La fortuna sfacciata di Anya Green

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"è appena un mese che sei tornata e, già mi ritrovo a fare cose strane in macchina!"Anya è di pessimo umore e sbuffa indignata mentre da un morso alla sua ciambella, so perfettamente che non ha tutti i torti, mi sono presentata a casa sua alle 5,30 del mattino buttandola giù dal letto, senza nemmeno farle fare colazione decentemente. Fossi stata in lei, l'avrei mandata al diavolo, invece la mia splendida sorella si è trascinata fuori di casa tipo zombie protestando appena, complice il sonno e la confusione per l'alcool di cui aveva fatto un abbondante uso la sera prima.

"stà zitta! Non ti ricordi quando mi hai mandato a seguire quella tipa... com è che si chiamava??!" Lei sbuffa biascicando un "Jennifer" come risposta "ecco appunto, ho quasi beccato una denuncia per stalking! Quindi taci e tieni, tra poco dovrebbero aprire!" le allungo un piccolo binocolo, Anya mi guarda con aria stralunata e lo afferra svogliatamente."si può sapere cosa dobbiamo cercare?"chiede dando l'ultimo morso alla ciambella, afferrandone un altra subito dopo. "Ho posizionato la macchina difronte all'attività di cui Gustus mi ha dato il biglietto, te l'ho detto sta mattina, cerchiamo Clarke." Anya annuisce, nel frattempo iniziamo a vedere movimento d'avanti al cancello, un uomo non troppo vecchio si ferma d'avanti l'ingresso, ed esce per aprire il grande cancello, dopo di che rientra in macchina e prosegue all'interno. Dopo diversi minuti uno dopo l'altro 2 mezzi entrano all'interno, sono molto tesa e la delusione è palese quando non vedo Clarke uscire da nessuna delle macchine appena arrivate, sbuffo. Anya mi da un pugnetto nelle costole, scuotendo la testa infastidita. Io per la botta mi verso il caffè ormai freddo addosso. Dopo quasi un quarto d'ora in cui ho divorato altre due ciambelle, un auto semi sportiva rossa fa la sua entrata nel cancello. Entrambe osserviamo tese dall'abitacolo della nostra macchina, parcheggiare il mezzo rosso e uscirne tre persone. Tre ragazze per la precisione e quando la vedo riprendo a respirare. E bellissima, indossa dei jeans chiari e una giacca di pelle con sprizzi di vernice dorata, i capelli biondi le ricadono in disordinati boccoli sulle spalle, gli ha lasciati crescere. Non posso che rimanere imbambolata dalla sua presenza, sento Anya ridacchiare. Dopo pochi secondi i ragazzi usciti precedentemente dagli altri mezzi si avvicinano alle tre e prendono a fumare una sigaretta. Vedo Clarke ridere e scherzare con tutti e, il suo sorriso felice mi fa vacillare.. è veramente giusto voler rientrare nella sua vita, scombinandola?? Anya sembra intuire ciò che penso e mi distrae con diversi commenti su una ragazza del gruppo con i tratti ispanici. " accidenti! Quello si che è un bocconcino come si deve! Beh Lexa, qua non vedo ombra di fidanzati, che facciamo?!" Lascio il binocolo sul cruscotto sbuffando, Clarke è appena entrata nell'edificio e il solo non poterla più osservare è un male fisico! " Ho un piano geniale!" esclamo con euforia, Anya mi guarda storto, ormai rassegnata alla sua sorte.

ANYA PROV

Okay, questo piano fa abbastanza schifo, prendo un bel respiro metto in moto la macchina e guido, entrando nel grande cancello di questa manica di pazzi, si perchè solo dei pazzi darebbero un nome così stupido alla propria attività! Ho lasciato Lexa nel posto dove eravamo prima a spiare, e adesso mi sento osservata. Parcheggio e esco dall'abitacolo. In un primo momento non so proprio dove dirigermi, fortunatamente trovo un piccolo cartello con diverse frecce, mi dirigo verso l indicazione per i pezzi da ricambio. Entro nell'edificio e mi dirigo a passo spedito verso il bancone. Un ragazzo dai tratti asiatici mi saluta con un gran sorriso, la mia faccia seria lo fa smettere, abbassa gli occhi imbarazzato." mi servirebbe un carburatore nuovo per la mia BMW K1300R, e un meccanico che sia in grado di montarlo senza fare danni. " il ragazzo balbetta qualcosa e sparisce nel magazzino, la mia tecnica di pressione sembra aver funzionato, come sempre. Dopo 5 minuti spunta fuori, contemporaneamente la ragazza con i tratti ispanici di cui avevo tanto decantato la bellezza prima, esce dal retro per avvicinarsi alla macchinetta del caffè. Mi concentro su ciò che sta balbettando il cinese, e capisco di dover intervenire in quello sproloquio. "Ha o non ha il pezzo?!" sbotto infastidita.

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