14.

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Mi sveglio di soprassalto....
Oddio è mattina...che ore sono?
Sarò sicuramente in ritardo per il lavoro.
Apro gli occhi e una luce accecante mi abbaglia la vista,e la testa,sembra mi stai per scoppiare.
<<Aiah!che maleeee>>urlo insofferente dal dolore.
<<Buongiorno>>
Sobbalzo nel sentire quella voce e percepisco una presenza al mio fianco.
Mi rendo conto,solo adesso,di non essere nel mio letto e in un attimo mi passano le scene di quello che la mia mente ha deciso di ricordare,riguardo ieri notte.
Di istinto,mi tiro su a sedere e solo in questo istante mi accorgo di indossare solo l'intimo.
Imbarazzata cerco di coprirmi come meglio posso con le lenzuola.
Oddio che ho combinato!
l'ho fatto veramente?
non ricordo niente di niente.
<<ehm buongiorno>>
mi giro lentamente dalla sua parte.
Come faccio a trovare il modo e il coraggio per chiedere,se ho fatto sesso con lui.
Nel momento in cui lo penso,una strana sensazione pervade il mio corpo.
Non è il momento Elsa...
<<Lei...io...insomma noi...?>>mi blocco,non riuscendo a continuare
<<Lei,io o noi!cosa vuole sapere di preciso?
sia più chiara >>
intanto fa per alzarsi dal letto e prendere qualcosa dal comodino ed io rimango a bocca aperta ad osservalo in tutti i suoi movimenti.
Indossa solo i boxer,mostrando un corpo statuario e in forma,con spalle larghe e bicipiti abbastanza delineati per non parlare degli addominali scolpiti come nella roccia,quest'uomo è un dio greco non è niente che si avvicini al terreno.
Inevitabilmente mi cade l'occhio più in basso,ma distolgo subito lo sguardo sentendomi avvampare.
Meglio se cerco di dire qualcosa:
<<Veda io non ricordo quasi niente,di ieri sera,avrei dovuto prendere un taxi...A quanto pare non l'ho fatto>>
faccio esausta con una mano in testa e mi rendo conto che mi fa un male tremendo.
<<Aih!ma fa sempre così male >>chiedo
Non mi sono mai ubriacata in vita mia,ma sapevo a cosa sarei andata incontro certo non ad arrivare a questo.
<<Tranquilla,è capitato a tutti,passerà ,intanto prenda queste la faranno stare meglio>>
mi passa delle pillole e un bicchiere con una sostanza arancione
<<Oh!La ringrazio>>
faccio per prenderle,
Ah che buono è una premuta d 'arancia effettivamente avevo un enorme sete,a bevo tutta d'un fiato e sembra sentirmi già meglio.
Il direttore misterioso sarà abituato a certe situazioni,per questo conosce questi rimedi efficienti.
<<Io vado a farmi una doccia,lei si riprenda con tutta tranquillità>>
e fa per andare in un altra stanza e il mio sguardo continua a seguirlo.
Mi alzo con gran fretta dal letto,sento la mia testa girare,
ok forse non è stata una bella idea,
con più tranquillità cerco sul pavimento i miei abiti per vestirmi,prima che torni dalla doccia.
Guardo da tutte le parti,perfino sotto il letto,niente da fare,
dove li avrò mai potuti lanciare,
solo quando mi alzo noto che sono ben riposti su una poltroncina ai piedi del letto.
Nel l'attimo in cui li afferrò sento i suoi passi dietro di me
Sono quasi nuda al centro della stanza di spalle e non ho il coraggio di voltarmi o di fare un minimo movimento.
Rimango così immobile
<<Se vuole può farsi prima una doccia,le servirà molto>>
<<beh si grazie,in effetti ,era quello che le volevo chiedere>>rispondo mentendo  con voce tremante,in realtà avrei voluto svignarmela.
Raccolgo gli abiti della sera prima stranamente intatti e la borsetta,
lo sorpasso a testa bassa e mi dirigo verso la stanza in cui è appena uscito lui.
<<Elsa>>mi richiama a se
Mi fa sempre uno strano effetto sentire il mio nome pronunciato dalla sua voce,credo che sia il suono più bello,che abbia mai sentito fino ad ora.
<<si!>>rispondo incerta
Forse finalmente mi farà luce,senza doverglielo chiedere,sulla cosa.
Per quanto imbarazzante possa essere,continuo a non ricordare nulla
Mi volto verso di lui e ancora una volta rimango estasiata dalla bellezza dell'uomo che mi è davanti,in questo istante,a un passo da me lo è ancora di più,con i capelli bagnati di un nero intenso,che gli ricadono un po' sulla fronte,mi verrebbe quasi voglia di toccarglieli e con la pelle ancora umida del suo corpo,coperto solo da un asciugamano intorno ai fianchi e sprigiona un profumo di bagnoschiuma molto intenso,è un odore così sensuale.
Direi che così è ancora più perfetto e disumano.
Resto a fissarlo aspettando il suo discorso
<<veda...il bagnoschiuma è appoggiato sul ripiano in alto,ce n'è anche uno alla vaniglia,nello stesso punto>>
Non ci credo,è solo questo che voleva dirmi,veramente?!
<<ok,grazie,solo....questo?>>chiedo aspettando tutt' altra risposta
<<Si,per il resto funziona come una doccia normale>>
<<Ah,ok>>rispondo imbarazzata e corro in fretta in quello che credo sia il bagno.
Ma che stronzo,ha capito il mio imbarazzo e ora gioca a fare l'adone,
vuole tenermi sulle spine,
non ha capito con chi ha a che fare,
non mi faccio ammaliare,certo,da due muscoli,come le tipe con cui se la spassa al suo locale,ogni sera.
Apro il getto d'acqua e mi faccio trasportare dal sollievo di quella situazione,che mi fa annullare la tensione,inizio a insaponarmi con il bagnoschiuma alla vaniglia che tra l'altro è il mio gusto preferito,questo mi fa pensare che qui ci passino molte donne per avere un bagnoschiuma dall'odore femminile in casa.
Comincio a rivivere dei flashback della serata,la serie di cocktail bevuti ,io in pista che mi scateno con Shaila e Jack che ha tentato di baciarmi e infine io che svengo tra le braccia del direttore del locale,dove non avrei mai più dovuto metterci piede.
Ma come sono potuta arrivare a ridurmi in questo stato,al diavolo le uscite di lavoro....
Oddio!Il lavoro ma che ora saranno?!
Esco dalla doccia in panico e recupero il telefono dalla borsetta,per controllare l'ora,fortunatamente sono quasi le otto,ho ancora un ora di tempo.
Sul display compaiono svariati messaggi e chiamata da parte di Jack,Shaila e di Grace.
Ignoro gli altri e decido di mandare un messaggio veloce a mia sorella per rassicurarla,conoscendomi si sarà sicuramente preoccupata.
Mi vesto con tutta fretta e cerco in tutti i modi di rendermi presentabile,ma dopo la nottataccia di ieri sono pallida e le occhiaie non hanno paura a manifestarsi,i capelli sono un disastro,così decido di tirarli su con una coda.
Questo è il meglio che posso fare,mi armo di coraggio e vado.
Timidamente entro nella stanza,dò uno sguardo intorno,soffermandomi sul letto,sento improvvisamente una scarica elettrica attraversarmi.
Calma Elsa,ci hai dormito e basta,faccio per convincere me stessa,anche se inevitabilmente non riesco a spiegarmi il fatto di essermi svegliata svestita.
La camera da letto sembra essere vuota,così decido di proseguire per trovare l'uscita.
Arrivo in un lungo corridoio pieno di porte da entrambi i lati,
questa casa deve essere enorme,
intravedo le scale decido di percorrerle cercando di non far rumore.
Ma che penso di fare,scamparmela senza incontrarlo e senza ricevere spiegazioni.
Ma si,magari gli parlerò in seguito,in questo momento sono troppo delusa e arrabbiata con me stessa,per sentirne altre.
Vedo la porta,forse riesco ad aprirla senza farmi sentire.
Mi avvicino lentamente,un ultimo scatto e ce l'ho fatta.
Do prima un ultima occhiata alle mie spalle,per assicurami che nessuno mi abbia vista e nel rigirarmi vado a sbattere contro un vaso enorme,facendo un frastuono che rimbomba in tutta la casa
<<Oddio,no...no...no >>
Sono la solita imbranata complimenti.
<<Elsa,tutto bene?Ma cosa è successo?>>
Compare il direttore alle mie spalle vestito in modo impeccabile in un completo grigio scuro con tanto di cravatta dello stesso colore.
In questo modo è veramente affascinante,sembra un importante imprenditore.
Fa per guardare sbalordito,il  vaso che giace sul pavimento in mille pezzi.
<<Mi dispiace,glielo ripagherò>>gli dico imbarazzata e dispiaciuta
<<Era un cimelio di famiglia,non si preoccupi,l'importante è che non si sia fatta del male>
<<Glielo ripagherò,veramente mi dica la cifra>>
<<Diciamo che dovrebbe fare per anni gli straordinari al NYT,veramente stia tranquilla,piuttosto stava per andare via?>>
<<Io no,cioè si pensavo non ci fosse più nessuno in casa e poi tra un po' devo andare a lavoro...Quindi penso che adesso andrò via >>
Un attimo,prima ha parlato di lavoro,come fa' a sapere dove lavoro?!
<<A proposito come fa' a sapere dove 
lavoro?>>chiedo questa volta in tono sicuro di me
<< Ah del lavoro,ecco glielo dico se viene di là,in sala da pranzo a fare colazione>>
Una parte di me vorrebbe andar via,ma ormai sono curiosa di sapere e non solo del lavoro.
<<Va bene!Ma giusto un caffè,perché sono di corsa>>
<<Venga,le prometto che non le farò fare tardi>>
Lo seguo ormai peggio di così,cos'altro potrebbe succedere.


































Un passato da dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora