Vendetta e amore: mix perfetto.

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    POV Marc

-Buon giorno!- Dissi con voce entusiasta spalancando il tendone della stanza per gli ospiti dove Chloè alloggiava e facendo penetrare i raggi del sole nella stanza.

-Mmmm buon giorno-Disse assonnata.

-Che vuoi fare oggi?-Chiesi avvicinandomi al suo letto.

-Voglio tornare a casa-Rispose stiracchiandosi.

-Altro?-Chiesi scartando la sua proposta.

-No-Rispose algidamente.

-Io dire che per ora vieni con me a fare colazione e poi decidiamo- Dissi porgendole una mano con la quale l'aiutai ad alzarsi.

Appena sveglia aveva un'aria così naturale che finalmente riconobbi la dolce Chloè di Peaceville. Mentre la guidavo verso la cucina mi incantai nel guardare il suo soffice profilo,sorrisi istintivamente attirando la sua attenzione.

-Cosa c'è della mia faccia che ti fa ridere?-Chiese con voce acuta.

-Non stavo ridendo, sorridevo a causa della tua bellezza.- La vidi arrossire, ma prima di poter dire qualcosa eravamo già giunti nella cucina.

La governante aveva apparecchiato, non conoscendo i gusti di Chloè, con un po' di ogni cosa.

-Chloè lei è la mia governate, suppongo che andrete molto d'accordo- Le dissi indicandole la donna.

Ascoltai le loro presentazioni sorseggiando un buon caffè, Chloè era tutto ciò che potessi desiderare da questa vita. Sembrava così disinvolta mentre raccontava di sé che per la prima volta ripensai a quanto fosse stato importante per me averla incontrata.

Mia madre mi diceva sempre di sposare una donna che fosse bella e che sapesse intrattenere gli ospiti, mio padre, al contrario, mi diceva di sposare la donna con la quale mi fossi sentito veramente libero di essere me stesso in tutte le sue sfaccettature . Con Melissa non mi ero mai sentito libero di fare ciò, ma con Chloè, per la prima volta, non ebbi paura di fare ciò che veramente sentivo.

Sorrisi pensando a ciò e la guardai ancora una volta, era proprio bella!

Quando la governante, presa dalle sue faccende andò via rimanendoci soli, mi avvicinai a lei intenda a bere il suo latte.

-Chloè, mia Chloè, cosa mi hai fatto?-Lei sembro essere stupita dalla mia domanda, ma rispose ugualmente.

-Ti ho solamente stregato,nulla di importante-

Risi e la baciai facendola aderire al mio petto.

-Allora stamane ho gli allenamenti, nel pomeriggio pensavo che avremmo potuto raggiungere alcuni miei amici in piscina da Sergi. Ti va?- Chiesi sperando in un si.

-Quindi non tornerò a casa?- Chiese a sua volta.

-Ovviamente no- Risposi ovvio.

-Allora va bene-Rispose a sua volta con tono arreso.

Quando uscii da casa per gli allenamenti, dopo tanto tempo, lo feci con il sorriso.

POV Chloè

Vidi Marc andare via e restai da sola in una casa enorme che ancora non conoscevo affatto.

Siccome Marc non aveva alcuna intenzione di lasciarmi andare, decisi di conoscere maggiormente il posto nel quale mi trovavo. Mi incamminai nel corridoio e iniziai ad aprire le prime porte, la prima fu quella del bagno, successivamente mi trovai davanti a diverse camere per gli ospiti, un salotto secondario, una cameretta, un successivo bagno, una stanza da palestra, una stanza per il bucato, una dispensa, uno studio con molti libri ed infine la sua camera.

L'iniziale perlustrazione mi impiegò circa 2 ore e questo non mi fece sentire la sua mancanza. " Lui mi mancava davvero? " Chiesi a me stessa ricevendo un si come risposta. Nonostante Marc mi mancasse davvero, non volevo restare lì con lui poiché avrei finito per diventare un peso morto, ma non avrei neanche voluto tornare nel mio monolocale e tantomeno a casa dei miei.

Che cosa avrei potuto fare?

Quando la perlustrazione mi portò dinnanzi alla sua camera vi entrai percependo il suo profumo. Le lenzuola erano perfettamente tese e, dalla finestra aperta, entrava un leggero e fresco profumo di fiori. Tutto ciò che potessi desiderare era con lui!

Nonostante casa sua avesse tuttora il tocco di Melissa,lì tra le sue braccia, ero anche io a casa mia.

Vidi sul comodino la foto di una bambina, mi avvicinai e capii chi fosse. Gala, figlia di Marc, era la bambina più bella che avessi mai visto.

-è molto bella vero?- Chiese la voce che tanto mi aveva fatta pensare in queste ore.

-Già- Risposi voltandomi verso di lui e sorridendogli.

-Mi piace rincasare dagli allenamenti e trovarti qui- Ammise facendosi più vicino.

-Non credo tu debba farci l'abitudine, io voglio tornare a casa-Dissi cercando di seguire la ragione anziché il cuore.

-Non tutto ciò che vogliamo diventa realtà- Ribatté.

Mi voltai ancora una volta verso la foto e, successivamente, mi incamminai verso la finestra che dava sulla piscina.

-Ti manca?-Chiesi.

-Mia figlia mi manca moltissimo- Ammise.

-E allora perché sei andato via?- Chiesi ancora

-Se avessi potuto salvare il mio matrimonio lo avrei fatto, ma non vi era nulla di salvabile- Rispose a sua volta avvicinandosi a me.

-Ti va di vedere un film e poi di andare a cena?- Propose a pochi centimetri dal mio viso.

A causa della distanza deglutii e lo scoprii a sorridermi.

-Ok- Mi limitai a rispondere.

-A patto che il film lo scelga io-Puntualizzai deglutendo ancora.

-Affare fatto- Accordò allontanandosi dal mio viso e voltandosi.

Presa da un'adrenalina improvvisa mi avvicinai alla sua schiena abbracciandolo. Lui si girò rivelandola sua corporatura perfetta e iniziai a tastargli i pettorali. Erano così perfetti che mi portavano a desiderarlo in una maniera indescrivibile. Quando però mi apprestai a togliergli la maglia, la sua mano mi bloccò.

-No- Affermò spostando la mia mano dal suo busto.

-Non vuoi che ti tocchi?-Chiesi puerilmente.

-Non voglio che tu lo faccia prima di aver ammesso di amarmi.È importante che tu sia davvero sicura di quello che provi, non che ti faccia prendere dall'euforia del momento- Disse.

-Non lo farò mai, stanne certo- Risposi.

Per quanto la mia voce si sforzasse di essere cinica, le emozioni trapelarono comunque da essa.

-E allora resteremo per sempre così: desiderosi l'un dell'altro, ma senza poterci toccare-Disse.

Per tutto il resto del pomeriggio guardammo un film e, sia lui che io, ci comportammo come se nulla fosse successo. Io, però, ero intenta a fargliela pagare.

Poche volte nella mia vita avevo provato un sentimento così turpe quale la vedetta e solamente verso coloro a cui tenevo maggiormente. Marc era una di queste. 

SALVE RAGAZZI.

Sto aggiornando ad un orario improponibile, ma ho trovato solo adesso il momento di farlo. Lasciate qualche stellina mi raccomando 

Le stesse molecole || #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora