Capitolo 1. L'inizio

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Eren' pov

Ero un ragazzo di nome Eren, Eren Jaeger.
Avevo diciotto anni quando iniziai a frequentare la prestigiosa scuola "High school Basket". Una scuola nella quale erano tutti fissati col Basket -non l'avreste mai detto-, ma d'altronde come avrei potuto contestarglielo?
Vantavano una squadra che avrebbe fatto invidia alle migliori, ebbene, la scelsi principalmente per migliorare le mie prestazioni di gioco.

"Eren, muoviti o arriverai in ritardo!"
Silenzio.

"EREN"
Continuò alzando il tono di voce.

"Sì mamma arrivo..."
Risposi esasperato al secondo richiamo.
Mia madre, lei sì che era davvero una tipa da poter considerare tosta.
Tutti insistevano col dirmi avessi preso da lei la mia testardaggine e forse da una parte avevano ragione.

"Forza figlio, sali in macchina."
Disse con forzato e sarcastico tono autoritario.

"Subito madre."
Risposi di rimando stando al gioco.
Eravamo soliti chiamarci in quel modo principalmente per scherzare e ormai a lungo andare ne prendemmo l'abitudine.

"Promettimi che frequentando questa scuola con impegno e dedizione diventerai un vero e proprio giocatore di basket, va bene?"
Mi puntò i suoi enormi occhi color ambra addosso.

"Me lo hai già ripetuto un sacco di volte, lo sai... ci proverò per lo meno."
Risposi esasperato intrecciando nervosamente le dita fra loro.

"Hai un grande talento, vedrai che riuscirai a diventarlo presto."
Continuò puntandomi addosso un dolce sorriso materno.

"Lo spero..."
Mormorai.

Parlammo per tutto il resto del tragitto del più e del meno per scaricare la tensione, finché, ringraziando il cielo, arrivammo nella mia nuova scuola attraversando un fitto viale di alberi che incorniciavano quella che sarebbe diventata la mia seconda casa.

Mi apparve dinnanzi una struttura enorme, un vero e proprio college munito di bar, alloggi, campi sportivi, club, giardini, sale ricreative e quant'altro, restai subito ammaliato però dalla presenza di alcuni ragazzi che stavano giocando a basket.

Mi affrettai a salutare mia madre e mi diressi verso la camera che mi era stata assegnata e dove avrei alloggiato per tutto il resto dell'anno scolastico.
Ad accogliermi vi erano due ragazzi, uno biondo con un'espressione docile ed innocua e l'altro castano, con un'aria strafottente addosso.

"Ciao! Tu devi essere l'altro nostro compagno di stanza giusto?"
Mi accolse appena fuori il ciglio della porta.

"Ehm... i-io credo di sì, sono Eren Jeager"
Controllai per la milionesima volta il cartellino con su scritto il numero della camera, il timore di sbagliare stanza proprio il primo giorno era più grande della fiducia in me stesso.

"Piacere Armin, Armin Arlert, ti stavamo aspettando."
Mi tese la mano con un sorriso, lo guardai un po' titubante per poi stringerla a mia volta.

"Lui invece è Jean."
Disse indicandomi il castano dietro di sé.

"Piacere Jean, io sono...-"
Iniziai tendendogli la mano in segno di conoscenza.

"Ho appena sentito il tuo nome, non credo ci sia motivo di ripeterlo."
Si voltò andando a sistemare le sue cose.

"Che simpatico..."
Dissi in modo sarcastico fra me e me ritirando la mano.

"Scommetto sia solo diffidente... allora, parlami un po' di te Eren."
Mi tranquillizzò il ragazzo biondo puntandomi il suo sguardo docile addosso.

"Vengo da Seattle e mi sono iscritto in questa scuola principalmente per diventare un giocatore vero e proprio di Basket, e conseguire così la borsa di studio, il resto preferisco lasciarlo al caso"
Dissi entrando in camera trascinandomi dietro la valigia con non poca fatica.

𝐌𝐲 𝐂𝐚𝐩𝐭𝐚𝐢𝐧  ➢ ᴇʀᴇʀɪ   *in revisione*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora