Capitolo 1.

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POV NINA.

Vengo svegliata dagli squilli ininterrotti del mio cellulare. Mi chiedo chi possa essere alle 7 del mattino.

Mi rigiro nel letto e poi afferro il cellulare, e noto che a chiamarmi è Paul. Chissà cosa vuole a quest'ora. Non penso che sia un chiamata di lavoro, visto che mi sono momentaneamente licenziata, quindi velocemente cerco di decidere se prendere la chiamata o tornare a dormire.

Il telefono non smette di squillare, quindi sospiro e rispondo. Chissà, magari è qualcosa di importante.

" Pronto? " rispondo con la voce impastata a causa del sonno. Sento Paul ridacchiare, come se qualcosa lo divertisse.

" Mi hai chiamata per prendermi in giro Paul? " chiedo tenendo gli occhi chiusi.

Lui in un' attimo smette di ridere.

" No scusami Nina e che... " sembra non trovare le parole, infatti cambia subito discorso " ti ho chiamata ora, perché dopo sono tutto il giorno impegnato. Comunque, stasera andiamo in un locale. Ti va di venire?"

Ci penso un attimo . In effetti mi servirebbe distrarmi un po' e farlo con alcuni miei vecchi colleghi sarà divertente. Poi sono tutti preoccupati per me, quindi se stasera vado, li farò rassicurare tutti.

" Mmmh... va bene si. "

" Ottimo. " dice velocemente lui. " Stasera passo a prenderti con Phoebe ok? L'hotel dove alloggi è sempre lo stesso? " chiede.

" Si si per ora si. "

" Ottimo. " ripete. "A stasera."

E prima che io possa dire qualcosa, attacca la chiamata. Strano, ma non ci faccio molto caso. Poso il cellulare sul comodino e mi metto a fissare il muro della mia "nuova" camera.

Dopo aver definitivamente chiuso la storia con Ian, non mi andava di condividere la casa che avevamo affittato insieme, quindi ho deciso di andare in un hotel, fino a quando non avrei deciso cosa fare.


FLASHBACK

E' il mio primo giorno di lavoro e sono già in ritardo. Spero che il capo non mi dica nulla. Entro velocemente nell'enorme edificio e mi reco nel mio ufficio. Il mio lavoro da oggi, sarà quello di disegnare vestiti adatti per diversi tipi di sfilate. E' il lavoro che ho sempre sognato, il posto adatto per me.

Passo tutta la mattinata nel mio ufficio, sono tanto presa dal lavoro che non mi accorgo di aver saltato la paura pranzo. Non fino a quando un ragazzo alto, con gli occhi azzurri piomba nel mio ufficio senza neanche bussare. Lo osservo, è sexy, ma anche un po' maleducato a giudicare dai suoi modi di fare.

" Scusami? " lo osservo, lui ricambia lo sguardo e mi fa un sorrisino.

" Ciao. Sono Ian. Io e Paul eravamo preoccupati. Sei in ufficio da ore e pensavamo che fossi morta. "

Lo fisso incredula.

" Sto bene. Tranquillo, ma come puoi immaginare, ho tanto lavoro da fare. "

Torno a guardare i vestiti che ho disegnato, senza degnarlo di uno sguardo. Sento che si avvicina alla mia scrivania.

" Ehm.. ecco. Forse sono partito con il piede sbagliato. " dice subito.

" Decisamente. " Confermo mentre sistemo i fogli in una carpetta. Continuo a non guardarlo.

" Aspetta! " Dice subito e si precipita fuori dall'ufficio, chiudendo la porta. Due secondi dopo bussa di nuovo, io alzo lo sguardo verso la porta e mi chiedo quali problemi possano affliggere questo ragazzo. Insiste e io esasperata lo invito ad entrare. Lui questa volta apre la porta, ma non entra.

" Ciao. Tu devi essere Nina, la nuova arrivata giusto? Posso? " fa segno di poter entrare.

" Prego.. " acconsento. Lui non se lo fa ripetere due volte ed entra. E' solo allora che mi accorgo che in mano ha un panino e una bottiglia d'acqua. La poggia nella mia scrivania e sorride. Dio ha un sorriso bellissimo, non posso fare a meno che guardarlo.

" E' il tuo primo giorno e immagino che sarai molto impegnata, quindi ho pensato di portarti qualcosa da mangiare. " sorride gentile.

" Oh grazie. " Faccio e prendo il panino.

Lui sorride soddisfatto e va verso la porta, si volta a guardarmi un'ultima volta. " ci si vede allora. " esce subito dopo.

Io rimango a fissare la porta per qualche secondo, poi guardo il panino. Ancora davanti a me ho due grandi occhi azzurri che mi fissano.

Sarà un po' arrogante, ma quel ragazzo ha tantissimo fascino.

" Pensa a lavorare Nina! " dico tra me e me. Ma il resto della giornata passa con i suoi occhi azzurri che sembrano ancora fissarmi.

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Quando torno di nuovo alla realtà, mi chiedo come abbiamo potuto noi due, con il nostro amore arrivare a questo punto. Certo io sono stata parecchio vigliacca a mollarlo solo perché lui voleva formare una famiglia. Ma lui non è stato di certo corretto con me. Qualche mese dopo la nostra rottura, ha iniziato a frequentare Nikki. Una mia amica. Certo, non eravamo molto legate, ma la consideravo pur sempre un'amica. Forse la cosa che mi ha fatto più male di tutta questa storia, è il fatto di essere stata "tradita" in questo modo.

Immaginavo che Ian in qualche modo mi avrebbe fatto soffrire, e avrebbe pure avuto ragione visto che dopo la rottura ho continuato a respingerlo. Ma non avrei mai pensavo che mi avrebbe fatto questo con una mia amica.

NIAN - Because.. you are my life.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora