La sveglia suona alle 6:00,sono passate solamente quattro ore da quando siamo rientrate,ma nemmeno per quel poco sono riuscita a chiudere occhio.Troppo in ansia per questo primo giorno di lavoro,ancora faccio fatica a crederci,di essere stata assunta in un giornale così prestigioso come il "New York time".
Mi alzo per staccare la sveglia,che avevo impostato sul telefono e mi viene da pensare per l'ennesima volta da quando è successo,alla figuraccia fatta al locale e alla telefonata in macchina.
Beh! non posso negare a me stessa la reazione che mi ha provocato quella voce.
Meglio fare una doccia va,almeno calmo i pensieri.
Apro il getto d'acqua e comincio ad insaponarmi,nella mia testa iniziano a riaffiorarmi tanti ricordi soprattutto di mio padre,lui sarebbe stato fiero di me,quanto mi manca si è sempre fatto in quattro per darci tutto e per non farci sentire la mancanza di nostra madre che poverina è morta dando alla luce Grace.
Di lei non ricordo niente,anche se avrei dovuto avevo 4 anni quando ci ha purtroppo lasciato,ma la mia testa ha rimosso praticamente tutto.Infatti da quel giorno sono stata per anni a stretto contatto con degli specialisti,soprattutto il dottor Wilson che mi ha seguito dall'iniziò,e tutt'ora,a causa dei miei incubi strani e ripetitivi,che ancora oggi mi porto dietro.
Crescendo ricordo che io e mia sorella cominciavamo a fare qualche domanda e soprattutto io avrei voluto sapere qualcosa di lei di come era fatta,ma papà aveva fatto togliere tutto ciò che appartenesse a lei subito dopo la sua scomparsa.
Ricordo un giorno in quinta elementare mi assegnarono un compito in cui avrei dovuto descrivere la figura di mia madre,allora mi feci coraggio e chiesi a mio padre di descrivermela o magari mostrarmi una foto per scrivere qualcosa. Mi disse che avrebbe dovuto cercare in camera,ma li,lo vidi piangere quasi disperato.Da allora non ho chiesto mai più di lei...e tantomeno Grace.Forse la amava tanto,infatti non ha mai pensato di sostituirla con un altra donna, ha messo corpo e anima per tenerci su e ci ha amate come mai nessuno al modo finché ha potuto,finché quella brutta malattia se l'è portato via così in fretta,troppo,lasciando due bambine crescere da sole.
Piango a dirotto, alzo la testa in direzione del getto per confondere le mie lacrime con l'acqua....non piangere Elsa sei forte e devi continuare ad esserlo per papà per Grace e per te stessa!
Mi asciugo in fretta e torno in camera per cercare qualcosa da mettere di decente,per fare una buona impressione.
Appena entro trovo Grace seduta con le gambe incrociate sul letto che mi aspetta.
<<Buongiorno >>e mi avvicino per darle un bacio
<<Come hai dormito?>>le chiedo
<<Bene,indovina...ho sognato Steve,quel ragazzo mi ha stregato!>>
<<Certo,come Brendon,Noah,Clark,Dowson devo continuare?>>
<<Che vuoi dire?che tua sorella è una poco di buono?>>
<<Non di certo,anzi,solo che ti piacciono i bei ragazzi e ti fai stregare troppo facilmente>>
e le tiro in faccia l'asciugamano bagnato che avevo tra i capelli.
<<Ehi! A proposito di ragazzi?!?!>>
Già so dove vuole andare a parare
<<A quanto pare hai fatto colpo con il direttore del locale?>>
<<Ma figurati Grace, è stato solo gentile,perché stavamo in compagnia di Steve.Hai visto le tipe che gli giravano intorno figuriamoci se stava li a pensare proprio me>>
dico e sento un senso di delusione dentro.
<<Sarà!Io la penso diversamente,che mi dici della telefonata?>>
<<Che devo dire...sempre un modo carino per essere gentile e fare una buona pubblicità del locale,Steve gli avrà sicuramente detto che siamo appena arrivate>>
<<buona impressione o no,comunque ci devi ritornare>>
<<Tu sei fuori sorellina,ho altro a cui pensare soprattutto in questo momento che sono quasi le sette e arriverò in ritardo se continuiamo a parlare di queste stupidaggini>>
<<Elsa,devi andare a lavoro tra due ore e poi non sono stupidaggini è ora che ti trovi un fidanzato>>
<<Grace,non sono venuta certo qui per trovare l amore della mia vita,non ho veramente tempo di pensare a queste banalità e poi preferirei arrivare un pó in anticipo,per studiare la situazione,lo zio Philip mi da un passaggio prima di andare al ristorante.
<<Ok in questo caso c'è da preoccuparsi>>
Nel frattempo rovisto tra le valige
<<Hai deciso cosa mettere?>>
<<Si!>>
Faccio per prendere un pantalone nero
<<che ne dici di questo>>le mostro il capo
<<tu sei matta!!! Io lo sapevo ,ecco,per questo motivo mi sono svegliata all'alba con te perché lo immaginavo.Elsa qui siamo nella grande metropoli non siamo nel piccolo paesino di Burford di 1300 abitanti,non puoi andare al tuo primo giorno di lavoro conciata così.>>
mostra quasi indignata le mie cose
<<Ma questo è il mio stile, perché dovrei cambiarlo e poi cos'è che non va?!>>
<<Cos è che nn va?>> Ripete la mia domanda ridendo sarcasticamente
<<Lavorerai per,uno,se non il più importante giornale di New York dove ci saranno donne e uomini a competere in tutti i campi e intendo tutti...e tu,tu te ne esci con un comune e banale pantalone nero,e magari sopra,ci scommetto soldi,avevi pensato ad una casta e pura camicia bianca "della nonna"!>> e spalanca gli occhi e con le dita fa il segno delle virgolette sull' ultima affermazione
<<perché è così male la camicia bianca?>>
chiedo timidamente avendo pensato effettivamente a quell abbinamento
<<Lo sapevo sei un caso perso>>sbuffa
<<E cosa allora?>>mi accascio sul letto matrimoniale accanto a lei
<<Vieni,innanzitutto cominciamo con i capelli poi al resto mi verrà qualche idea>>.
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Un passato da dimenticare
ChickLitElizabeth Taylor è una ragazza di solo 23 anni che è dovuta crescere troppo in fretta a causa di un passato molto impegnativo.Ma è pronta a mettersi in gioco in una nuova città,New York ,nuove amicizie,nuove esperienze,nuove emozioni ed è proprio qu...