Incoronazione- Elsa

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Spazio for me

Penultimo capitolo!

Questa foto non c'entra niente, ma era troppo carinosa per non essere messa.

Caro diario,
mia mamma mi fece cenno di uscire dalla mia camera, era agitata, forse per via dell'enorme ritardo oppure per via di quello che stava per accadere.
Il castello era sotterrato dalle decorazioni, erano sul piccolo spazio che divide il ridicolo all'eleganza. Ogni volta che giravo lo sguardo c'era il rischio di perdere la vista per via dei riflessi creati dal sole e i fili d'oro e argentati appesi ovunque. Rimasi meravigliata quando entrai in bagno e non ne trovai neanche uno, almeno lui era riuscito a mantenere la sua dignità. Mi guardai allo specchio, tra pochi minuti sarei dovuta uscire da il mio rifugio per attraversare quel piccolo corridoio creato dalle panche e prendere il mio diritto di regnare. Mi incoraggiai con tanti "andrà tutto bene" e "stai tranquilla, non inciamperai sul vestito", provai un sorriso incoraggiante e rilassato, ma il risultato fu una ragazza che sembra aver appena ingoiato un moscerino. Qualcuno bussò alla porta e dovetti abbandonare il caro bagno. Mia madre mi disse di aspettare l'entrata di Anna e di contare fino a dieci, dopo avrei potuto fare la mia passerella della vergogna insomma, tutti che ti fissano aspettando la tua caduta a terra, mi sembra il nome più adatto. La sfilata cominciò con mio padre per poi concludersi con mia sorella. 1... rimasi immobile, 2... un piccolo passo, 3... mi asciugai le mani bagnate dal sudore sulla gonna del vestito, 4... guardai avanti, 5... provai a sbirciare dal piccolo spazio creatosi tra le due ante dell'enorme porta, 6... appoggiai le mani sul legno, 7...notai che tutti gli invitati erano voltati verso la porta, 8... vidi Jack e sorrisi, 9... lui vide me e mi sorrise, 10... mi rilassai e spinsi le porte per fare la mia entrata. Cercai di mantenere il respiro calmo e costante, non dovevo sembrare nervosa, dovevo sembrare sicura di me stessa, anche se in realtà mi sarei voluta rannicchiare in un angolo per non attirare l'attenzione. Attraversai il piccolo corridoio cercando di sorridere a più gente possibile. Finalmente superai lo scalino e arrivai all'altezza di mio padre.
-Oggi sono lieto di annunciarvi il proseguimento di una tradizione millenaria, ovvero l'incoronazione del primogenito della famiglia reale compiuti i diciott'anni. La principessa Elsa ne ha solo diciassette ma a dicembre diventerà la vera regina di Arendelle.-
La cerimonia iniziò, mia madre prese lo scettro e lo scrigno, mio padre la corona cantilenando in scandinavo. Ero a disagio, le mie mani non riuscivano a smettere di sudare, continuavo a guardare la folla, le persone mi sorridevano incoraggiandomi, cercai di immaginarle in mutande, ma non funzionò. Sentii la corona sulla mia testa, pensavo fosse piùleggera, mia madre mi offrì lo scettro e lo scrigno, io li presi cercando di far smettere alle mani di tremare. I due oggetti erano freddi, sentii dei piccoli frammenti di ghiaccio che cercavano di farsi strada, presi un respiro profondo e bloccai il mutamento degli oggetti a ghiaccioli. Mia madre mi sorrise rassicurante, alzai lo scettro cercando di non sembrare un'idiota, appena la punta di esso toccò la luce del sole proveniente dalle finestre, la stanza implose tra applausi.
Mi rilassai, ce l'avevo fatta, ero diventata la regina di Arendelle.

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