capitolo 13

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New York, accampamento dei semidei

Percy, dopo aver parlato con gli dei, si diresse al centro della piazza, dove erano raggruppati tutti i semidei, feriti e non.
Seguito dagli dei, salì su un piccolo podio, posto lì dai colleghi.
Dietro di lui, a semicerchio, si misero gli dei.
Perseus, dopo aver guardato i semidei, disse. "So che quello che è successo può avervi sconvolto. Non vi sentivate così da Crono. Ma... oggi avete visto che siete riusciti a mandarli via. A difendere casa vostra, i vostri amici, la vostra famiglia.
Ovviamente, avrete anche notato gli enormi miglioramenti fatto. Avrete notato che siete riusciti a cooperare. A difendervi da tre persone contemporaneamente. Questi... piccoli miglioramenti, uniti, portano a un grande miglioramento."
Annabeth, commossa, intervenne. "Ma... Se attaccassero di nuovo di sorpresa... come...?"
Perseus rispose, non guardandola direttamente in faccia. "Non ci saranno più attacchi a sorpresa. Posizioneremo delle... trappole e dei sensori, per avvertire la loro presenza."
Perseus fece un cenno a Charles, che, annuendo, si diresse in un angolo, cominciando a lavorare.
Talia si fece avanti. "Un'altra cosa. Avete vinto una battaglia, ma non la guerra. Dovrete continuare ad allenarsi, senza rilassarvi." "Wow. Tals, non è esattamente un discorso incoraggiante, il tuo." Talia guardò male Luke. "Ricordate che il nemico è sempre quattro passi avanti a voi. È una delle prime lezioni a cui noi Cavalieri siamo sottoposti."
Perseus la fermò. "Tals ha ragione, naturalmente. Vincere in una battaglia, non è vincere la guerra. Ma è un buon inizio."
Perseus lanciò un'occhiata significativa alla ragazza. "Che c'è? Devo essere sincera, no?"
Il ragazzo guardò gli altri Cavalieri. "Chi è d accordo con il farla stare zitta?" Gli altri alzarono la mano. "8 a 1. Tals chiudi la bocca."
Zeus ridacchiò, imitato dai due fratelli.
Perseus, poi, si voltò verso i semidei. "Silena, Zoe e Bianca gireranno a curare le vostre ferite."
Scese dalla piattaforma, e si allontanò, seguito dai due cugini.
Le tre ragazze sospirarono. "Arriviamo da coloro che ne hanno più bisogno."

Zeus, Ade e Poseidone erano andati dietro i figli, nella speranza di poter parlare con loro.
Entrarono.
Percy, che si stava facendo medicare una brutta ferita sulla spalla, si voltò. "Non si usa più bussare?" "Ci avreste fatti entrare?"
Nico annuì. "Bella risposta." "Soprattutto pronta." Si disse concorde Percy.
Talia sbuffò. "Idioti." "Ci ami proprio per quello, no?"
La ragazza fece pressione sulla ferita del cugino. "Ahia, Talia!" "Ops. Mi dispiace così tanto."
Il ragazzo le borbottò contro, a bassa voce.
Nico si rivolse agli dei. "Che volete?"
"Wow, Nico. L'educazione?" Talia, dopo un cenno del più piccolo, fece di nuovo pressione sulla ferita. "Ahia! Perché?" "Te lo meriti."
"Non lo nego, ma Perché?"
Gli dei risero. Ade intervenne. "Volevamo chiedervi cosa ne pensaste." All'occhiata di Talia, spiegò. "Riguardo il nostro esercito. Abbiamo qualche possibilità contro Gea?"
Talia annuì. "Solo se i semidei ascolteranno tutto quello che noi diciamo. Sennò... vi uccideranno alla prima occasione." Percy sussurrò 
"Wow! Sei davvero molto cattiva, eh, Tals?"
Talia annuì. "Come dici tu." Percy sospirò. "Avete buone possibilità."
Talia scosse la testa. "Se ascoltano quello che noi diciamo." "Se ascoltano quello che noi diciamo." Ripetè Percy, prima di guardare la cugina, chiedendo. "Contenta?"
Ade sorrise. "Visto che i semidei ti hanno ascoltato rapiti, Perseus, direi che avete ottime possibilità."
Talia sibilò contrariata.
Prima che Zeus potesse parlare, entro Charles. "Mi dispiace disturbare; ma... Perseus, ho finito di preparare le trappole e i rilevatori. Aspetto te per posizionarli?" Percy guardò Nico. Il ragazzo scosse la testa, indicando la spalla con la testa.
"Nico ha ragione. La spalla deve essere medicata. Andate tu, Luke, Bianca e Micheal." Charles annuì.
Prima di uscire, commentò. "Bella ferita. Aggiungila alla collezione con la quale affascini gli elfi."
Perseus rise. "Non mi servono ferite per affascinare gli elfi."
Charles uscì.
Talia guardò la ferita del cugino. "Tra qualche minuto sarà completamente rimarginata." Poi, prima di passare una maglietta al cugino, gli disse. "Limita i movimenti al minimo. E, se devi picchiare qualcuno, per favore, aspetta che la ferita sia guarita completamente."
Percy annuì. "Si, Tals. Grazie mille."
La cugina sorrise. "Per così poco."
Poseidone disse. "Ragazzi. Volevo... volevamo parlarvi...."
Ad interrompere il dio, però, ci pensò Atena.
La dea chiamò gli dei. "Dobbiamo tornare sull'Olimpo. Devono parlarci di qualcosa..."
Zeus annuì. "Veniamo domani al Campo."
Percy annuì. "A domani."

Angolo autrice
13 CAPITOLO!
Wow. Sono arrivata più lontano di quanto mi aspettassi!
By Rowhiteblack

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