Capitolo 11

2.1K 114 8
                                    

IRINA
Il nuovo giorno stava sorgendo, c'era chi era già sveglio, chi dormicchiava, chi si era svegliato e voleva ancora dormire.
Io mi ero svegliata verso le 5:30 insieme a Zoe. In silenzio, ancora insonnolite, eravamo scese al piano terra per uscire e cercare qualcosa per la colazione. Con nostra grande sorpresa poi avevamo trovato un dono: sul tavolo della sala da pranzo c'era una cesta gigantesca colma di viveri e prodotti per l'igiene personale.
C'era una quantità di shampoo, bagnoschiuma e deodoranti che sarebbe bastata per 10 anni. Inoltre cereali, carne fresca ed essiccata, pesce surgelato, sale, olio, anche pepe, e dei semi per la frutta. Attaccato alla festa c'era un bigliettino: "complimenti per aver superato la prova. Spero sopravviviate."
Un biglietto piuttosto inquietante, soprattutto perché la prova a cui si faceva riferimento era senza dubbio la morte di Federica, ed eravamo piuttosto convinte che non si trattasse degli scienziati che ci avevano trascinato li. Il biglietto parlava al singolare.
Zoe aveva quindi preso vari semi ed era uscita. L'avevo seguita per aiutarla.
La visione era sovrannaturale: lei, alta, snella e stretta nel suo vestito grigio aderentissimo, accucciata per terra a scavare per piantare le mele. Era velocissima, e mentre lavorava mi parlava del suo amore per le piante e le coltivazioni in generale. A quanto diceva i suoi genitori non c'erano mai a casa e per pranzo le compravano sempre cibo da asporto, dalla pizza, alle patatine con salse varie, panini del fast food e spesso vaschette di gelato. Col tempo lei aveva iniziato ad ingrassare e all'età di 11 anni era diventata vittima di bullismo non solo per il suo peso ma anche per il suo disturbo che la allontanava dagli altri. Perciò si mise a dieta; disse ai suoi genitori di non comprarle più il cibo ma di lasciare a lei i soldi. 
Apprese l'arte della botanica e coltivó nel suo terrazzo pomodori e altri ortaggi. Perciò... Divenne così: 1.67 di puro fascino, abbronzatura naturale, labbra piene, occhioni scuri, capelli sottili e color grano, gambe lunghe e snelle, pancia piatta, due tette enormi, fianchi arrotondati e un sedere perfetto. Zoe era " Wow".
-Iri non hai paura che la gente ti infastidisca vestita così?-
Io? Beh era capitato spesso ma non mi importava.
-Non ho paura. Io ho paura di non essere notata, apprezzata, guardata. È diverso Zoe.-
-Capisco. Ma sappi Irina che la bellezza è anche quella interiore. E fidati che tu sei veramente bella, dentro e fuori.-
Mi commossi per le sue parole; nessuno mi aveva mai detto cose simili. La abbracciai forte.
-Ah oggi ti sei proprio vestita da puttana...-

I ragazzi di Villa Luigia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora