CAPITOLO 5

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New York, Empire State Building, Mattina
"Zeus! Percy, Talia e Nico sono tornati al Campo!" Esclamò Ade. Poseidone scosse il capo. "Anche se lo hanno fatto, puoi scommettere che se ne andranno." Zeus sbuffò. "Non ci posso credere." Ade intervenne. "Sì, ma possiamo parlare con loro. Farli ragionare." Zeus lo guardò, poi osservò Poseidone. Ad entrambi disse "Dopo la minaccia di Perseus, non ho alcuna intenzione di parlare con loro." "Paura di Perseus?" "Sì. È diventato crudele, e ora mi fa paura. Non so fino a dove potrebbe spingersi." Ade annuì. "Andiamo al Campo. Oggi dobbiamo assistere all'allenamento." I tre dei uscirono dell'Olimpo, andando verso il Campo.

Campo Mezzosangue, alba.
"Quindi. Ricapitolando. Hanno delle tattiche inutilizzabili?" Chiese Talia. Perseus sbuffò. "Hanno delle tattiche inutilizzabili. Ho evitato di chiederle." Nico sospirò "Potresti essere più preciso?" "Allora. Un anno fa hanno fatto delle tattiche per le guerre. Poi, i tre... fratellastri stupidi hanno tradito gli dei, e hanno riferito le loro tattiche a Gea. Gli Dei non le hanno mai cambiate." Zoe scosse il capo. "Come fanno ad essere così stupidi?" "Ce lo chiediamo da anni, Zoe. Ormai abbiamo rinunciato a cercare una cura." Rispose Luke. Silena sospirò. "Ma noi cosa possiamo proporre?" Talia sorrise. "Qualche idea io ce l'ho."

Campo Mezzosangue. Mattina inoltrata
Zeus, Ade e Poseidone apparvero nel Campo Mezzosangue. "Se non mi sbaglio, avevano detto al Campo, no?" Disse Ade. La risposta non tardò ad arrivare. "Ben arrivati." Si girarono verso la fonte della voce. "Bianca." Sussurrò Ade. La ragazza sorrise. "È un piacere rivedervi, Divini. Venite, gli altri sono andati verso la Casa Grande." Considerata l'accoglienza di Perseus, gli Dei rimasero interdetti di fronte alla gentilezza di Bianca. Lei, capendo il motivo, disse. "Perce è soltanto arrabbiato e ferito. E vuole molto bene a Talia e Nico." Poi, dopo un sospiro, disse. "Avevo detto di non mandare lui, ma gli altri hanno insistito." Zeus sorrise. "Grazie, Bianca." La ragazza sorrise di nuovo. Poi, mentre camminava seguita dagli dei, disse "Sapete, hanno imparato ad escludere le emozioni da loro. Perseus, Talia e Nico intendo. Li ho visti. Miraval li ha allenati di persona." Zeus la guardò. "Cosa vuoi dirci?" "Che non provano molta felicità. I sentimenti che hanno il sopravvento quando lo fanno, sono sarcasmo, ironia, freddezza. Se glielo vedete fare, vuol dire che stanno soffrendo. Tristezza e dolore. È triste vederglielo fare." Gli dei non poterono chiedere nient'altro: erano arrivati alla Casa Grande.
Entrati, videro il Signor D e Chirone  guardare sconvolti i Cavalieri.
Guardandoli a loro volta, capirono anche il perchè: Micheal Yew, Zoe Nightshade, Silena, la figlia di Afrodite, Charles Beckendorf, Luke Castellan erano seduti davanti a loro. In un angolo, appollaiati su una poltrona, c'erano Perseus, Talia e Nico, posizionati vicini alla porta.
Appena entrati, Bianca tossicchiò "Direi che possiamo cominciare." Al cenno affermativo di Zeus, Perseus si alzò con dei fogli. Dopo aver guardato male Zoe, disse "Abbiamo trovato delle tattiche adatte alle vostre abilità. Allora.." cominciando ad elencare le varie possibilità. "Posso sapere perché ce le stai dicendo?" Chiese Chirone. "Come scusa?" Rispose il ragazzo. "Perchè ce le dici." Spiegò nuovamente Chirone. "Perchè per fare un allenamento proficuo, bisogna scegliere prima le tattiche su cui allenarsi. È stato sempre fatto così..." Chirone annuì. Ade intervenne "Personalmente, credo che siano... accettabili tutte quante." "Accettabili?" Chiese, o meglio ringhiò, Talia. "Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiese Ade. Perseus scosse il capo. "Erano idee geniali, Talia. Ti saremo eternamente debitori." Poi, sussurrando al dio. "Le ha fatte lei... tende ad offendersi." Zeus impallidì. "E... rientra nella...?" Perseus, capito a cosa il dio si stesse riferendo, scosse il capo. "Nah. Tanto sono davvero Accettabili." Talia lo fulminò con lo sguardo, sillabandogli "Dopo ti ammazzo, lentamente."
Nico tossicchiò, interrompendo Talia nel suo tentativo di uccidere il cugino con la forza del pensiero. "Quindi? Quale volete usare?" Zeus, dopo aver riesaminato le varie possibilità, ne scelse tre. "Queste." Luke lo guardò come se fosse pazzo. "Tre tattiche diverse? Indeciso." Prima che Zeus potesse però spiegarsi, intervenne inaspettatamente Perseus. "Invece di Indeciso, Luke, io lo definirei scaltro." Alle loro occhiate perplesse, disse "Insomma, i nemici devono capire quale delle tre useranno. E poi, dovrebbero, per capirlo, saperle. Gli da un grande vantaggio." Poseidone ed Ade sorrisero "Grazie mille, Perseus." Disse invece Zeus.
Perseus scosse il capo. "Invece di ringraziarmi, dovreste chiedere come sarà organizzato l'allenamento." Nico e Talia risero. "Ma..." disse Zeus, interrotto da una voce "Cavalieri, Divini, Chirone." "Mio signore." I Cavalieri chinarono il capo. "Salve." "Divino Caos. Benvenuto al Campo." Disse invece Chirone. "Sì sì, come volete. Allora, spero che la loro presenza vi soddisfi, Divini Zeus, Ade e Poseidone. " "Molto, Divino Caos. I Giganti, i Titani e Gea non avranno molte possibilità, immagino." Talia sbuffò. Caos, ignorandola, disse. "Abbiamo due cose su cui bisogna discutere. Prima di tutto, Perseus." Perseus, interpellato, chinò il capo, aspettando che l'immortale continuasse. "Dove alloggerete?" Lui si scambiò un'occhiata con i due cugini. "Uhm. C'è questa grotta..." "No." "Come scusa?" Chiese Talia. "No. Una grotta. Siamo nel Medioevo?" "COME SCUSA?" "Respira, Tals." Disse Nico, preoccupato. "Esatto, respira. Sennò ti si chiude la vena e muori." "Sai che liberazione?" Borbottò ironico Perseus, ricevendo delle gomitate da Bianca e Zoe e una minaccia silenziosa da Talia. "Dicevo. C'è una cabina al confine del Campo. Starete li." Micheal, pensando alle docce senza dover riscaldare l'acqua, disse. "Grazie, Divino Caos, accettiamo." "Cosa? No, no, no e ho già detto di no? Piuttosto dormo sotto un ponte! AHIO BIANCA!" "Taci, Jackson. Se continui, ci dormirai davvero sotto un ponte, e Castellan e Di Angelo se vogliono unirsi. Io non rinuncio a una doccia ogni sera." Percy alzò le mani, borbottando al cugino "Per conquistare una ragazza, promettetele un bagno." Ricevendo l'ennesima gomitata da Zoe. "Ok, ok. Cavolo se siete permalose."
Caos interruppe il discorso dei ragazzi. "Ora che questa faccenda è sistemata, direi che possiamo passare al punto successivo. Ho chiesto a Lord Miraval di organizzare un programma di allenamenti." Mentre sei Cavalieri ridevano del loro vecchio maestro, Perseus, Nico e Talia si scambiarono delle occhiate. "Ehm. Lord Caos?" Chiese la ragazza. "Sì, cara?" "Che genere di allenamenti?" "In che senso?" "Come quello dei Cavalieri?" Spiegò Perseus. Caos scosse il capo. "Lui ha detto quello che avete fatto in generale. Non il vostro." I tre sospirarono, sollevati. Gli dei, davanti al loro comportamento, alzarono le sopracciglia. "Tenete." Disse Caos, facendo fluttuare una pergamena, presa al volo da Talia. "Non deludetemi." Disse il Dio, rivolgendosi, soprattutto, a Perseus, Talia e Nico. I Cavalieri scossero il capo. "Non lo faremo." Caos scomparve in una nuvoletta di stelline. "Che esibizionista." Disse Perseus, ricevendo delle gomitate. "Scusate!" Poi, agli dei. "Quando cominciamo ad allenare i semidei?" Gli dei, dopo aver scosso il capo, come per liberarsi dalla conversazione appena sentita, risposero "Oggi pomeriggio."
I Cavalieri, dopo aver fatto un cenno di assenso, andarono a vedere questa fantomatica cabina, allontanandosi dalla Casa Grande.

Angolo autrice
Salve! Stranamente sono riuscita a pubblicare. Che stranezza, vero?
Comunque, ecco a voi il capitolo *gesto appariscente con le mani*.
Il prossimo verrà pubblicato. Quando non lo so. So solo che accadrà.
Dopo questa minaccia, cioè promessa, adieu.
By Rowhiteblack 

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