giusta?"
"Haha ma dai guardati sei in perfetto ordine, hai la classica faccia d'angelo, anche a casa tua non c'è una cosa fuori posto, hai tutto programmato"
"Solo al lavoro, per il resto sono una casinista. Il dieci in condotta me lo sogno, ho avuto solo una volta nove, per il resto otto e la casa è tutto merito di Gareth, è lui il precisino"
"Sicuramente non è Sergio"
"Haha no, lui proprio no"
"Hai mai giocato a biliardo?"
"Una volta tu?"
"Hai davanti a te il campione del biliardo di tutta la società Atletico Madrid!"
"Sono proprio curiosa"

Si posizionano al secondo tavolo, Nando prende due stecche e comincia a sistemare le palle nel triangolo.
"Rendiamolo più competitivo e divertente..."
"Sarebbe?"
"A ogni palla giusta in buca uno può porre una domanda qualsiasi all'altro che è obbligato a rispondere sinceramente. Ci stai Soler?" "Proviamo Torres" Dice Sofia strappando di mano la stecca e la palla bianca a Nando: che la sfida abbia inizio.

Nonostante abbia spaccato Sofia, Nando imbuca la prima palla decidendo in parte le sorti della sfida e ottenendo il diritto di porre una domanda.
Nonostante siano altre le cose che vuole sapere dalla ragazza, comincia con una domanda semplice, ma decisiva per le sue prossime.

"Da quanto conosci Sergio"
"Ormai cinque anni, siamo diventati amici la sera del mio primo giorno di lavoro dai Blancos, poi col tempo ci siamo evoluti a migliori amici"
Fernando aveva paura che ci fosse un altro "dopo" e un'altra "evoluzione": dal momento che non l'ha detto una delle preoccupazioni del calciatore evapora; la situazione può solo migliorare.

"Io le mezze tu le piene, continuo io" il calciatore si posiziona, mira ed altra palla in buca: "Che lavoro hai veramente all'interno del Real? E perchè non me l'hai detto prima?" "Queste sono due domande" Nando infila un'altra palla in buca e poi si appoggia al tavolo osservando con attenzione la ragazza davanti a lui.

"Okay allora, da due anni lavoro come assistente del ds.. Beh non l'ho detto prima perchè non voglio passare per quella che lavora al Real e se la tria.. Non guardarmi così, non ti ho mentito, ho detto lavoro d'ufficio, è vero" "Okay.. Ti credo.. Cazzo, ho sbagliato tocca a te"

Miracolosamente Sofia riesce a imbucare una palla, ottenendo la possibilità di fare una domanda al calciatore.
"Sei contento di essere tornato a Madrid?"
"Si, qui sto benissimo mi sembra di essere sempre stato qui, non riuscivo più a vivere a Londra"
"Perché?" Chiede mettendo in buca una seconda palla
"Problemi con la mia ex, stavamo insieme fin dalle medie, è stato difficile. Qui a Madrid sono riuscito ad andare avanti e.. adesso che hai sbagliato tocca a me"
"Facciamo un altro giro Nando?"
"Si, Pino ci fai due Cuba?"
Dopo aver ordinato si china sul tavolo verde ed imbuca la palla gialla.
"Bene... Dove vai con Gareth?"
"Come fai a saperlo?"
"Hai più o meno urlato si Gareth certo che vengo con te" dice l'attaccante imitando la voce di Sofi
"Fottiti, comunque vado in Galles con lui, ci sono le ultime partite delle qualificazioni"
"Giusto, me ne ero quasi dimenticato"
"Hahahah dai tocca me"

Run Away // Fernando Torres vs Sergio Ramos //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora