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<<Elsa svegliati stiamo per arrivare,Elsa ma che diamine,sei andata in coma,stai dormendo da ore.>>
Mi sento strattonare con forza
Apro gli occhi e alcune lacrime scendono da sole bagnandomi le guance,ho come un magone in gola e un senso di tristezza e paura si impadronisce improvvisamente di me.
Riconosco queste sensazioni,infatti capisco subito,ho di nuovo fatto quello strano incubo che mi accompagna ormai da molti anni...
Con molta fretta mi asciugo le lacrime,per non dare a vedere il mio stato e fingendo uno sbadiglio,così da giustificare i miei occhi lucidi,mi volto verso la persona che mi sta chiamando e la brutta sensazione che ho dentro svanisce in un attimo non appena incontro quei due occhioni verdi e preziosi come lo smeraldo che amo più della mia stessa vita...
<<Che c'è Grace,Faccio con voce assonnata è irritata a mia sorella.>>
Lei mi sorride con quel sorriso che farebbe resuscitare anche i morti e piena di euforia comincia a battere le mani
<<Stiamo per atterrare,stiamo per
atterrare!>>
dice cantilenando e con le mani mima un balletto.
<<New York,Elsa,New York...>>dice con enfasi <<ti rendi conto la grande mela,giuro non sto nella pelle.>>
Sorrido nel vederla così felice.
Dall'altoparlante dell'aereo si sente la voce del comandante che ci invita ad allacciare le cinture per l'atterraggio.
Entrambe ansiose eseguiamo l 'ordine datoci.
Dopo un po' Grace si volta verso di me con gli occhi lucidi
<<Ehi che c è,piccola,un attimo fa stavi cantando e ballando,che ti prende>>
<<Non lo so Elsa è che...>>
inizia a singhiozzare.
La attiro a me per quel che posso visto le cinture e la abbraccio.
<<Che c'è ci stai ripensando,dimmi,lo sai qualsiasi cosa ci sono io>>
<<È proprio questo il problema ecco io...>>
Piange di nuovo non riuscendo a terminare la frase
<<Ti prego Grace,mi stai facendo preoccupare parla>>
<<Ok,te lo dico...Ecco io mi sento un peso per te,Elsa,questa è la tua occasione io...beh io non centro niente qui,tu stai per realizzare una piccola parte dei tuoi sogni e io ancora una volta sono qui a esserti di intralcio...>>
Faccio per interromperla,ma lei mi precede.
<<No aspetta,questo che ti sta capitando è niente in confronto a quello che meriteresti e...>>
Si stacca da me mantenendo lo sguardo basso ma continua
<<Lo sappiamo entrambe che io sono una rompiscatole casinista e guastafeste tu,tu non staresti tranquilla,dovresti stare intorno ai miei capricci e alle mie pazzie, perchè per quanto cerca di limitarmi alla fine finisco sempre per combinare qualcosa di spiacevole>>
Tira su col naso e si pulisce con la manica della giacca,tenendo peró sempre la testa bassa.
Come si fa a non amarla a volte è proprio una bambina.
Si è così che la vedo,abbiamo solo quattro anni di differenza ma non si direbbe,da quando è morto papà poi io sono diventata protettiva al massimo nei suoi confronti e ho giurato a me stessa di prendermene cura finché avrò vita...È vero sa mettersi in situazioni impensabili e abbiamo attraversato dei brutti periodi a causa delle sue amicizie e del suo carattere totalmente diverso dal mio,ma è tutto quello che ho di buono finora in questa vita.
Le faccio alzare il viso con le mani così da farmi guardare dritta negli occhi
<<Grace,guardami,tu queste cose non le devi neanche pensare minimamente,>>le faccio convinta
<<io senza di te non vado da nessuna parte,ricordi ce lo siamo giuarate, che saremmo rimaste unite per sempre a qualsiasi costo e così sarà!e poi io...io...sono io che ho bisogno di te....>>
Dico tutto d un fiato,non sono abituata ad esprimere i miei sentimenti così apertamente ,tengo sempre tutto dentro e questo è una delle tante caratteristiche che odio di me...
Infatti subito aggiungo sdrammatizzando
<<Ti immagini me,Elizabeth Taylor detta la svampita imbranata,tutta sola in questa grande metropoli....oh mio dio!!!>>
Nascondo la faccia con le mani,tenendo uno spiraglio aperto con le dita,per vedere la sua reazione alle mie parole.
Grace sembra imbambolata poi comincia a ridere rumorosamente e di gusto
Ok ce l ho fatta!
<<Si é vero soprattutto per come ti vesti>>
Dice e continua a ridere divertita
<<Perchè che c'è che non va nel mio look>>
Faccio convinta
Lei mi squadra dalla testa ai piedi guardando in malo modo la mia camicetta bianca semplice molto morbida e i pantaloni color cachi taglio classico che indosso...tra l altro uno dei miei capi preferiti
<<Devo commentare allora...>>
Sta per elencare una serie di cose quando vengo salvata da un tonfo proveniente da sotto e contemporaneamente saltiamo un pó dai sedili .Di istinto ci afferriamo entrambe con una mano al poggiolo e con l 'altra  intrecciandole tra di noi come simbolo di coraggio.
Siamo atterrate!Inizia così la corsa dell'aereo sulla pista prima di fermarsi.
Io do una sbirciatina dal finestrino per la curiosità, ma il riflesso attira di più la mia attenzione.
Guardo e vedo una ragazza dagli occhi scuri spenti e stanchi,con un carico addosso di un passato difficile e quindi mi viene da dirle qualcosa per incoraggiarla:
<<È ora di mettersi in gioco cara Elsa,è la tua opportunità di combinare qualcosa di concreto di buono,devi cominciare a credere in te stessa...un nuovo inizio per me,per noi direi che dopo tutto ce lo meritiamo.

Un passato da dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora