CAPITOLO 21

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Cabina dei Cavalieri, mattina
Zeus, Ade e Poseidone entrarono nella cabina dei Cavalieri, silenziosamente. Raggiunte le scale, sentirono la voce di Caos dire. "Sono molto orgoglioso di voi, ragazzi. Percy, hai saputo controllare il tuo orgoglio, prima. È una lezione importante, per i miei cavalieri." "La ringrazio, Lord Caos. Per quanto riguarda la mia...?" "L'ho presa in considerazione molto seriamente. Hai la mia benedizione. Sei sempre stato molto saggio. Spero potrete usarla spesso. Sarebbe bello per tutto l'Universo." "La ringrazio, Lord Caos. Per quanto riguarda Miraval e Lysar?" "Dovrò discuterne con Re Erlond. La principessa Lysar è un'erede al trono, non posso trattarla in modo troppo severo, come dovrebbe essere." "Comprendo perfettamente. Miraval?" "Subirà la giusta punizione, non temere. Devo andare, adesso. Ci rivedremo alla fine della guerra nelle terre dell'eterna estate." "Nome pretenzioso, se proprio vuole il mio parere." "Lo so, figliolo. Gli elfi sono strani."

I tre dei corsero nel salone, sedendosi sul divano. Subito dopo, arrivarono Percy, Nico e Talia.
Il primo, osservandoli, sbuffò. "Comincio a pensare che noi abbiamo sempre un sacco da fare perchè voi non fate mai niente." Nico ridacchiò, mentre Talia rifilava una gomitata al cugino. "Che bello! Posso camminare normalmente e non come un'invalida!" Percy sorrise alla cugina, sedendosi di fianco a Poseidone. "Che ci fate voi qua?" "Come è andata con gli altri Cavalieri, quando hanno scoperto di Lysar e Miraval?" Percy scrollò le spalle. "Delusi, arrabbiati, amareggiati. Sono state le reazioni di tutti, più o meno. Stranamente quello che l'ha presa meglio sono io." "Già. Che avevi una storia con Lysar." "Sono talmente irresistibile che avrebbe fatto fuori voi due pur di avermi per sé." Nico scosse la testa. "Sei anche un idiota." "Sì, ma un idiota sexy. Cioè, posso anche capirla. Guardami." Talia scosse la testa, mentre Nico lo fissò. "Quindi?" "Dai, lo sappiamo tutti che chiunque venderebbe l'anima al diavolo pur di stare con me." Talia annuì. "Finché non parli." Percy ghignò. "Sono talmente fantastico che possono passare sopra le idiozie che dico." Nico rise, cercando di mascherare la risata con un colpo di tosse. Percy ghignò. "Beccato."
Zeus li interruppe. "Conversazione interessante. Percy... come facevi a sapere che Miraval e Lysar erano coinvolti." Talia si voltò verso il cugino. "Già, Perce. Come facevi a saperlo?"
Percy appoggiò i piedi sul tavolo. "Lunga storia. Allora... prima di tutto, non poteva essere stato nessuno di qui. Per il semplice fatto che quella freccia era un'arma elfica. Insomma... non vedo un alleato di Gea che usa le armi elfiche. Ammesso che le conosca, poi." Talia annuì. "Quindi hai pensato a Miraval?"
Percy annuì. "Mi era sembrata la conclusione più logica. Mi ero rifiutato di aiutarlo, e lui si vendicava.  Avrebbe avuto senso. Infatti, avevo ragione."
Nico intervenne. "E Lysar? Tu ti fidi tantissimo delle persone a cui tieni. Come mai hai dubitato di lei?" Percy si morse un labbro. "Diciamo che parlando con Rachel ho capito... vi avevo detto che lei raccontava che ci saremmo sposati, no?" Talia annuì. "Sì. Cosa assurda." "Perchè assurda?" Domandò Poseidone. Nico rispose. "Per sposarsi con Lysar, Percy avrebbe dovuto abbandonare il suo posto tra i Cavalieri di Caos. Ci sarebbero stati conflitti di interessi." Ade annuì. "E lo sanno tutti che Percy non avrebbe mai abbandonato i Cavalieri." Continuò Talia. Zeus chiese. "Perchè?" "Perchè non avrei mai abbandonato Talia e Nico. In effetti l'unico modo per farmi smettere di essere un Cavaliere era uccidere il motivo principale per cui lo sono diventato." Davanti allo sguardo spaesato delle cinque persone davanti a lui, disse. "Restare con Talia e Nico. Certo, credo anche nel giuramento fatto. Ma senza loro due non sarei riuscito a restare un Cavaliere. Lysar lo sapeva e voleva sfruttare la situazione a suo vantaggio." "Spregevole. Conosco giganti più eleganti di lei." Commentò Talia.
Percy ghignò, prendendo una bottiglia di bourbon da terra. "Sono proprio un genio! Come siete fortunati ad avermi tra i piedi!" Talia fece una smorfia, mentre Nico si allungò il necessario per colpire il cugino sulla spalla.
Zeus interruppe il momento. "Partirete, quindi?" Percy annuì. "Dobbiamo sistemare le ultime cose, ma poi sì. Partiremo. Abbiamo ancora una guerra da finire." "E da vincere." Concluse Talia, ghignando.
La porta della cabina si spalancò, e Rachel Elizabeth Dare entrò nella stanza. La ragazza corse ad abbracciare Percy, stritolandolo. "Ho appena parlato con Bianca! Ve ne andate di già?" Percy stava assumendo un colorito tendente al verde, per la mancanza di aria. Nico rise. "Rachel, fallo respirare. Questo non lo insegnano alla scuola di buone maniere?" L'oracolo arrossì, allontanandosi dal ragazzo, che ricominciò a respirare. "Cavolo, Rac! Sei sempre stata così energica? Ho smesso di respirare per almeno due minuti!" Rachel sorrise. "Scusa. Promettimi che tornerai a trovarmi." Percy la fissò e sorrise. "Certo che tornerò a trovarti, piccola Rachel! Sono fantastico, come potrei privarsi di tutto questo?" Chiese poi, indicandosi. Rachel sorrise, prima di riabbracciare il ragazzo.

Campo Mezzosangue, arena, pomeriggio
Tutto era pronto per la partenza dei Cavalieri e il loro ritorno alle terre dell'eterna estate.
Percy era di fianco a Yarell, il proprio drago, mentre sistemava la sella, parlando con Luke, vicino a lui ed impegnato con il proprio destriero.
Annabeth, Grover e Tyson si avvicinarono a Percy.
"Parti di già?" Chiese Annabeth. Percy si voltò. "Già. Sai, hanno bisogno di noi. La Terra non è l'unico pianeta che vale la pena di salvare. Ce ne sono a centinaia, in giro per l'universo." Grover annuì, tra le lacrime. "Percy... io..." "Mi mancherete. Tutti e tre. Annabeth... cosa intendevi con non ho mai scelto lui?" "Drew mi ha rifilato del filtro d'amore." La faccia di Percy divenne di pietra. Il ragazzo era infuriato. "Mi dispiace. Ho commesso un errore." Annabeth sorrise, avvicinandosi al ragazzo. Percy la baciò sulla guancia, sussurrandole. "Non ho mai scelto nessun'altra." Annabeth, con un sorriso ancora più ampio, baciò il semidio in bocca. Percy, dopo aver ricambiato e poi interrotto il bacio, sorrise a Grover, dicendo. "Sei ancora il mio migliore amico, Grover." Si abbracciarono. Tyson si asciugò una lacrima. "Ehi, campione, non piangere! Tornerò ogni volta che potrò. Infondo, dove lo trovo un altro fratello come te?" Tyson sorrise, abbracciando fortissimo il fratello.
Luke li guardò. "Percy, dobbiamo andare."
"Un attimo, Luke. Devo salutare ancora una persona."
Percy, poi, si avvicinò a Chirone. "Sei il migliore insegnante io abbia mai avuto." Per poi abbracciare il centauro che, sorridendo per la prima volta da un anno, ricambiò la stretta.

"Okay, andiamo! Su, tutti sul drago, che aspettate? Che cresca l'erba?" Talia, già sul proprio destriero, sbuffò. "Possiamo ucciderlo?" Nico scosse la testa. "Ne abbiamo già parlato, Talia. Non puoi uccidere Percy. Si chiama educazione." "Ma lei non la conosce." Percy saltò sul proprio drago, ghignando.
"Alla prossima. Ah, evitate di causare una guerra nei prossimi mesi. Voglio dire, dateci una tregua!"
Poseidone, Zeus ed Ade scossero la testa, mentre i nove draghi si sollevavano in volo, sparendo dal cielo di Long Island.







Plus. Una settimana dopo
Rachel venne raggiunta da Zeus, Ade e Poseidone. "Rachel. Cosa aspetti?" "Niente..." "È una settimana che sei seduta qui. Cosa ti preoccupa?" Domandò Ade. Rachel sospirò. "Mi manca Percy. È stato bello riaverlo qui, anche se per poco. Vorrei solo che... tornasse."
"Beh, è il tuo giorno fortunato, questo!"
I quattro si voltarono: Percy era lì, in piedi, con un'armatura e la spada infilata nel fodero. Aveva anche Vortice, infilata in un secondo fodero. Sul volto del ragazzo c'era un sorriso enorme.
Rachel balzò in piedi e corse verso Percy. "Perce! Sei già qui? Ma...?"
"Era l'idea che avevo detto a Caos." Dice Percy, guardando gli dei. "So che stavate origliando. Vi si leggeva in faccia. Comunque, abbiamo deciso di tenere la cabina come base per i Cavalieri. Sapete... un posto da chiamare casa in tutto l'universo. Quando non saremo in guerra per salvare qualche mondo, staremo qui."
Rachel sorrise. Poseidone chiese. "Riguardo Miraval e Lysar?" Percy scoppiò a ridere. "Re Erlond ha deciso personalmente la punizione per la figlia. È stata relegata nei campi, a coltivare la terra. Non potrà più esercitare il ruolo di principessa, ed è davvero indiavolata. Invece, Miraval. Beh, Caos si è superato: non gli ha tolto l'immortalità, no... prima lo lascerà rinchiuso in una prigione cosmica per qualche centinaia di anni. Proverà tutte le insicurezze dovute al pensiero di governare un mondo, o l'universo. Solo le cose negative. Poi, al termine della pena, Caos lo priverà della sua immortalità. E del suo ruolo. Non so nemmeno quanto durerà, dopo l'assoluzione dal proprio ruolo. Forse qualche ora, il tempo di rendersi conto della propria morte imminente... non l'ho mai visto accadere."
"Adesso cosa farai?" Chiese Zeus. "Abbiamo qualche settimana libera. Almeno, finché Caos non ci richiama per una missione. Rimarremo qui, gli altri hanno già occupato la cabina. Io ero venuto ad avvisare Chirone."
Rachel sorrise. "Potremmo fare una Caccia alla Bandiera. Cavalieri contro Campo." "Certo, anche se non avrete alcuna possibilità. Siamo addestrati a combattere in tutti i mondi e in tutte le situazioni. Confrontalo con la preparazione dei semidei... diventa davvero insignificante, a confronto."
Rachel, ridendo, corse via.
Zeus fissò Perseus. "È successo qualcosa?"
Percy ci pensò. "Ah, sì. Luke e Talia si sono finalmente messi insieme. Dopo un anno di flirt continuo. Sono molto fiero di loro, davvero. Mi hanno fatto penare, ma alla fine, ci sono riusciti."
Poseidone rise, scompigliando i capelli del ragazzo con una mano, mettendogliela poi intorno alle spalle. "Bentornato a casa, figliolo!"

Angolo autrice
È abbiamo concluso la storia!
Ma non temete, rivedremo i Cavalieri!
Tenere d'occhio questa storia!
By rowhiteblack




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