Finalmente la giornata è terminata,non vedo l ora di ritornare a casa e farmi una bella doccia,ma soprattutto cambiarmi questi abiti,aveva proprio ragione "Mrs mistero" sono proprio scomodi,la prossima volta mi impunterò con Grace per indossare qualcosa di più comodo.
Ma ovviamente non ci sarà una prossima volta...
A proposito di Grace,non vedo l'ora di darle la bella notizia per quanto riguarda l'appuntamento con jack,per l'appartamento.
Decido di prendere un taxi e di chiamarla,strada facendo,ma stranamente non mi risponde,così digito veloce un sms per avvertirla,che al mio ritorno saremmo uscite.
Sono imbottigliata nel traffico già da un pó,ma di Grace ancora nessuna notizia,ora inizio a preoccuparmi,di solito ha il telefono sempre attaccata a se,devo cercare di stare calma e fare tesoro dei consigli del dottor Wilson,cerco in tutti i modi di concentrare l'attenzione sulla strada,tento perfino di fare un gioco ad inventare le personalità e le vite dei passanti,ma le mie paranoie riguardo Grace sono più forti di ogni cosa.
Con l'ansia a mille arrivo finalmente a casa di zio Philip,pago la corsa,non aspetto nemmeno che il tassista mi dia il resto che apro di corsa la portiera e mi precipito dentro il palazzo,per fortuna il portone è aperto così mi fiondo subito per le scale,non riuscirei ad aspettare l'ascensore,sento il panico crescere sempre di più.
<<Non è successo niente>>ripeto ad alta voce questa frase scandendo le parole per farle recepire bene alla mia testa,è un esercizio che ho provato molte volte con il dottore,ma a quanto pare non funziona come dovrebbe con me.
Continuo a salire,ma questi maledetti tacchi mi rallentano, la corsa,forse avrei fatto prima a prendere l'ascensore,così li tolgo e proseguo scalza.
Nel tentativo di andare più veloce vado a sbattere contro qualcuno,o meglio dire qualcuna,una bella donna bionda molto elegante,anch'essa di corsa a quanto pare,che si blocca con il mio impatto e sembra di intravedere dei grandi occhi verdi lucidi,come se stesse piangendo,sembra leggere in quello sguardo tristezza e malinconia
<<Mi scusi>>
Mi limito a dire,nessun cenno o risposta dall'altra parte,rimane a fissarmi,così decido di proseguire,in un'altra occasione le avrei chiesto se avesse avuto bisogno di aiuto,ma ora l'unica priorità è vedere mia sorella.
Entro nell'appartamento,strano,anche qui la porta aperta,il che mi mette ancora più in agitazione,mi precipito in cucina dove trovo lo Zio Philip seduto al tavolo con la testa appoggiata sui pugni
<<Dov'è Grace?>>
Gli chiedo quasi in tono ammonitorio
Si alza di soprassalto facendo sbattere la sedia a terra
<<Elsa tu?>>si blocca senza proseguire
Dal suo atteggiamento sembra che qui sia successo qualcosa
<<Zio dimmi dov'è Grace,per favore,è nella nostra stanza?>>
non termino nemmeno la frase,che mi fiondo all'interno di essa,ma è vuota,
Sento il panico crescere dentro fino a farmi mancare l'aria,sto entrando in uno stato confusionale e l 'unica cosa che mi riesce di fare è quella di accasciarmi a terra,inizio a tremare e le lacrime cominciano a uscirmi da sole.
<<Elsa,ma che ti succede,perché stai piangendo?>>
Si precipita verso di me lo zio Philip allarmato e inconsapevole di quello che mi stesse accadendo.
Quando entro in questo stato, è come se il mio cervello non recepisse più input,infatti anziché risponde continuo a singhiozzare
<<Elsa,per l'amor del cielo,io posso spiegarti tutto,ma non fare così,ti prego!>>
<<Ehi!,ma che succede?>>compare Grace sulla porta,che vedendo la scena rimane inizialmente senza parole
<<Elsa, mio dio che hai?zio ma che
succede?>>
chiede impaurita
<<Non lo so,mi ha chiesto di te,ma non sono riuscito a dirle dov'eri che...>>
mi indica a terra
Grace capisce tutto e mi siede vicino abbracciandomi e calmandomi con delle carezze
<<shhh Elsa sono qui, è tutto a posto sono qui>>
Mi attira a se e mi dà un bacio in testa,comincio a riprendere lucidità
<<Zio,puoi lasciarci sole?>>
Mia sorella sa benissimo che non vado fiera nel farmi vedere in queste condizioni,ecco il motivo di questa richiesta
<<ma...sta male?Qualcuno le ha fatto qualcosa?>>
<<Niente di tutto questo zio,per favore>>
Lo congeda gentilmente,lui fa per aprire bocca per dire qualcosa,ma decide di non parlare lanciandomi un ultima occhiata e poi se ne torna in cucina
Grace mi fa alzare e mi aiuta a farmi sdraiare sul letto,si posiziona dietro di me cingendomi in un abbraccio
<<Elsa sono qui,sei più tranquilla adesso?>>
<<dov'eri?>>le dico ancora in lacrime,ma questa volta,più per la consapevolezza del mio disturbo che continua a manifestarsi.
<<A comprare una cosa per il piccolo Kavin,lo zio Philip,mi ha chiesto il favore di andare giù alla merceria a pochi passi da qui>>
continua ad accarezzarmi i capelli
<<Grace ho provato a chiamarti e tu non mi hai risposto,nemmeno al messaggio, tu porti sempre il telefono con te e così sono andata in panico,pensavo che le cose andassero meglio e invece...>>
<<Lo supereremo Elsa,bisogna avere pazienza e fiducia come ci dice anche il dottor Wilson,abbiamo superato cose peggiori,passerà anche questa,>>
Cerca in tutti i modi di confortarmi con le sue dolci coccole,sto quasi per addormentarmi quando ricordo dell'appuntamento con Jack
<<Grace>>mi giro dalla sua parte
<<che c'è>>si strofina gli occhi,stava anche lei per addormentarsi,mi dispiace molto disturbarla,ma quello che ho da dirle è molto più importante e ci farà dimenticare questo mio brutto episodio
<<Sai,ho una bella notizia da darti>>
Si alza a sedere di scatto con le gambe incrociate curiosa di sapere quello che ho da dirle,
<<Dai dimmi>>
ma non stava per addormentarsi
<<ti ricordi che ti ho parlato di Jack?>>
<<lo sapevo, è da stamattina che ci penso,è con lui che hai passato la notte?Oh Elsa è fantastico,finalmente e dimmi com'è stato?>>
<<noooo!sei impazzita,ma cosa dici!non c'entra niente questo ora>>
ricordo di averle accennato stamattina al telefono un po' di cose,ma non ho mai fatto riferimento al mio misterioso compagno di letto
<<e cosa allora?>>
<<jack ci ha trovato un appartamento e alle sette ci viene a prendere per andarlo a vedere>>
Gli si illuminano gli occhi e comincia a saltellare intorno alla stanza
<<Wou!Questo vuol dire che avremo una casa tutta nostra?Qui a New York!Dove potremo girare nude per casa e sdraiarci sul divano a guardare film strappalacrime e a riempirci la pancia di schifezze fino a sentirci male>>
<<Ahahah,si sorellina dobbiamo solo incrociare le dita e soprattutto muoverci,che Jack sarà qui tra un pó>>.
Faccio una doccia veloce,sono pronta in dieci minuti,niente trucco jeans e t-shirt,i capelli li lascio lisci,mentre Grace è ancora sotto la doccia,nel frattempo decido di andare a parlare con lo zio Philip,riguardo alla scena che ha dovuto assistere poco fa.
È ancora seduto al tavolo e sta leggendo la posta,mi siedo accanto e non sapendo come iniziare faccio finta di essere interessata a quello che sta facendo.
<<C'è qualcosa anche per me?>>chiedo per rompere quel silenzio imbarazzante
<<non credo>>si limita a dire,in modo scontroso,ma perché ce l'ha con me?
<<credo che l'università mi abbia mandato una lettera l'altro giorno,ma non l'ho ancora letta,karen me l'ha messa da parte da qualche parte>>
cerco con lo sguardo sul bancone dove l'aveva lasciata per me
<<ah la lettera,si l'ho aperta io per sbaglio>>
Come?
<<credevo fosse mia,era dell'Università che si congratulava per il tuo lavoro,ma purtroppo nella fretta l'ho gettata mi dispiace>>
cambia improvvisamente tono,come per giustificarsi del gesto,
capisco che sia casa sua,ma qui privacy zero,a quanto pare.
<<Ah ok!>>rispondo in modo gentile,già lo vedo scosso per il mio comportamento,meglio non alimentare la cosa,tanto non era niente di importante e poi se tutto andrà bene,tra un pó avremo una casa tutta per noi,meglio evitare polemiche inutili.
<<Elsa,cosa è successo prima?>>
prende coraggio per primo per parlarne
<<Lo so,sono lo zio che non vedevate da anni,ma certe cose avreste dovuto raccontarmele,se non fosse intervenuta Grace io non avrei saputo proprio come comportarmi>>
Abbassa lo sguardo sul tavolo deluso
<<Lo so zio,scusami,ma non vado fiera di questi miei problemi>>
Mi torturo la bocca nervosa e imbarazzata
<<credevo di avere imparato a gestirli,ma a quanto pare mi sbagliavo>>
Sento che sto per piangere
<<Elsa tu e tua sorella avete avuto un infanzia difficile,siete cresciute da sole senza una madre e poi purtoppo è venuto a mancare anche mio fratello,avrei dovuto pensarci prima lo so,ma non ho potuto>>
si porta le mani in testa esasperato
Ma a cosa si riferisce?
<<ma ora siete qua e permettimi di fare qualcosa,se hai bisogno di un dottore, contatteremo il miglior specialista nel settore se è il caso>>
<<oh no zio tranquillo,già è molto averci ospitato qui e poi sono in terapia da un dottore a Burford ci teniamo in contatto,anche da qui,mi conosce da piccola e mi ha seguita fin da allora, io ho fiducia solo in lui,ma ti ringrazio lo stesso>>
Non riuscirei mai ad aprirmi come con il dottor Wilson a qualcun altro,sarebbe come spogliarmi davanti ad uno sconosciuto,
ma pensandoci ieri sera ho fatto anche questo,quel piccolo ricordo anche se imbarazzante mi riporta di buonumore e sento come un improvviso bisogno di vedere quella persona.
<<Allora ti prego,contattalo al più presto e fammi sapere>>
<<Lo farò,se questo ti farà stare più sereno>>
lo abbraccio per tranquillizzarlo
<<io non immaginavo tutto questo,tuo padre non me ne ha mai parlato,mi sarei comportato diversamente>>
<<zio,non è certo colpa tua se il destino ha deciso questo per noi e poi lo sai papà com era,non ci ha detto della sua malattia fino alla fine,figuriamoci se ti avesse messo a corrente di questo,ma io e Grace abbiamo imparato a cavarcela>>
Nel frattempo mi squilla il telefono,mi stacco da lui
<<scusami>>
<<Rispondi,tranquilla>>
<<Pronto>>sussurro
<<Elsa tutto bene?sono di sotto>>è Jack,sono già le sette non me ne ero resa conto
<<Si tutto bene.Ok scendiamo subito>>
Attacco
<<zio scusami ma devo proprio andare>>
<< vai pure e divertiti>>
<<Grazie>>
Ancora non gli ho parlato dell'appartamento,finché non sarà una cosa sicura,preferisco che non lo sappia e poi per oggi già è stato scosso abbastanza.
Mi fiondo in camera
<<Grace,sei pronta jack ci aspetta giù>>
<<Si eccomi,sono pronta>>
Si gira con una piega ondulata ai capelli perfetta,un make curato nei minimi particolari con una bocca colorata di fuxia in tono con i fiori stampati sul vestitino molto corto,è bellissima come sempre.
<<Grace,andiamo semplicemente a vedere una appartamento,non ti sembra un pó troppo?>>
<<non sai mai chi incontrerai,devi essere sempre al meglio e questo dovresti capirlo anche tu>>
Mi squadra disapprovando come sempre il mio look,ma non intendo darle corda
<<Dai sbrighiamoci>>
recuperiamo entrambe le borse pronte a scendere,un saluto frettoloso alla zio,che dopo aver saputo del mio problema sembra comportarsi in modo strano e la cosa che più mi dà fastidio,è che mi guarda diversamente,quasi in modo compassionevole,motivo per il quale non racconto mai dei miei problemi agli altri.
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Un passato da dimenticare
ChickLitElizabeth Taylor è una ragazza di solo 23 anni che è dovuta crescere troppo in fretta a causa di un passato molto impegnativo.Ma è pronta a mettersi in gioco in una nuova città,New York ,nuove amicizie,nuove esperienze,nuove emozioni ed è proprio qu...