Chiarimenti- Elsa

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Spazio for me
Perdonate l'assenza, ma ero da mia nonna e non avevo internet, è stato un weekend difficile.

Caro diario,
appena sentii i passi di Jack allontanarsi, mi decisi a uscire da quel bagno. Ora dovevo assolutamente parlare con Isabelle, avevo bisogno del suo parere. Andai al bar e aspettai il suo arrivo ansiosa di sentire il suo parere. Nel frattempo ordinai due thè verdi con tanto di biscotti. La vidi arrivare da lontano e la salutai. I suoi capelli biondi erano raccolti in una crocchia, aveva alcuni ciuffi che le incorniciavano il viso.
-Ciao! Scusa per ieri, non ti ho aiutata e che la situazione non era esattamente normale.- Si sedette affianco a me, prese la tazza e bevve qualche sorso della bevanda fumante.
-Non succede niente, anche io ero in imbarazzo. Ti volevo chiedere una cosa.- Lei si avvicinò a me per sentirmi meglio. -Tu provi qualcosa per... sai il ragazzo figo biondo che hai abbracciato ieri?- Non avevo la più pallida idea di come chiederglielo.
-Sinceramente? Sì. ma non è niente, è la classica cottarella che ti viene e che ti passa dopo un mese.-
-Isabelle, ne sono passati cinque.- Lei abbassò lo sguardo.
-Hai ragione, forse è più di una cottarella. Però non deve cambiare niente tra voi due.- La guardai confusa -Elsa, si vede a un miglio di distanza che vi piacete, io non intendo essere il vostro ostacolo.- Rimasi zitta, non sapevo cosa dirle. -Stai tranquilla, a me va benissimo.- Sapevo che era una bugia, lei soffriva in quella situazione e non volevo essere io la causa della sua tristezza. La abbracciai.
-Isabelle, sei la più bella e magnifica migliore amica al mondo. Comunque si vede che piaci a Jack.-
-C'è differenza tra piacere e amare. Comunque non dovresti rimanere a riposo?-
-Tesoro, io non intendo rimanere a riposo per nessuna ragione, il mio piede resisterà-
Dopo quella frase rimanemmo zitte per qualche minuto, poi lei fece una battutina e iniziammo a chiaccherare come ogni mattina, ci raggiunse Merida e si unì alle nostre risatine.
Prima ora: italiano. Mi feci forza ed entrai in classe, fu una delle cose più imbarazzanti che io avessi mai fatto. In quella stanza c'era tutto il gruppo di amici di Jack, ovviamente lui, il suo ex-migliore amico e Isabelle. La tensione era alta si vedeva che tutti sapevano dell'accaduto ed ero veramente a disagio, perciò mi concentrai sulla lezione evitando di guardare chiunque, se non la professoressa. La campanella suonò e io mi diressi nell'aula di chimica, grazie a Dio le prossime ore le avrei trascorse con Isabelle.
Concluse le ore scolastiche mi diressi in camera, avevo bisogno di pensare, alle tre sarei dovuta andare da Jack. Iniziarono ad attanagliarmi preoccupazioni che da mesi non mi disturbavano: "Cosa mi metto? E se poi ricado come una deficente?" Infondo era anche più probabile visto che avevo le stampelle. Presi un respiro profondo e mi diressi in giardino per pensare. Dovevo prendere una decisione.

Il diario segreto di Jelsa 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora