CAPITOLO 1

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Dimensione parallela. Grande foresta del sole calante. Alba.

Una giovane ragazza dormiva tranquillamente nella sua tenda, mentre fuori cominciava a sorgere il Sole.
All'improvviso una voce interruppe il sonno della ragazza.
"Mia signora" disse "È l'ora"
A queste parole, la giovane si alzò dal letto e, dopo aver ordinato alla persona di poter andare, si domandò per quale motivo avrebbe dovuto alzarsi all'alba. Poi, guardandosi intorno, individuò la sua armatura, e si ricordò: quel giorno ci sarebbe stata la seconda grande battaglia. Entrambi gli eserciti schierati, uno contro l'altro. Il nemico di sua maestà non avrebbe avuto alcuna speranza contro l'esercito unitario. La ragazza sorrise malandrinamente, mentre si dirigeva verso l'armatura e cominciava a prepararsi per l'imminente scontro. Dopo aver finito di prepararsi, si osservò allo specchio fornitogli da sua maestà. I suoi occhi blu elettrico incontrarono i propri gemelli nella superficie liscia, dove poterono ammirare l'eleganza e il pericolo che si potevano scorgere nella sua persona, immagine arricchita dalla varietà di armi che comprendeva l'armatura, da una spada molto affilata, a dei pugnaletti da braccio, infilati in apposite custodie.
La ragazza sorrise un'ultima volta, questa volta trasmettendo potere, ed uscì dalla sua tenda, l'unico rumore che produceva era il fruscio del suo Mantello. Entrò nella tenda accanto alla sua, dove due ragazzi, uno abbronzato, l'altro molto pallido, dormivano ancora beatamente.
"Sveglia, sveglia. Gli uccelli cantano, i draghi ruggiscono, è tempo della battaglia".
A questo simpatico discorso, il ragazzo più abbronzato cadde dal letto, mentre l'altro si limitò a girare la testa e borbottare contro le cugine rompiscatole. La ragazza si diresse verso il ragazzo caduto per terra, di cui incontrò gli occhi verdi come l'oceano. "Dai, lo so che tu e il pavimento avete una storia d'amore molto profonda, ma adesso lo devi salutare. Poi lo rivedrai, promesso." Mentre imprecava in una strana lingua, che sembrava elfico, il ragazzo andò a prendere la sua armatura, che trasmetteva molto più pericolo di quella della cugina, avendo anche delle armi più raccapriccianti, ma questi sono punti di vista.
La ragazza, invece, provò a svegliare il ragazzo che ancora dormiva. Non riuscendoci andò dal cugino, che, convinto, mosse la mano ed inondò il ragazzo-ancora-non-per-molto-addormentato.
"Ma siete completamente matti? Per le mutande di pietra di Tandrel!"
"Sbrigati. Tra poco inizia la battaglia. E per la cronaca, re Tandrel non ha le mutande di pietra." I due ragazzi uscirono nello spiazzo, dove altri sei cavalieri aspettavano. "Ci siete tutti?" Chiese un ragazzo biondo, con una cicatrice che gli occupava gran parte del volto. "Già, la battaglia non ci aspetterà." Intervenne un afroamericano, molto muscoloso. "Noi siamo pronti." Disse la ragazza "Il ragazzo-zombie non ancora." Concluse il ragazzo dagli occhi verdi. "Beh, dovrebbe muoversi." L'ultima a parlare era stata una ragazza con l'aspetto regale. "Già, sarà divertente questa battaglia. Poi potremo finalmente tornare a riposarci nel castello." Disse un ragazzo con la faccia da furetto. "Eccomi sono pronto!" Esclamò il ragazzo-zombie, uscendo dalla tenda. "Hai il pettorale al contrario, cugino." Gli fece notare il ragazzo dagli occhi verdi. "Ti aiuto io." Una ragazza bellissima si avvicinò al ragazzo-con-il-pettorale-al-contrario, che sbuffando, provava a liberarsi dell'aiuto e dell'errore. "È impossibile aiutarlo." Una ragazza poco più grande si avvicinò a loro. Assomigliava estremamente al ragazzo sopracitato, come se ne fosse la sorella. Si sentirono tre corni suonare, seguiti da nove, potenti, ruggiti. Era il momento della battaglia

La vista dei nove Cavalieri era fantastica o terribile, a seconda se eri l'avversario o il compagno.
Nove figure nere, ad eccezione fatta per il simbolo del loro signore, il Divino Caos, un cerchio con dentro tre stelle, di diversa grandezza; nove figura sopra ad altrettanti giganti draghi, che sembravano aspettare solo il permesso dei loro cavalieri di partire e distruggere tutto ciò che vedevano. Con la spada sguainata, l'unica cosa che si poteva distinguere era la luce che proveniva dai loro occhi, che terrorizzava i nemici. La battaglia ebbe inizio.

Per tutto il combattimento, i nove cavalieri sorvolavano il campo di uno o due metri, calando di tanto in tanto la spada, in colpi precisi e ben assestati, che facevano cadere i nemici uno dopo l'altro, decimando il loro esercito e causandone la ritirata.
Terminata la battaglia, con la vittoria riconosciuta dell'esercito unitario, i Cavalieri cominciarono a girare per il campo, senza i draghi, per controllare lo stato di morti e feriti. Il ragazzo degli occhi verdi provava un forte dolore ogni volta che riconosceva uno dei suoi amici, morti sul campo. "L'unica cosa bella dei mostri, è che quelli sparivano." Borbottò la ragazza dagli occhi blu, osservando disgustata un soldato nemico che aveva la testa spaccata. Gli altri otto annuirono cupamente, quando il ragazzo dagli occhi verdi disse, riscuotendo i compagni "Andiamo. Re Erlond vorrà un resoconto dello scontro." Rimontando sul drago e cominciando a volare verso il Grande Palazzo che si vedeva in lontananza, seguito poco dopo dai suoi amici cavalieri.

Angolo autrice
Nuovo capitolo
Allora, prima vi dico chi sono i cavalieri
In ordine:
Talia
Percy
Nico
Luke
Charles Beckendorf
Zoe
Micheal Yew
Silena
Bianca.
Se qualcuno li aveva indovinati potrà chiedermi un piccolo spoiler nei commenti.
Il prossimo capitolo lo dovrei pubblicare... credo...
Comunque buon proseguimento di serata.

By Rowhiteblack.

What Doesn't Kill You Makes You StrongerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora