3.

68 5 0
                                    

<< È davvero un posto fighissimo>>
dice Grace osservando quel locale pieno di luci e con occhi invasi di adrenalina.
<<E non hai visto ancora l'interno>>
fa Steve fiero del posto in cui ci ha portate.
In realtà quando ho accettato la loro proposta non pensavo certo di finire in questo genere di locali, a Burford al più frequentavo qualche pub ogni tanto quando riuscivo a ritagliarmi un po' di tempo tra lo studio,il lavoro e la casa.
Mi guardo intorno per osservare la situazione e il mio sguardo viene attirato subito dall'enorme insegna in alto quasi ad abbagliarmi la vista;
DIAMOND è il nome,scritto in caratteri mastodontici e di un bianco luccicante da far luce all'intero posto dove è posizionato.
Faccio per guardare l'entrata dove un enorme fila chilometrica le fa da padrona.
<<Con questa fila non entreremo prima di domattina>>
fa Grace rabbuiandosi
<<hai ragione sorellina ed io domani lavoro ricordi,meglio girare i tacchi ragazzi,ma grazie lo stesso per il pensiero>>
dico quasi felice della cosa
<<Tranquille ragazze seguitemi>>
fa Steve sicuro di se.
Ci fermiamo ai lati di un cordone rosso di velluto spessissimo è lunghissimo da contenere in maniera ordinata tutte quei ragazzi e ragazze che sono impazienti di entrare.
Non ho mai capito cosa ci trovino di tanto divertente nello sbattersi a destra e a sinistra a ritmo di musica,meglio un bel libro interessante da leggere a mio avviso.
Steve intanto saluta un uomo grande e grosso che è posizionato come a fare da guardia alla porta
<<Ciao Shone come butta bello?>>
Si salutano con uno strano gesto poi si dicono qualcosa all orecchio e l'uomo armadio subito dopo alza il cordone e ci fa segno di passare.
<<oh che fortuna!!!>>mi esce sarcastica
Entriamo tra le urla e le accuse contrariate delle persone rimaste ancora ad aspettare.
<<Wuau Steve non pensavo avessi tutta questa autorità qui>>
dice Grace elettrizzata dal gesto
<<Non è propio così,diciamo ho solo qualche conoscenza >>
risponde un pó deluso
<<vabbè comunque siamo dentro è questo che conta,quindi grazie>>
ribatte lei dolcemente.
Percorriamo prima una specie di corridoio,quasi come fosse un tunnel di neon e alla fine di questo mettiamo finalmente piede,per la gioia di mia sorella,nel locale.
<<Wuau è spettacolare,è il top del top>
dice Grace con stupore
Devo dire che è molto diverso da come immaginavo questi locali notturni,
è molto curato,nei minimi dettagli,un designe niente male e molto moderno
con grandi specchi alle pareti in cui si riflettono le luci creando come una seconda dimensione di colori.
Alzo lo sguardo e rimango affascinata da questi grandi lampadari di cristallo luccicanti come diamanti che sporgono dal tetto,al centro della pista
tutto arredato di bianco dai divanetti alle pareti.
È tutto molto elegante e raffinato.
<<Molto carino si sì>>
rispondo a Grace
Lei mi guarda stupita
<<che C è???>>le faccio
<<veramente ti piace ???>>
<<beh piace,diciamo che è molto diverso da come immaginavo questi locali che tanto ami>>
rispondo non volendomi sbilanciare
<<ahhaah,benvenuta nuova Elsa già ti adoro sappilo!>>
e mi stampa un bacio sulla guancia e torna a fare conversazione con Steve mettendosi addirittura sotto braccio.
Già siamo a questa confidenza,
Grace,sei la solita faccio tra me e me.
Ci sediamo ad uno dei tanti divanetti ,a forma di U,presenti,con un piccolo tavolo basso al centro,e dopo un pó arriva la cameriera per prendere  le ordinazioni.
Apro il menù e scorro con gli occhi nel tentativo di capirci qualcosa,ma non conoscendo nessun nome di quei cocktail,
lo lascio perdere e faccio uguale a tutti gli altri.
<<Allora Elsa mi ha detto Grace che ti piace qui,mi fa piacere che siate rimaste contente di questo primo approccio con New York di notte>>fa Steve
<<Si molto carino veramente neanche io pensavo mi potesse piacere uno di questi ''locali''>>sottolineando la parola
Sorrido tutti
<<Ne sarà felice il proprietario che tra l'altro è un mio carissimo amico,per questo siamo entrati senza problemi>>
dice Steve guardandosi intorno
<<Ah eccolo,scusate ragazze vado a fargli un saluto,torno subito>>
e fa l'occhiolino a Grace che si gira verso di me con lo sguardo sognante e mi fa sottovoce
<<già lo amo >>
la guardo in malo modo.
Intanto il ragazzo fa per salire al piano superiore,ma proprio difronte a noi,dove sporge una specie di balconcino come se fosse una zona privata.
La visuale non è delle migliori,a causa di tutti quei giochi di luce in sala,ma credo di intravedere Steve salutare un ragazzo dai capelli scuri e vestito in modo elegante.
Rimango un attimo stupita,pensavo a tutt'altra figura,non só un uomo più adulto con capelli brizzolati,invece avrà più o meno la nostra età ed è circondato da due,no,no che dico tre ragazze...
Ah,bene...vabbè,c'era da aspettarselo è il direttore del locale faranno la fila per sbavargli dietro.
Sarà sicuramente il classico un figlio di papà senza arte e ne parte che gioca a fare l'imprenditore.
Quest' ultimo guarda nella nostra direzione e fa cenno di saluto con la mano,i ragazzi al tavolo ricambiano con un gesto,compresa Grace,io non so perché abbassò lo sguardo nel cocktail e faccio un lungo sorso bevendone quasi la metà.
Appena deglutisco,sento un bruciore salirmi dallo stomaco alla testa e  le lacrime depositarsi negli occhi,mi viene  quasi da vomitare
<<ma che schifo è questa roba?>>
dico con una faccia disgustata e nauseata agli altri che ridono alla mia scenata
<<Mojito cara,non lo avevi mai bevuto
ahahah!>>e continua a ridere piegandosi sul divanetto uno di quegli energumeni,di cui non ricordo nemmeno il nome.
A differenza di Steve che sembra un ragazzo garbato carino e di bell aspetto questi altri due sembrano usciti dal Bronx,
è da quando siamo entrati non hanno fatto altro che rivolgere attenzioni ai fondoschiena delle donne in pista,commentando tra loro,che pateticità!
<<Stai bene Elsa>>mi fa Grace preoccupata
<<ora si,ma non bere questa robaccia>>la ammonisco e le tolgo il bicchiere
<<Lascia Elsa non sono una bambina.>>
e se lo riprende
<<Tu Grace Tyler non bevi più queste cose,capito>>
le dico a voce bassa ma con un tono arrabbiato
<<Tranquilla lo so,sorseggio solo un po' per non fare la figura della stupida>>
dice rabbuiandosi
<<ok,scusami>>
e le accarezzo la mano di conforto.
Steve intanto torna da noi e cominciamo  a parlare del più e del meno.
<<Steve che lavoro fai?>>
gli chiedo per curiosità
<<È un fotomodello>>
risponde subito Grace entusiasta,al suo posto
<<beh si ho appena finito di fare degli scatti a Miami per un importante marca di jeans>>
e ci mostra quelli che indossa
Ci avrei scommesso,l'ho capito da subito
<<Per questo eravamo all aeroporto>>
<<E quindi tra un po' ti vedremo comparire su tutti i cartelloni pubblicitari a New York?>>
chiede Grace soddisfatta della cosa
<<Non proprio tutti,ma spero qualcuno si dai>>
risponde un pó imbarazzato il ragazzo
<<Come è l'ambiente della moda?>>
gli chiedo interessata
<<Beh,che dire,sicuramente non è facile c'è molta competizione,vanno avanti soprattutto le raccomandazione,è un ambiente molto mondano,ambiguo e trasgressivo dove girano parecchi soldi e non solo,è facile caderci,ma per il momento non avendo riuscito a fare di meglio,ho puntato su quello che mi ha donato madre natura>>
dice sorridendo
<< Sembri un ragazzo molto intelligente,saprai sicuramente cosa stai facendo>>
lo incoraggio
<<Grazie,ma come mai Elsa ti interessa,vuoi provare in questo campo?>>
<<No,no figurati,non credo di averne nemmeno le qualità ,chiedevo perché la moda come la musica e gli eventi saranno la chiave del mio lavoro da giornalista da domani>>
e mi si illuminano gli occhi
<<Ah peró,congratulazioni!Se avrai bisogno di informazioni,soffiate,ti aiuterò molto volentieri>>
<<Ti ringrazio>>
Continuiamo a chiacchierare,sopratutto Steve che ci racconta delle sue esperienze,dei posti che solitamente frequenta e dei viaggi che ha fatto sempre per lavoro e noto che mia sorella lo ascolta sognante,è proprio presa.
Io non so il perché ma ogni tanto lancio uno sguardo al privè di sopra,non capisco con quanta naturalezza queste ragazze si facciano usare da questi uomini ma senza pudore poi.
Il tizio sembra essersi accorto delle mie occhiate,infatti,questa volta vengo beccata.
Ricambia il suo sguardo col mio e per un attimo rimaniamo così a guardarci,
sento una strana scarica elettrica passarmi lungo la schiena e una lieve sensazione al basso ventre.
Ma che mi prende.
Imbarazzata subito distolgo lo sguardo stroncando il contatto e tento di entrare nella conversazione in corso con gli altri.
Steve si alza con il bicchiere tra le mani
<< ragazzi facciamo un brindisi,allora per prima cosa  ai nuovi incontri,>>
e guarda Grace con occhi furbi,
poi continua
<<alle nuove carriere>>e porta il bicchiere verso di me
<<e a New York,che è più bella del solito>>
ritornando a Grace
Certo che il ragazzo ci sa fare,mia sorella è già cotta al puntino.
Facciamo tintinnare i bicchieri,quando arriva la cameriera di prima con un altro cocktail,sul vassoio tra le mani
<<oh no ragazzi io domani devo svegliarmi presto ed ho sonno ma chi ha ordinato ancora>>
faccio scocciata.
Tutti si scambiano occhiate,inconsapevoli della cosa e la cameriera vedendo la mia reazione risponde
<<È per lei signorina,è il cocktail BROWN offerto dal nostro direttore,che ha potuto notare che quello precedente non è stato di suo gradimento.Prego!>>me lo appoggia sul tavolo e se ne va!!!
Resto per un attimo spiazzata,non sapendo cosa dire o fare.
<<Elsa lo devi bere per forza>>fa Grace entusiasta
Ha ragione il direttore è stato così gentile ad offrirmene un altro,ma...ma...
<<aspettate il direttore cioè quel direttore>>faccio per guardare su ma ci ripenso
<<ditemi che ce n'è un altro nascosto da qualche parte vi prego!>>
<<No è l'unico, perché? >>fa Steve ridendo.
Questo vuol dire che ha visto la scena imbarazzante del cocktail di prima,ecco perché mi guardava.
Che figuraccia in questo momento vorrei sprofondare negli abissi..
Con la faccia rossa dalla vergogna mi faccio coraggio e sorseggio un pó di questo "BROWN",andando cauta per evitare di ripetere la scena.
A differenza dell'altro questo cocktail è molto dolce,ha il sapore del cocco,ma ha anche quel tocco d'alcool al punto giusto che arriva dopo,trovo anche piacere nel berlo.
Faccio per alzare lo sguardo per ringraziare,ma del misterioso direttore e delle sue donzelle non c è più neanche l'ombra.
Meglio così,mi sono risparmiata un'altra figuraccia....

Un passato da dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora