Il miglior regalo: la speranza

240 20 1
                                    

POV Chloè

Non avrei dovuto farmi "incantare" da lui, ripetevo incessantemente a me stessa.

Sapevo che non sarebbe venuto semplicemente perché non aveva motivo di farlo: non potevo dargli nulla, non gli servivo a nulla e tantomeno non poteva neanche usarmi per il sesso dato che ero rinchiusa qui!

Senza saperlo però mi aveva regalato una cosa che da tempo non ricevevo: la speranza.

Finché speriamo in qualcosa abbiamo la sensazione che da un momento all'altro ciò che desideriamo si avveri, tutto sembra avvolto da un velo di magia: che strana cosa la speranza!

Mi ero concessa il lusso di credere che sarebbe venuto e per tutta la notte fantasticai sulla sua ipotetica visita.

Cosa avrebbe indossato? Mi avrebbe permesso ti abbracciarlo ancora?Mi sembrava di risentire il suo profumo.

Quando ero ancora libera avevo avuto un ragazzo, nulla di serio però: lui frequentava il quinto anno nella mia stessa scuola e ci eravamo conosciuti in palestra dopo che, maldestramente, sbaglia mira e lo colpii alla testa con un giavellotto.

Uscivamo insieme e a lui donai il mio primo bacio, non mi sentii di andare oltre e per questo, poco dopo, mi scaricò.

La presi meglio di quanto potessi immaginare: in quel periodo le pasticche avevano iniziato a farmi percepire la realtà in modo meno doloroso.

Ripensandoci ero pentita di non essermi spinta oltre, chissà se mai avessi avuto la possibilità di poterlo fare ancora. Magari con Marc; al solo pensiero sentii il vuoto nello stomaco.

Sapevo del matrimonio di Marc e anche di sua figlia, ma comunque ero felice.

La notte proseguiva senza che il sonno potesse darmi pace, ripensai alla mia famiglia, a quanto mia madre amasse mio padre e me e al modo nel quale lui l'aveva ripagata. Se lei fosse stata ancora in vita, tutto questo non sarebbe mai accaduto. È proprio vero che le persone si conoscono solo se messe alla prova dalle situazioni.

POV Marc

Ero un pazzo, mi ero praticamente affezionato ad una ragazza molto più piccola di me. Se mia moglie lo avesse scoperto, probabilmente, sarebbe andata su tutte le furie; era la mia vita e se un giorno avessi deciso di lasciarla, avrebbe dovuto accettare la cosa.

Ero pentito di non averle chiesto il nome, sicuramente, l'indomani, avrei rimediato appena fossi giunto da lei.

Magari lei mi considerava solamente un uomo poco raccomandabile, ma io non ero così: per quanto potessi detestare Melissa, non avevo mai tradito mia moglie. Con quella ragazza sentivo, però, che il mio moralismo non mi avrebbe impedito di farlo.

Era così bella, sicuramente aveva una storia difficile ed ero intento a scoprirla.

Non sapevo bene fino a dove volessi spingermi, in verità non volevo neanche saperlo.

-Segnior Marc- disse la governante russa che avevo da poco assunto e non aveva ben imparato lo spagnolo

-Dimmi- le risposi

-La signora Melissa, me ha detto de dirle che se fermerà fuori questa notte a casa de sua zia-

-Oh bene- dissi in tono liberatorio

-Gala?-aggiunsi

-Gala è con lei- Annuii un po'meno felice e lei andò via.

Almeno ho l'occasione di fare un giro con i miei amici, pensai.

Presi il telefono, selezionai il contatto di Leo e gli inviai un sms:

- Leo stasera ti va di uscire ?-

-PS. Sono solo-

-OK. – rispose

-Perché sei solo?- aggiunse preoccupato

-Poi ti spiego. Contatta anche Ney e Munir. Ci vediamo alle 8 a casa mia-

Non attesi la risposta, posizionai il cellulare sul tavolo e mi recai sotto la doccia.

Quando i ragazzi arrivarono ero già pronto, generalmente la puntualità non era il mio forte e la cosa stupì tutti.

-Come mai sei solo amico- Chiese Munir adagiandosi sul comodo divano in pelle

-Melissa è arrabbiata perché l'ho rifiutata- risposi tranquillamente

-Scherzi? Io scoperei volentieri tua moglie- Disse Ney in tono scherzoso

-Tu scoperesti anche un porcellino d'india- Rispose Leo facendoci ridere tutti.

La serata proseguì piuttosto bene, ci recammo in un pub per adulti, ma per la prima volta in vita mia non riuscii a lasciarmi andare: avevo una specie di "chiodo" fisso nella mente.

Al termine della serata Leo mi fece capire che l'indomani, da soli, avrei dovuto spiegargli cosa stava succedendo.

Magari lo avrei fatto dopo gli allenamenti: era una delle poche persone delle quali mi fidavo.

SALVE RAGAZZI

Allora, mi sono portata avanti con la stesura dei capitoli per non lasciarvi a bocca asciutta. Il prossimo capitolo lo posterò quando riceverò qualche stellina: datevi da fare!

Un bacione


Le stesse molecole || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora