5. Un brutto mal di gola.
Martedì pomeriggio, desiderosa di passare un po' di tempo con mio cugino Albus, vado al campo da Quidditch per le sei, l'ora in cui i Serpeverde finiscono allenamento.
Vedendo lo stadio già vuoto vado verso gli spogliatoi e non ricevendo risposta una volta bussato, entro.
Lo spogliatoio è vuoto ma, dato che sento l'acqua scorrere nella doccia faccio per uscire dallo spogliatoio.
«Ehi, ciao.» mio malgrado mi giro e vedo Scorpius Malfoy bagnato e coperto solo da un asciugamano.
«Scusami, stavo cercando Albus.» dico deglutendo a vuoto e distogliendo lo sguardo da lui. Nella testa sento la voce di Lysander: 'alla fine è un bel ragazzo' 'è parecchio tempo che non...'«Abbiamo finito prima l'allenamento, io me la sono presa comoda ma gli altri sono già tutti al castello.»mi spiega avvicinandosi.
«Non è il caso che ti avvicini, ti sento lo stesso.»
«Perché Rosie, ti da fastidio la mia vicinanza?» mi chiede abbassando il tono di voce e facendosi sempre più vicino.
Io indietreggio fino ad appoggiarmi al muro ma lui mi segue.
«Sai, non ti ho raccontato proprio tutto di sabato notte.» mi sussurra all'orecchio e, non ricevendo risposta continua. «Quando sono uscito dal bagno, tu eri nel letto che mi aspettavi. Mi volevi. Mi ci è voluta una forza di volontà non indifferente per non accontentarti.» mi racconta ad un soffio dal mio collo e parlando lentamente, con le pause al posto giusto.
«Non dire cazzate.» riesco a dire anche se la lucidità se ne sta andando. Ma cosa diavolo mi succede? Ho il respiro accelerato, per non parlare del battito cardiaco, non riesco a parlare e sento una stretta piacevole al basso ventre.
«Su, smettila di mentire a te stessa.» mi dice posando le labbra sul mio collo e afferrandomi i fianchi con le mani. Comincia a tracciare una linea dalla clavicola alla gola, alternando ai baci la lingua.
Non posso credere a quello che sta succedendo. Io, Rose Weasley, non posso essere attratta da un Malfoy e soprattutto non posso permettergli di toccarmi!
«Smettila!» gli dico allontanandolo e ritornando in me.
«Non ci provare mai più.» gli intimo avviandomi verso la porta.
«Se lo ammettessi sarebbe tutto più facile!» mi grida dietro lui mentre io corro in Sala Comune.Una volta entrata nella stanza e dopo aver individuato Lysander vado verso di lui e mi ci siedo di fronte.
«Disturbo?» chiedo vedendolo alle prese con il tema di pozioni che io ho finito ieri.
«No no, tranquill...cos'hai li?» chiede indicandomi il collo.
«Cos'ho?» chiedo non potendomi vedere.
«C'è qualcosa che vorresti raccontarmi?» mi chiede divertito «perché quello è decisamente un succhiotto.»
«Cosa? Quell'idiota!» esclamo, non è possibile che mi abbia davvero lasciato un segno simile!
«Vieni.»dico a Lysander portandolo in camera mia, fortunatamente deserta.
Lui si siede sul mio letto mentre io mi avvicino allo specchio per controllare il segno sulla mia pelle candida.
«Merda. Io lo ammazzo.» dico quasi sovrappensiero.
«E devo aspettare di leggere di un omicidio sulla Gazzetta del Profeta per sapere con chi ti sei divertita?» chiede Lysander curioso.
«Aspetta, non dirmi che è...» intuisce lui.
«Non dire nulla.» gli dico guardandolo male.
«Oh santissima Rowena! Non ci posso credere!» dice lui ridendo e sdraiandosi sul letto.
«Guai a te se parli, sei l'unico che lo sa.» lo minaccio.
«E ad Al non avete detto nulla? Insomma sono anni che prova a farvi andare d'accordo, sarà felice di sapere che i suoi migliori amici si sono messi insieme.»
«Ehi ehi, piano! Io NON sto con Malfoy, ok? Miseriaccia, non ci penso nemmeno!» dico, inorridita, calcando bene sul 'non'.
«Allora...chi ti ha fatto quello?» chiede confuso.
«Malfoy.» dico cercando una sciarpa nel baule.
«Scusa Rose, non penso di aver capito appieno cosa sia successo oggi.»
«Beh veramente non l'ho capito bene neanche io.» confesso.
«Racconta, tutto e dettagliatamente.» mi dice entrando in modalità Lysander-psicologo.
«Devo proprio?» chiedo riluttante, sarei costretta ad ammettere cose che non voglio nemmeno ammettere a me stessa.
«Si.»
«Giura di non dire nulla.» gli ordino.
«Come sempre Rosie.»
«Beh ero andata a cercare Albus al campo e poi negli spogliatoi che erano deserti però poi Malfoy è uscito dalla doccia praticamente nudo! Mi si è avvicinato e ha cominciato a raccontarmi una storia assurda secondo la quale io sabato sera avrei cercato di portarlo a letto e che lui, con una grande forza di volontà, mi ha rifiutato.»
«Beh eri ubriaca, chissà chi pensavi che fosse.»
«No, io non stavo cercando di portarmi a letto ne lui ne nessun altro!»
«Vabbè, comunque questo non spiega quello.» continua indicando il collo coperto dalla sciarpa.
«Beh mi era davvero molto vicino e ha cominciato a baciarmi il collo e...e non mi sono nemmeno accorta che mi avesse lasciato un segno.» dico arrossendo.
«Beh immagino fossi occupata a fare altro, poi?»
«No, ero semplicemente lì. Come bloccata, non riuscivo a fare ne a dire nulla poi ho ritrovato un minimo di lucidità e l'ho allontanato.»
«E quindi non è successo altro?» chiede Lysander deluso.
«Ovvio che non è successo altro! Non sarebbe dovuto succedere nemmeno questo!» dico shockata. Che altro si aspettava succedesse?!
«Bah, secondo me stareste bene assieme.»
«Tu sei pazzo, noi ci odiamo.»
«Se lo dici tu...»
«Smettila Lysander, non vedrai succedere altro tra me e Malfoy. Ho intenzione di stargli lontano, di non parlargli, non lo insulterò nemmeno.»
«Va bene, dai andiamo a cena.»
In Sala Grande i miei parenti e qualche amico mi chiedono della sciarpa e, mentre Lysander ridacchia, io dico di aver preso freddo e di avere un brutto mal di gola.
Con la coda dell'occhio vedo anche Malfoy ridacchiare e fissarmi ma non mi prendo la briga di guardarlo.
Non lo guarderò.
Non gli parlero.
E soprattutto gli starò lontano.Il giorno dopo è il turno di noi Corvonero per allenarci e sto per l'appunto andando verso il campo quando, nel Salone d'Ingresso, sento qualcuno che mi chiama.
«Ehi Devon, come va?» lo saluto mentre mi raggiunge.
«Ehi, tutto bene tu?» mi chiede gentile come solo un tassorosso può essere.
«Starei volentieri qui a chiacchierare ma stavo andando ad allenamento...» gli faccio notare, come se divisa e scopa non bastassero.
«Si si, avevo immaginato. Senti, ti volevo chiedere se sabato ti andava di venire ad Hogsmeade con me?» mi chiede cogliendomi completamente alla sprovvista.
«Ehm...non saprei.» dico guardandomi in torno alla ricerca di una scusa plausibile. All'improvviso noto vicino alle scale un gruppo di ragazzine serpeverde e mi vengono in mente i discorsi con Lysander.
«Certo Devon, mi farebbe molto piacere! Grazie.» gli rispondo sorridendo.
Un'uscita con Devon non mi farà certo male, anzi magari mi diverto anche.
«Grande, beh allora ci vediamo Rose. Buon allenamento.» mi saluta e torna verso la sua sala comune mentre io corro per raggiungere il campo in tempo.
«Allora?» mi chiede Lysander appena entro nello spogliatoio.
«Allora cosa?'
«Devon...?» mi chiede.
«Oh mio Dio. L'hai organizzato tu!» gli dico accusatoria.
«No, no Devon voleva già chiederti di uscire e ne ha parlato con Lorcan che ha parlato con me. Quindi te l'ha chiesto? Dimmi che gli hai detto di si.»
«Se avessi saputo che c'eravate tu e tuo fratello dietro non l'avrei mai fatto ma si, ho accettato.» non posso credere che quei due abbiano tramato questa cosa contro di me.
«Ti ho già detto che io e Lorc non c'entriamo nulla. Ma ora è meglio che andiamo, gli altri sono già tutti in campo, capitano dovresti darci il buon esempio!»
Quella sera, comodamente seduta in Sala Comune a leggere, vengo disturbata da Albus.
«Al, che ci fai qui?»
«Mi hanno fatto entrare due ragazzine, perché non mi hai detto che sabato esci con un ragazzo?» mi accusa.
«Albus, me l'ha chiesto oggi pomeriggio, e non ci siamo più visti. Te l'ha detto Lysander? O Lorcan?»
«Veramente me l'ha detto Nali, a cui però lo ha detto Lorcan.» mi spiega.
«Volete anche mettere i manifesti? È solo un'uscita!»
«Lorcan non ci ha voluto dire con chi però, ha detto solo che è un suo compagno.»
«Devon Bingley, del nostro anno.»
«Non mi piace.» dice subito.
«Chissà perché non avevo dubbi.» rispondo sarcastica, Albus è sempre stato molto protettivo nei miei confronti. Non sa che l'unico che ha provato recentemente ad infilarsi nelle mie mutande è il suo migliore amico.
«Vuoi che ti accompagni? Possiamo fare un'uscita a quattro con Nali.»
«Non ho cinque anni, posso uscire da sola con un ragazzo. A proposito! Come va con Annalisa? Non mi hai più detto nulla.» gli chiedo dandogli un colpetto con il gomito.
«Beh avrai parlato con lei no?» mi chiede facendosi rosso.
«Non siamo ancora riuscite ad avere un momento da sole, ma adesso voglio sentire la tua versione.»
«Beh sabato alla festa eravamo un po' ubriachi - non quanto te comunque! - e abbiamo cominciato a baciarci e poi beh...puoi immaginare no?»
«No, vai avanti» gli dico ridacchiando. Certo che immagino, ho anche rischiato di dormire nei fluidi corporei di mio cugino, ma voglio sentirglielo dire.
«Sei una stronza, te l'ho mai detto? Comunque siamo saliti nel dormitorio e abbiamo fatto il miglior sesso della mia vita.»
«Addirittura il migliore? Beh dovrò complimentarmi con Annalisa.»
«Guai a te se le dici qualcosa, ok Rose?»
«Certo Albus, lo sai che non direi mai nulla.»
«Già che ne stiamo parlando vorrei chiederti una cosa» mi chiede lui e dalle orecchie arrossate capisco che è qualcosa di imbarazzante.
«Dimmi.»
«Eravamo ubriachi e l'abbiamo fatto senza pensarci due volte, ovviamente io non me ne sono pentito e anche dopo lei non mi ha detto nulla a riguardo ma...insomma il fatto che non mi abbia detto assolutamente nulla mi preoccupa un po'. Ho paura se ne sia pentita.»
«Ti consiglio di parlarne con lei e di non farmi domande più specifiche perché intanto non risponderò ma comunque ti assicuro che non si è pentita, ne abbiamo parlato più volte.» dico ripensando a tutte quelle conversazioni vomitevoli con Annalisa.
«In che senso ne avete parlato più volte?!» mi chiede shockato.
«Ti ho detto che non avrei risposto a nessuna domanda.» gli ricordo.
«Ma non puoi dire una cosa del genere senza spiegare!»
«Beh Annalisa è una mia grande amica, ed è un po' di tempo che le piaci, e le ragazze parlano parecchio. Accontentati perché di più non ti dico.»
«Mmm ok, di Scorpius invece che mi dici?»
«In...in che senso?» chiedo spaventata, per quanto sia pazzo Malfoy non può aver raccontato qualcosa ad Albus!
«Beh speravo che dopo sabato sera le cose tra di voi si fossero un po' calmate, insomma lui è stato gentile con te per cui...»
«Ah,» dico sollevata «no no, continuiamo ad odiarci come al solito.»
«Davvero Rose penso che potreste essere...»
«Albus fattene una ragione.»gli dico sbuffando.
«Va bene, scusa. Comunque come va la gola?»
«Bene, scusami ma sono un po' stanca...buonanotte.» gli do un bacio sulla guancia e vado nel mio dormitorio.
Albus sta cominciando a chiedere troppo.
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Finché Si Odia Si Ama Ancora [Rose×Scorpius]
FanfictionRose è perfetta. No, non è un'esagerazione. È intelligente, dolce, simpatica e bellissima, perfetta insomma. Solo una persona riesce a farle perdere continuamente il suo formidabile autocontrollo: Scorpius Malfoy, il miglior amico di suo cugino Albu...