Capitolo 10

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Campo Mezzosangue, arena.
"Di che volevate parlarmi?"
Zeus guardò in evidente difficoltà il ragazzo. "Percy... è necessario tu ci ascolti." Il ragazzo cominciò a scuotere il capo. "No, non lo è. Se volete scusarmi..." "Ascolta e basta, per una volta." Intervenne Ade. A interrompere la conversazione, e salvare gli Dei dalla morte precoce, fu Talia che, arrabbiata, andò a passo di marcia verso il cugino. "COSA HAI FATTO? COME TI SEI PERMESSO?" Percy guardò la cugina come se fosse pazza. "Talia... di che...?" "NON MENTIRE! LYSAR ME LO HA RACCONTATO!" "Io ho fatto... cosa, esattamente?" "HAI DETTO CHE SARESTI RIMASTO QUI! SEI COSÌ PATETICO?" Percy la guardò come se fosse pazza. "Io rimanere qui? Ma sei impazzita totalmente? Il tuo unico neurone si è fulminato per evitare la depressione perenne?" "Vuoi dire che non vuoi rimanere qui?" "Esatto. Io non voglio rimanere qui. E non lo farò." Talia lo guardò dubbiosa. Poi, passò lo sguardo sugli dei. Zeus annuì.  "Ci ha appena minacciati." Talia guardò il cugino. "Scusa. Non lo sapevo. Mi dispiace." Percy sorrise alla cugina. "Non è colpa tua se i tuoi neuroni si stanno disintegrando a vicenda. Tranquilla." Talia lo guardò malissimo. Poi, disse. "I tuoi? Si sono già affogati a vicenda?" Percy annuì serio. "Il mio cervello è invaso da maremoti ogni venti secondi. Vedo blu, oramai." "Blu? Sei serio?" Percy annuì seriamente. "Assolutamente. Ti sei tinta i capelli e vuoi imitare i Puffi?" Talia sospirò. "E Caos ritiene te il Cavaliere migliore?" Perseus annuì. "Modestamente parlando."
Gli Dei guardavano divertiti i due ragazzi. Zeus, però, non si era dimenticato che doveva parlare con il ragazzo. "Perseus..?"
Un'altra figura apparve. Nel mezzo dell'arena, di fianco agli dei e di fronte ai ragazzi.
"Lord Miraval!" Esclamò Talia, inchinandosi. Perseus, invece, guardò sconvolto l'immortale. "Tu che ci fai qui?" Il guerriero appena apparso sorrise ai due ragazzi. "Talia, grazie. Puoi alzarti. Percy. Non hai ancora imparato a rispettare i superiori?" "Appena ne troverò qualcuno lo farò."
Gli Dei risero per la battuta del ragazzo. Miraval li guardò per un secondo, prima di girarsi verso Perseus. "Ho un compito importante da assegnarti, Perseus Jackson. Quindi, seguimi e attendi le mie istruzioni." Percy sospirò, poi, facendo un cenno a Talia, come per tranquillizzarla, disse. "Miraval, forse non ne sei al corrente, ma sono in missione sotto ordine di Caos. Quindi, qualunque sia il tuo problema..." "Hai giurato fedeltà a me!" "A Caos, in realtà. Comunque, qualunque sia il tuo problema, ti consiglio di arrangiarti. E di trovare da solo una soluzione." Miraval guardò pieno di rabbia il ragazzo. "Razza di insolente! Come ti permetti?" "Semplice. Non mi fai paura." "Io posso controllare la tua mente!" "Provaci."
La sfida del ragazzo colpì nell'orgoglio l'immortale. Poi, l'immortale si concentrò. Gli Dei osservarono interessati la scena. Perseus non sembrava subire alcun danno, ma Miraval credeva evidentemente di star riuscendo nel suo intento.
Dopo pochi minuti, Miraval guardò il ragazzo. "Non parli più, vero?" Perseus ghignò. "Tutto qui? Non sai fare di meglio?" Miraval spalancò gli occhi. "Come hai fatto?" Perseus guardò la cugina. La ragazza scosse il capo. Poi, chiedendo il permesso, se ne andò dell'arena.
"Lo sai come funziona, vero, Perseus?" Gli Dei guardarono il ragazzo diventare molto arrabbiato. "Come funziona cosa?" "Tu non rispetti me, loro muoiono. Solo tu sei più forte di me." Perseus guardò con furia Miraval. "Ti avverto per l'ultima volta. Tocca, o pensa di toccare, Talia e Nico, e io ti uccido." Miraval sorrise. "Non puoi uccidere un immortale, Perseus." "Perchè non ci proviamo?"
Miraval ridacchiò. "Vado. Appena recuperi un po' di buon senso, tornerò." Poi, scomparve.
Gli Dei si girarono verso Perseus, preoccupati. "Perce..." mormorò suo padre.
Il ragazzo li fissò, pieno di rabbia. "Lo detesto! Continua a minacciare Talia e Nico!" Poseidone lo guardò. Poi disse, con un tono tranquillizzante. "Troverai una soluzione." "Non c'è una soluzione! Vuole che io diventi il suo schiavetto! Preferirei morire piuttosto che battermi per lui! Ma, lui non se la prenderebbe con me! Colpirebbe Talia e Nico! Perchè è quello che fa! Colpisce il punto debole delle persone, le tortura grazie ad esso! È un mostro!"
Ade si avvicinò al ragazzo. "Troverai una soluzione. Sai perchè?" "No." "Perchè lo fai sempre." Perseus si tranquillizzò, lentamente. Il suo respiro rallentò, il colore del suo volto tornò normale. "Grazie." Zeus, Ade e Poseidone sorrisero al ragazzo. "Di niente. Tieni solo a mente quello che ti abbiamo detto. Trovi sempre una soluzione. Non smettere di farlo. Non adesso." Perseus annuì. "Non lo farò."

Angolo autrice
Tanto lo sapevate che non avreste scoperto niente... muahahahah
Allora, undicesimo capitolo.
Miraval merita la morte.
Gli Dei sono bravi, più o meno.
Percy è puccioso. Ed è un idiota.
By Rowhiteblack :)

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