La casa è piena di oggetti di gran valore,sembra di stare in una galleria d'arte,con quei quadri appesi alle pareti,statue che riempiono gli angoli e vasi di materiali pregiati come quello che ho appena rotto,forse è proprio vero non potrei mai permettermelo di ripagarlo.
Continuo a seguirlo,finché non entriamo in sala da pranzo,rimango sbalordita dall'ampiezza di questa stanza,a occhio e croce direi che è paragonabile a tutta la casa di zio Philip.
Grandi vetrate si estendono dal lato esterno,rivelando un giardino immenso pieno di alberi e fiori di tutti i tipi e colori,resto ad ammirarli wow!sono bellissimi,sembra di scorgere in lontananza anche una grande piscina a forma di fagiolo.
Nella stanza,regna una luce così naturale e armoniosa,che rende le pareti di un bianco ancora più splendente ,qualche lieve raggio di sole riflette sui cristalli pendenti del grande lampadario al centro del soffitto,simile a quelli che si trovano al suo locale,facendo riflettere piccoli fasci di colori alle pareti.
Sotto è posizionato un grandissimo tavolo da pranzo rettangolare,che potrebbe contenere una trentina di commensali,se non più,coperto da una bellissima tovaglia di un bianco purissimo,apparecchiata con posate e servizi da tè elegantissimi ed è pieno zeppo di cose da mangiare dai salumi alla pasticceria,altro che colazione,direi che si potrebbe sfamare un esercito.
<<Non sapevo cosa le piacesse,così le ho fatto preparare un pó di tutto>>
fa per tirare una sedia dal tavolo e mi fa segno di sedermi
<<Si accomodi pure>>
In che senso, ha fatto preparare tutto questo per me?!
<<beh...si a me piace tutto,ma ecco..io...>>
comincio il mio solito boccheggiare.
Sembro sempre più una rimbambita,
è vero non capita tutti i giorni di svegliarsi in una casa da sogni, e soprattutto nel letto di un uomo sconosciuto e a dir poco affascinante,ma sto facendo veramente la figura della stupida,devo assolutamente rimediare e farmi valere.
<<la ringrazio,ma non si sarebbe dovuto scomodare,mi basta solo un caffè,
le ho detto vado di fretta,
ho accettato più che altro per parlare>>
mi siedo con la schiena bene eretta e accavallo le gambe cercando di avere una posizione più di attacco.
<<Bene,allora le faccio portare subito il suo caffè>>
Mi risponde in modo pacato come suo solito,tenendo però gli occhi puntati nei miei,
sento che sto per arrossire,
ma non intendo distogliere lo sguardo,
anche se non só fino a che punto riuscirò a mantenere questo contatto.
È ancora più bello e perfetto con i lineamenti sottolineati dai raggi di sole che filtrano dall'esterno
<<Monica,ci serva pure il caffè per favore>>
Compaiono due donne nella stanza,una mora con un aspetto molto dolce,sulla cinquantina direi e l'altra invece è giovane,bionda ed è molto carina.
Il mio caffè mi viene servito dalla donna più adulta,mentre la ragazza si occupa di farlo a Mrs perfetto e misterioso e noto che questa si muove molto impacciata e si rivolge a lui in maniera imbarazzata nel chiedergli se volesse lo zucchero.
Ti capisco cara le vorrei dire per darle coraggio,fa lo stesso effetto anche a me.Nonostante l'imbarazzo però continua a muoversi,e a sfiorarlo come se volesse attirare in tutti i modi l'attenzione di lui,
chissà forse avranno una relazione anche se non sembra ricambiare,continua a tenere lo sguardo fisso su di me e non so perché,ma sento una sensazione di trionfo dentro.
<<Allora Elsa mi dica,da cosa vorrebbe cominciare?>>
<<cominciare beh...>>forza ce la posso fare.
Aspetto che le due donne vadano via poi parto a raffica.
<<Innanzitutto...non so cosa sia successo stanotte,ma comprenderà il mio stato,nell'amicizia mi sono fatta prendere un po' la mano e non sono abituata a bere drink e frequentare quel genere di locali,come già le dissi>>mi sistemo una ciocca di capelli dietro l'orecchio,ricordando che "quel genere di locale" è di sua proprietà
<<ma tornando a noi...quello che io non capisco è che...lei come abbia potuto approfittarne?>>
gli punto un dito contro,scandendo bene l'ultima parola
<<approfittarne di cosa?>>mi risponde in modo pacato continuando a sorseggiare il suo maledetto caffè,e la cosa mi irrita ancora di più.
<<Sono qui per delle risposte,non per ricevere altre domande>>lo rincalzo a tono,beccati questo "uomo del karma è il mio forte".
<<Io sono felice di rispondere a qualsiasi domanda,Elsa,ma di certo non a cose a cui non saprei dare una risposta.>>
Touchè.
Mi sta irritando sempre di più.
<<ah no!mettiamola così allora caro Mrs gioco a fare il misterioso>>non ci credo l'ho detto veramente <<come ha potuto portarmi a letto,sapendo che ero in uno stato di incoscienza,lei è probabilmente abituato a questa tipologia di donna ,ma io...io non sono certo una di quelle>>
respiro a fondo dopo aver parlato tutto d'un fiato,ecco ce l'ho fatta.
Mi fissa per un po',poi scoppia in una risata rumorosa e a mio avviso fuori luogo e fastidiosa.
Quest'uomo è matto come può ridere su un argomento come questo.
<<Per questo voleva scappare,ahahah!creda che io sia un ''molestatore''?>>
sottolinea quest'ultima parola e continua nella sua spassosa risata.
Basta io vado via,ne ho abbastanza.
<<Se la mette così>>
Mi alzo di scatto battendo le mani sul tavolo provocando un rumore che sovrasta la sua irritante risata,faccio per andare,ma vengo bloccata al polso dalla stretta della sua mano...
Quel piccolo contatto mi manda una scossa che mi fa fermare,mi giro e me lo ritrovo a un centimetro da me restiamo così per qualche secondo a fissarci.
Quello sguardo è così magnetico e padrone di se,ma per un attimo sembra addolcirsi
<<La prego resti,non era mia intenzione prendermi gioco di lei e della situazione e che mi ha preso alla sprovvista>>
Le sue scuse sembrano sincere,così faccio per riprendere posto e aspetto che parli.
<<Come da lei ammesso,ieri ha bevuto un po' troppo e me la sono ritrovata nel mio privè,persa,nel tentativo di cercare un bagno,giusto questo lo ricorda?>>
<<beh si questo sì>>nel frattempo mi rendo conto di esserci entrata apposta,ma perché l'ho fatto?!
<<dopodiché l'ho accompagnata in bagno e lei ha cominciato a farmi delle domande assurde,del tipo...>>
<<ok,ok tralasci,ricordo anche questa parte>>
avrei preferito non farlo
<<continui,la prego>>
ma come ho potuto parlare di pipì con l'uomo più affascinante di New York o addirittura della Terra.Chissà quante altre cose avrò rivelato e non ricordo,per questo sa del mio lavoro al giornale.
<<all'uscita lei è svenuta tra le mie braccia ed io non sapendo da chi era accompagnata,ho pensato di riportarla a casa personalmente,chiedendo indicazioni a Steve che frequenta sua sorella>>
<<Steve non frequenta mia sorella,sia chiaro,si sono appena conosciuti>>
faccio irritata
<<ok va bene,comunque sia vi ha riaccompagnate lui la sera della nostra telefonata,ricorda?quindi sapeva di sicuro il vostro indirizzo>>
Ah la telefonata è chi la dimenticata,non ho chiuso occhio praticamente tutta la notte,ricordo che quelle voce mi è rimasta dentro la testa per tutto il giorno come il ritornello di una famosa hit dell'estate.
<<Ad ogni modo,non sono riuscito a mettermi in contatto con lui,così l'unica alternativa rimasta era quella di portarla a casa mia ed eccoci qua>>.fa per terminare il suo racconto.
<<Tutto qua non ha dimenticato niente?....io credo di sì!Insomma....io...noi...?>>
avvampo dall'imbarazzo e quasi mi viene da piangere,per quello che ho potuto fare,vorrei scappare.
<<Elsa,lei e io non abbiamo fatto sesso,se è questo a renderla in questo stato>>
Si ferma per un attimo a scrutare la mia reazione
<<lo so che non mi conosce,ma non farei di certo sesso con una donna che non è in se>>
Un gran senso di sollievo si fa spazio dentro di me,mi rendo conto di respirare solo adesso,da quando mi sono svegliata,in maniera regolare...
Poi ripenso ad un ultima cosa,che non mi torna
<<E cosa mi dice dei miei vestiti?>>
<<Ah quelli,si quelli glieli ho tolti io>>
<<mah!come me li ha tolti lei>>faccio incredula e indignata
Osserva il mio corpo in modo evidente e sfacciato
<<beh!sono piuttosto attillati,ho pensato che non sarebbe stata comoda,nel dormire in quel modo>>
<<Oddio non ci credo!e lei ha dormito nel letto con me?>>
mi porto una mano alla testa,mi rendo conto che il mal di testa è quasi passato,rimedio efficacissimo direi
<<ovvio,non potevo certo farlo sul pavimento>>
<<Avrebbe potuto dormire su un divano o in un altra stanza,questa casa è enorme,non credo non ci sia un altro letto>>
faccio per guardarmi intorno,e si è proprio una reggia,la sua famiglia deve essere molto ricca non credo che potrebbe permettersi tutto questo solo con il locale.
<<Certo che sì,ma la mia stanza è quella e anche il mio letto e poi non mi andava di lasciarla sola>>
In effetti che posso pretendere,con un estranea ubriaca in casa sua.
<<Non so che dire,una cosa è certa non berrò mai più>>e mi mordo l'angolo del labbro inferiore,piccolo vizietto quando sono nervosa.
Sembra improvvisamente sgranare gli occhi a quella mia azione così faccio subito per lasciarlo
<<Mi creda Elsa,se avesse fatto sesso con me,se lo sarebbe di certo ricordato>>
mi fissa per un pó,poi sorride compiaciuto e addenta un cornetto.
Basta quella frase per mandarmi tutto l'organismo in subbuglio,ma che sfacciato e maleducato,è meglio che metto a tacere l'argomento
<<ok, va bene basta così,ora è tutto chiaro meglio dimenticare l'accaduto e ritornare alle nostre cose...Allora grazie di tutto....Arrivederla>>
mi alzo per l'ennesima volta tendendogli la mano,per salutarlo
Lui non la considera e continua a mangiare il suo cornetto
<<Non credo che sappia dove ci troviamo!>>
È vero non so per niente dove mi trovo,tra l'altro anche se lo sapessi non saprei nemmeno orientarmi,guardo l'orologio e sono già le nove
<<Oddio Mrs Evans mi ucciderà,devo prendere un taxi,quanto dista il NYT,da qui?>>
Si alza mostrandosi per intero ancora una volta ai miei occhi,è molto più alto di me a confronto sembro così piccola e ho come l'impressione che potrei scomparire nelle sue braccia.
<<Mrs Evans non sarà un problema,venga con me,la farò accompagnare dal mio autista in pochi minuti>>
Credo di non avere altre alternative se non voglio perdere il lavoro al secondo giorno.
<<Ok,la ringrazio>>
Mi prende per mano e ci dirigiamo verso un ascensore interno.
Quel gesto così dolce,sembra essere così contraddittorio con quei modi irritabili e sicuri di se che mostra.
Entriamo in quel piccolo abitacolo,in realtà non poi così piccolo,ma la sua presenza sembra riempirlo tutto.
Mi posiziono in un angolo e mi impegno a mantenere lo sguardo fisso in un punto difronte a me,pur di non incontrare il suo,mi agita molto stare in quella situazione,lo so ciò appena passato la notte a dormire,nello stesso letto con quest'uomo ,ma non ero cosciente,a differenza di adesso che lo sono fin troppo.
Fa per schiacciare il pulsante e nel farlo si avvicina a me,forse un po' troppo,sento il suo profumo di bagnoschiuma inebriarmi la testa e il mio cuore comincia a battere forte sembra quasi di sentirlo e sembra mancarmi l'aria.
Istintivamente chiudo gli occhi e sento improvvisamente il suo respiro sul mio collo.
Si avvicina al mio orecchio,io resto immobile,come se il mio corpo non ricevesse più comandi,incapace di concepire lo svolgere della cosa.
<<Lo sente anche lei Elsa vero?Questa attrazione che c'è tra di noi?>>mi sussurra in maniera roca e sensuale
Quella frase mi arriva nella testa facendo il giro di tutto il corpo,lasciandomi quella insolita sensazione al basso ventre.
Apro di colpo gli occhi e mi ritrovo al centro delle sue braccia,che tiene appoggiate sul passamano ai lati della mia sagoma,è così vicino a me che sento ogni centimetro del suo corpo a contatto con il mio,soprattutto la sua erezione premere nel punto dove ora sono più sensibile.
Scruto ogni suo minimo movimento,senza far niente è come se fossi impietrita,ma sento che in quel momento è proprio quello che voglio.
Avvicina la sua bocca alla mia sfiorandola,chiudo gli occhio per assaporare quella sensazione che tanto desidero,ma che solo adesso mi sono resa conto di volere,schiudo lentamente la bocca
pronto ad accogliere la sua,è proprio in quel momento le porte dell'ascensore si aprono rumorosamente,facendoci scattare,rivelando un uomo dall'altro lato vestito in un completo nero e occhiali da sole...
<<Signore,mi scusi la sua auto è pronta>>
dice quest'ultimo in fare professionale
<<Grazie Ross>>risponde lui,rimanendo sempre di spalle rivolto verso di me.
Rimaniamo a fissarci senza muoverci,io trattengo perfino il fiato,fa scivolare il pollice sulle mie labbra lentamente,come una carezza,gli esce quasi un fremito,poi mi lancia un ultima occhiata ed esce.
Resto per qualche secondo li ferma ad osservare la sua figura di spalle,cerco di ricomporre le idee prima di seguirlo...
È stato tutto così surreale,mi sento frastornata,scioccata e...eccitata.
Stavo per baciare un uomo,di cui non so neanche il nome e per la prima volta lo volevo,come se ne sentissi l'esigenza.
Guardo lo specchio alle mie spalle e vedo comparire il riflesso di una me diversa ,sul mio viso una espressione che non avevo mai avuto prima d'ora.
Credo che sia il momento di smetterla e di ritornare in me,questa non sono io.Sono solo da poche ore in questa città e già mi sono fatta stravolgere,i miei obbiettivi sono altri e meglio farne a mente.
Mi ricompongo e lo seguo.
Arriviamo a una Bentley nera e l'autista mi aiuta a salire lasciando la portiera aperta.
Lui si affaccia per parlare:
<<Ho un impegno importantissimo di lavoro,altrimenti l'avrei fatta compagnia>>mi dice in tono normale come se non fosse successo niente.
Perché mi sorprende,sono consapevole del clamore che ha sulle donne,sicuramente né cambierà una ogni giorno,proprio come cambia gli abiti,a differenza di me che sono più che sconvolta.
<<No,tranquillo si figuri,già ha fatto abbastanza nell'ospitarmi>>
cerco di comportarmi il più normale possibile anch'io,anche se vorrei scappare mille miglia <<Allora grazie>>
gli tendo di nuovo la mano,ma questa volta lui la stringe.
<<Arrivederci,Elsa>>
<<Mmm...mi dispiace deluderla ma non penso,che ci rivedremo,credo che questo mi sia servito da lezione>>
tiro la mia mano dalla sua e chiudo la portiera con velocità rivolgendomi all'autista che ha appena messo in moto l'auto
<<può andare per favore,sono in enorme ritardo>>
in questo momento ho bisogno di respirare un aria diversa lontano da quella presenza così forte.
Quest'ultimo aspetta un cenno da parte del suo capo che non tarda ad arrivare e partiamo.
Durante il tragitto,anche se breve non posso fare a meno di ripensare a quello che è accaduto in quell'ascensore,anche se non ci siamo baciati è stato tutto così travolgente
Rivivo ogni minimo dettaglio e penso che in quel momento,è come se fossi stata un'altra persona,così immobile e quasi incapace di agire sotto quello sguardo e quella figura così misteriosa e padrone della situazione.Non so come sia possibile,ma quell'uomo ha un forte ascendente su di me,è stato capace di rivoluzionarmi in un attimo...
Quell'unica frase che mi ha detto,lì dentro continua a riecheggiarmi nella testa,provocandomi le stesse sensazioni.
Non posso mentire me stessa,la forte attrazione che ho provato verso di lui,quasi a spingermi a fare una cosa che va contro i miei principi....
Questo non va bene,devo assolutamente cercare di stare alla larga dal suo locale e soprattutto da lui...
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Un passato da dimenticare
ChickLitElizabeth Taylor è una ragazza di solo 23 anni che è dovuta crescere troppo in fretta a causa di un passato molto impegnativo.Ma è pronta a mettersi in gioco in una nuova città,New York ,nuove amicizie,nuove esperienze,nuove emozioni ed è proprio qu...