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È notte inoltrata quando stiamo per tornare a casa dello zio Philip,che intanto avevo avvertito che saremmo tornate più tardi,anche se lui a quanto pare aveva completamente dimenticato del nostro arrivo,giustificandosi che aveva avuto un all'allagamento al ristorante.
Ho fatto finta di crederci,già è molto che ci ospita per un pó da lui,finché non troveremo una sistemazione.
Guardo dal finestrino lo spettacolo dei mille colori di Time Square,tutte queste insegne luminose,cartelloni pubblicitari giganteschi,piccoli chioschetti di hot dog e pretzel sparsi un po' ovunque,sembra di sentirne anche l'odore.Questa città non dorme mai è ancora piena di persone e turisti che scattano foto,che emozione trovarmi qui,è come essere stata catapultata improvvisamente in un sogno.In questo momento Burford e tutte le cose vissute lì,sembrano così lontane come i chilometri che ci separano.
I miei pensieri vengono interrotti da una suoneria di un cellulare ,ci giriamo tutti,
è di Steve
<<ma chi rompiscatole sarà mai a quest'ora?scusatemi!>>
dice guardando in imbarazzo Grace,appoggiata sulla sua spalla, come se si volesse giustificare.
Questi due si sono conosciuti quattro ore fa vorrei fargli presente...
<<Pronto!>>risponde Steve per poi ascoltare attento,dopo un pó rivolge uno sguardo verso di me,con aria sorpresa ,e poi Grace e riprendere a parlare...
Nel frattempo decido di ritornare ad osservare la città,non mi stancherò mai di ammirarla,non vedo l'ora di poterla visitare nei minimi dattagli
<<Si,sì aspetta come no,ora te la passo.Elsa è per te!>>
e mi passa il suo telefono,ultima generazione naturalmente.
Mi giro di scatto
<<per me?>>
Inizialmente sono spaesata,poi ricordo di aver chiamato lo zio Philip dal telefono di uno di loro,sarà  stato il suo,questi cellulari sono tutti uguali.
Prendo il telefono e faccio subito
<<stiamo sotto casa zio,tranquillo lo so che non vedi l'ora di abbracciarci,anche se non si direbbe visto che ci hai dato buca>>
rido aspettando una risposta
<<Salve Signorina >>
Sobbalzo nel sentire una voce sconosciuta,ma resto estasiata da quel tono così caldo che mi penetra la testa,provocandomi un calore al basso ventre.
Ma stasera cosa mi sta prendendo,saranno stati i cocktail.
<<è in linea?>>
Mi chiede
<<si,sì,ehm..si ci sono>>
comincio a balbettare,<<ma temo che abbia sbagliato>>
<<io non sbaglio mai>>continua la voce misteriosa dall' altro capo della linea,con un tono sicuro di sé.
Quella risposta mi arriva come una scarica elettrica,mandandomi in tilt,ma prendo coraggio per parlare
<<chi parla?se non sono scortese>>
<<lei è la signorina del cocktail giusto?allora mi dica, è stato di suo gradimento quello offerto dalla casa?>>
Nell' attimo in cui lo dice,capisco a chi appartiene quella bellissima voce e imbarazzatissima chiudo gli occhi come se,così facendo,potessi scomparire e sento il mio volto andare in fiamme,ma rivivo quelle stesse sensazioni del locale
<<eeemh si,molto,cioè eeemh si!>>
Sento dall'altro lato una risata trattenuta,ma che mi prende sto facendo per la seconda volta la figura della stupida.
Calma Elsa è solo un ragazzo che hai visto un secondo e neanche tanto bene,per giunta da lontano e come se non bastasse coperto dai corpi di quelle panterone,quindi ce la puoi fare!
<<Ah sì bene!>>e si sofferma un attimo per poi continuare
<<Lei non sa quanto piacere mi faccia>>
aspettando una mia risposta
<<la ringrazio,è stato gentilissimo,ma non si sarebbe dovuto scomodare in questo modo>>dico quasi sussurrando
<<Oh si figuri è stato un vero piacere da parte mia e poi ci tengo a lasciare una buona impressione >>
<<ehm...sicuramente...ehm...sì!Allora arrivederci >>dico per terminare questa situazione imbarazzante
<<spero di rivederla ancora nel mio locale>>
<<oooooh no!mi dispiace,ma non credo,è stato un caso,veda io non frequento questo tipo di locali>>ma che ho detto?!La lingua si è sciolta da sola!
<<ah capisco,il mio locale non è di suo gradimento?>>
<<no,no...non intendevo offenderla,cioè il locale...che è suo>>sto peggiorando la situazione,complimenti Elsa!
<< Al contrario l'ho trovato molto elegante e sofisticato,la verità è che sono io ad essere abituata a frequentare altri tipi di ambienti,più tranquilli,ma la ringrazio comunque>>cerco in qualche modo di riparare
<<capisco,allora buonanotte,Elsa,faccia sogni tranquilli>>
<<sicuramente,ehm volevo dire arrivederci>>e stacco
Passo il telefono a Steve ,Grace sta dire qualcosa,ma tace all'istante quando l ammonisco con lo sguardo...
Mi giro ancora verso il finestrino,ma non posso fare a meno di pensare alla telefonata;
Sentire il mio nome pronunciato da quella voce che ormai ha un volto,quel volto,mi provoca dinuovo quelle strane sensazioni mai provate finora e sinceramente non capisco,non è da me...
Al diavolo l'alcool.

Un passato da dimenticareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora