Voglio aiutarti.

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Sto percorrendo la strada di ritorno verso casa con lo sguardo fisso a terra e scalciando i sassolini che ogni tanto ritrovo nel mio cammino.
Ricordo che tra alcuni giorni è il funerale di mio padre e non mi sento del tutto pronta ad affrontare la gente che si presenterà. Tutti fingeranno che gli importi qualcosa, ma non è così. Tutti cercheranno di dimostrare la propria compassione e magari parleranno di mio padre come se l'avessero conosciuto, quando la maggior parte non l'ha mai fatto. Perché quando ti chiedono come stai, non lo vogliono sapere davvero.

Cosa devo rispondere? Oh si, sto benissimo; è solo morto mio padre, mia madre è scomparsa e sembra che non abbia più nessuno con cui parlare.
Mentre mi torturo il cervello con questi pensieri, noto subito delle figure familiari avvicinarsi.

Sono Alissa e Grey.
Inutile dire quanto mi sia mancato non parlare con Grey e non lavorare e ragionare insieme ed è ugualmente inutile dire che non penso lo stesso di Alissa. Mi domando perché sia venuto qui con lei; vorrà farmi innervosire.

Faccio per voltarmi ed andare via, quando una voce mi ferma :"Aspetta Ellen, ti prego ascoltaci almeno." E' Grey. Decido di ascoltare cosa hanno da dirmi perché nonostante tutto Alissa non si sbagliava poi così tanto.

Mi posiziono di fronte a loro, ma sempre a una certa distanza. La prima a parlare è Alissa che è un po' titubante ma poi sotto lo sguardo di incoraggiamento del fratello dice : " Mi dispiace se sono stata troppo insistente e diretta l'altro giorno; solo che odio quando le persone fanno del male ad altri ed odio il fatto che tu non voglia pensare per un attimo che quello che io dica possa essere la verità, ma mio fratello sembra tenerci molto a te e non voglio rovinare la vostra amicizia, così ti chiedo scusa."

Il mio portamento diviene più sciolto e il mio sguardo più comprensivo. La guardo negli occhi e con sincerità le dico : "Forse anche io sono stata troppo impulsiva e aggressiva nei tuoi confronti; è che l'idea di poter perdere qualcun altro nella mia famiglia mi terrorizza, già ho ricevuto troppe notizie negative."

Poi continuo: "Grey, mi dispiace di non averti detto la verità. Temevo che non avresti capito ed è normale perché sono cose d'altro mondo."

"Sono dispiaciuto che tu non abbia avuto fiducia in me, ma ti capisco e poi è stato troppo severo da parte mia praticamente cacciarti. Ed è per questo che siamo qui. Da oggi in poi noi dovremo essere una squadra. Penso dovremmo sederci e parlare, noi abbiamo delle importanti informazioni."

"Anche io devo dirvi delle cose..." rispondo. Così ci sediamo sulla prima panchina che troviamo e io vicina a Grey sono visibilmente agitata.

Decido di prendere io la parola : "Ragazzi avevate ragione. Oggi sono andata nella piazza principale della Capitale e un uomo si è avvicinato a me dicendomi che avevo rovinato la sua famiglia economicamente. Poi Peter mi aveva detto che aveva avvertito già le autorità del fatto che mia madre non si trovava e così sono andata dalla polizia ,poiché con tutto quello che stava succedendo, l'unica cosa che mi dava più speranza era qualcuno che mi aiutasse con le ricerche ." faccio una breve pausa per scegliere le parole giuste. "Ho domandato al superiore e mi ha detto che nessuno aveva denunciato la scomparsa di mia madre. Mio fratello mi ha mentito. Io non so che pensare. Forse non si è mai sentito parte della famiglia." la voce mi si strozza in gola.

"Mi dispiace Ellen." Grey mi accarezza delicatamente la schiena.

Alissa non sembra molto dispiaciuta :"Io lo avevo detto"risponde.

Io e Grey le lanciamo un'occhiataccia. "OK...Ehm... Scusate." dice lei.

"Bene,cara Ellen." Continua. "Come già ho preannunciato ho anch'io qualcosa da dirti. Come sai, anche io come te ho le visioni ed è per questo che ho intenzione di aiutarti; in fondo abbiamo qualcosa in comune. So che stai cercando tua madre e voglio aiutarti a scoprire dov'è." si blocca.

"E come avresti intenzione di riuscirci?" le domando incredula.

"Bhe, io potrei insegnarti a controllare le tue visioni, in modo che esse non compaiano all'improvviso nella tua mente. E per la questione di tua madre posso insegnarti a rendere il tuo potere più forte. Sai, nel mondo magico chiunque veggente può utilizzare il suo potere per entrare in contatto con una persona e vedere attraverso lei. Potrai prendere un oggetto che apparteneva a tua madre e canalizzare lì il tuo potere in modo da vedere il luogo dove si trova, come se fossi i suoi occhi.Per fare tutto ciò però non basta una brava insegnante, serve l'incantesimo di una veggente superiore a tutte noi, una persona più potente." conclude.

La mia testa inizia a risentirne di tutti questi discorsi "magici" e penso mi stia per scoppiare ma allo stesso tempo tutto quello che Alissa mi ha detto potrebbe rappresentare un'opportunità per riavere indietro la donna che mi ha messa al mondo.

"Okay. Adesso non penso di aver capito il tutto ma ci proverò, farò di tutto."

"è la cosa migliore." mi dice Grey."Ma voglio che per un pò tu stia lontano da Peter, non so cosa voglia fare, ma non mi piace e i suoi comportamenti sono alquanto strani."

"Starò attenta." gli sorrido.

N.A
Okay,penso che questo sia il capitolo che mi piace di meno, il capitolo più brutto che io abbia mai scritto, comunque spero non abbandonerete la mia storia. Aspetto i vostri consigli e buone vacanze <3

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