Lunga vita ai Jelsa- Jack

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Spazio for me
Ultimo capitolo della storia. Uscirà un epilogo. Spero che abbiate gradito il grande impegno che ci ho messo e vi ringrazio perchè senza voi, i vostri commenti e i vostri messaggi, molto probabilmente adesso non avrei pubblicato neanche una riga di questa storia. Io chiedo perdono alla grammatica italiana e a voi per tutti gli errori stupidi commessi nelle tre storie.

Hey,
ci spostammo nella sala dei ricevimenti, un quartetto di violini ci accolse con varie melodie, la stanza era decorata in modo sfarzoso, le colonne erano azzurre e circondate da corde d'orate, il lampadario era enorme, le piccole candele appoggiate su di esso regalavano una leggera luce, anche se non ce n'era bisogno, visto che il sole continuava a rischiarare il cielo nonostante fossero le sette di sera. La gente iniziò a ballare, le gonne delle donne iniziarono a creare vortici di colori sul pavimento, io decisi di andare a prendermi qualcosa da mangiare. Incontrai Hiccup.
-Come va?- mi chiese con la bocca piena di tartine al salmone.
-Bene, dov'è Merida?- gli domandai, afferrai un biscotto e lo intinsi nella cascata di cioccolata.
-Sta mangiando un coscia di pollo là infondo- Mi indicò un angolo della stanza, spinsi lo sguardo e vidi la ragazza del mio migliore amico ingozzarsi di carne, era uno spettacolo orrendo ma allo stesso tempo non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso.
-Smettila di fissare la mia ragazza.- mi rimproverò Hicc, dandomi una manata sulla spalla.
-Scusa, è così...- Cercai una parola per descriverla, ma non ce n'erano.
-...adorabile?- propose Hiccup guardandola con occhi sognanti.
-Direi carnivora.- dissi io.
-Anche. Ora vado, è da tanto che non la porto a ballare, quindi a dopo.-
Lo salutai e lui si diresse dalla sua carnivora preferita. Cercai Elsa con lo sguardo, ma niente, non riuscivo a trovarla, allora decisi di cercarla anche muovendomi. Non la trovai.

-Un applauso alla regina di Arendelle.- affermò la voce del padre di Elsa, mi voltai per vedere l'entrata.
Aveva cambiato abito, adesso era blu, più comodo per ballare.
-Adesso la mia dolce figlia farà un discorso.- annunciò la madre. Elsa salì sul piccolo soppalco, prese un bicchiere colmo fino all'orlo e iniziò il suo discorso.
-Grazie a tutti, sono molto felice della vostra presenza in questo giorno così speciale. Vorrei ringraziare la mia famiglia che mi è sempre stata affianco e soprattutto vorrei ringraziare un mio caro amico che mi ha aiutato in questa giornata, se non fosse stato per lui, ora non sarei qui a brindare con tutto il popolo che ora dovrò guidare verso un futuro migliore.-
Alzò il calice, strabuzzai gli occhi, mi gettai su quel dannato biglietto e lo aprii accompagnato dagli applausi delle persone nella stanza.

Vuoi essere la mia ragazza? Sì.

Non so perchè ma appena lessi quel sì, mi scappò un sospiro di sollievo. Finalmente le cose erano andate per il meglio. Mi girai verso lei, mi guardò e iniziò a ridere, risi anch'io, non so perchè ma mi sembrava la cosa più giusta da fare. Le mandai un bacio. Hiccup notò il gesto di Elsa e si ricordò del segnale e di quello che gli avevo raccontato, allora urlò:

-Lunga vita ai Jelsa!

Il diario segreto di Jelsa 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora