Il profumo del suo amore

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POV Chloè

Mi svegliai di soprassalto nel cuore della notte guardandomi intorno: la stanza verdina era ornata da bordi di un giallo chiarissimo e sui suoi muri vi erano diversi quadri raffiguranti la natura. Il letto, spazioso per una sola persona e piccolo per due, era posto al centro della stanza e un drappo oro scendeva da esso. Per tutta la stanza, oggetti vari, mostravano il loro splendore e un armadio a muro rifletteva la mia immagine illuminata dal pallore della luna. Marc non c'era e constatai che probabilmente avesse dormito nella sua stanza. La cosa mi rattristò poiché avrei voluto che non mi lasciasse sola, ma mi rallegrò poiché non era stato invadente.

Della serata precedente non ricordavo molto. Dopo essere entrati, lui aveva mangiato mentre io, capricciosamente, avevo rifiutato e mi ero posizionata sul divano probabilmente addormentandomi.

Mi alzai dal letto e aprii silenziosamente la porta della stanza in cui mi trovavo, vi uscii e camminai per il lungo corridoio che portava alle scale, le scesi e mi ritrovai al piano inferiore. La casa era ancora più bella di ciò che mi era parso appena entrata, la luna l'illuminava talmente tanto che tutto sembrava essere sospeso tra cielo e terra.

L'imponente giardino che circondava la tenuta era dotato di un'ampia piscina, proprio seduto lungo il suo bordo riconobbi la figura di Marc. Senza pensarci due volte, con addosso solamente la maglia che lui mi aveva messo, uscii in giardino rabbrividendo a causa della brezza notturna.

-Cosa fai? Controlli che io non scappi dalla finestra?- Chiesi sarcasticamente.

Stupito Marc si girò lungo la mia direzione e si alzò di scatto porgendomi la sua giacca.

-Ti ammalerai così, metti questa da brava-Disse.

-Non serve mica che ti occupi di me. Posso farcela da sola esattamente come ho fatto fino a questo momento-Risposi afferrando la giacca avidamente.

-Non te la sei cavata nel migliore dei modi- Disse lui lasciando trapelare la sua tristezza e irritazione per ciò che era successo nella mia vita.

-Ciò che voglio fare della mia vita non erano e non sono affari tuoi Marc, capisci?- Chiesi risentita.

-Ascoltami bene- Disse lui afferrandomi i polsi e facendomi avvicinare a lui – tu non hai neanche idea di quanto male mi abbia fatto vederti in quelle condizioni e giuro su Dio che passerai sul mio cadavere prima di tornarvici-

I suoi occhi erano improvvisamente diventati lucidi e, per la prima volta da quando lo conobbi, capii che in realtà erano verdi con i contorni azzurri.

-I tuoi occhi-

-I miei occhi cosa?- Chiese premuroso tenendomi ancora i polsi affettuosamente.

-Sono verdi non azzurri! Ti avevo disegnato con gli occhi azzurri ed invece sono verdi – Risposi liberandomi dalla sua presa non per fastidio, ma per distanziarmi da lui.

-Molti fanno confusone per via dei contorni azzurri, ma si sono verdi- Disse lui sorridendomi.

-Mi piacciono- Dichiarai vergognandomi e dipingendo le mie guance d un sottile rosa.

-Non vergognarti, non di me piccola- Disse annullando ancora una volta la poca distanza fra noi.

Mi voltai dandogli le spalle e camminai verso la piscina in silenzio. Lo sentii seguirmi, percepivo il calore del suo respiro sul collo, era una specie di angelo protettore, il mio protettore.

Non potevo restare con lui nonostante lo volessi: le nostre vite sarebbero state sconvolte e io non mi sentivo affatto alla sua altezza.

Guardai quella piscina, la casa, lui, era tutto troppo per me!

-Voglio tornare a casa Marc- Dissi dopo diversi minuti di silenzio.

Non mi voltai verso di lui ma lo sentii sospirare, ebbi la sensazione che si fosse infilato le mani in tasca, mi girai e così fu.

-Non posso permettertelo-Rispose deciso.

-Ma non puoi neanche impedirmelo-Gli dissi tenendogli testa.

-So di non potere, ma lo farò-Rispose.

-Vuoi rapirmi?-Chiesi accigliata.

Con aria dolce si avvicino a me e mi attirò a lui.

-Non farei mai nulla che fosse sbagliato per te Chloè, farò solo la cosa giusta e in questo caso è tenerti con me- Per alcuni minuti restò a guardarmi negli occhi, chiari e cristallini come i suoi.

-Posso baciarti?- Chiese.

Non risposi, mi sporsi verso di lui e lasciai che si avvicinasse, ma ciò non accadde.

-Chloè devo essere certo che tu lo voglia, non voglio farti fare cose che non vuoi accadano. Se sei sicura di volermi baciare allora io lo farò, ma fino a quando non sarai certa di amarmi e mi dirai "ti amo", io non ti toccherò con un dito- Disse con aria premurosa scaldandomi il cuore.

-E se mentissi dicendoti che ti amo?- Chiesi.

-Lo sentirei-Rispose sorridendomi.

-Non sai quanto ti voglio, ma prima di ogni altra cosa io ti rispetto.- Aggiunse.

-Si-Dissi

-SI cosa?- Chiese.

-Baciami-Risposi arrossendo.

Lo vidi sorridere e si avvicinò a me poggiando le sue labbra sulle mie, fu un bacio lento e dolce come la prima volta.

Lo sentii sospirare quando di staccò, mi accarezzai le labbra e le sentii pulsare.

Nonostante fossi felice di lui, della nuova situazione, di ogni cosa, non potevo accettarla: sarebbe stato troppo.

-Marc voglio tornare a casa- Dissi ancora una volta guardandolo negli occhi.

-Sei già a casa piccola- Disse avvicinandosi a me e prendendomi in braccio.

Mi riportò nella mia stanza e mi mise a letto per poi uscire e lasciarmi da sola con il suo profumo: il profumo del suo amore che io, difficilmente, avrei potuto ricambiare.

SALVE RAGAZZI

Nonostante sia sabato e io sia palesemente in ritardo ho deciso di non lasciarvi a bocca asciutta. Che dite la merito qualche stellina?

Le stesse molecole || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora