Consigli- Jack

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Hey,
il mio risveglio fu alquanto spiacevole, oltre al fatto che mi aspettava un altro giorno di scuola, in più il mio caro coinquilino era sotto la doccia e ciò significava solo una cosa: Ariana Grande versione balena spiaggiata, ti posso assicurare che gli acuti sono più perforanti di un trapano. Dopo il mio momento "Vi prego, ammazzate quella povera balena" mi sono alzato da quel comodo letto per prendere i vestiti e prepararmi. Passati dieci minuti, Ariana Grande uscì dal bagno pronta per andare in classe.
-Come va, Jackie?- mi chiese, facendo una brutta imitazione di Biancaneve.
-Non lo so, so solo che adesso voglio andare ad ingozzarmi di pancake e muffin.- gli risposi, cambiandomi
-Sai dovresti parlare con Elsa.- mi consigliò
-Oh certo, cosa le dico? Oh ti ricordi del bacio di ieri, me lo hai dato perchè mi ami ancora oppure perchè me la vuoi far pagare per tutte le cazzate che ho fatto? Riguardo ai miei sentimenti ti amo ancora, ti vuoi mettere con me, nonostante tutto il dolore che ti ho arrecato?-
-Secondo me, accetterebbe.-
-Molto simpatico.- Mi sedetti sul letto per sistemare i libri nello zaino.
-Senti, non ti avrebbe baciato se i suoi sentimenti non fossero positivi.-
-Che ne sai? Magari ha fatto come io con lei.-
-No, lei non è come Gonzalo.-
-Gonzalo, chi dovrebbe essere?-
-Il tuo antagonista, sai come Smigle.-
-Io non sono bipolare.-
-Disse il ragazzo buono parlando al suo migliore amico dopo averlo preso a pugni con la sua parte cattiva.-
-Questa frase è più contorta della mia vita sentimentale.-
-Non fare tanto il drammatico.- commentò
-Hiccup, non sei di aiuto.-
-Ti ripeto uno dei consigli più magnifici che mi siano mai venuti in mente: parlale, prima che sia troppo tardi.- disse, appoggiando la sua mano sulla mia spalla.
-Ora cosa dovrebbe succedere?- gli domandai sconcertato da quella situazione.
-Vai da lei e parlale. Non aggiungere altro, rovini la suspense.-
Quella frase mi rimase impressa nel cervello per tutto il tempo trascorso a prepararmi, non l'ultima della suspanse, ma quella sul parlarle. Uscimmo dalla stanza, Hicc mi abbandonò perchè doveva andare a prendere Merida. Mi diressi al bar per fare colazione. Uscì dalla stanza ed ecco Elsa davanti ai miei occhi, potevo aproffittarne adesso per parlarle. Iniziai a chiamarla, ma lei mi ignorava e continuava a camminare. Perchè si comportava così? Le diedi appuntamento nel nostro posto, sperai che il mio piano improvvisato funzionasse, anche se avevo dei dubbi.

Il diario segreto di Jelsa 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora