Capitolo 29

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ZOE
La nostra Luigia era un tipo un po' egocentrico. Per certi versi forse era simile ad Irina e Oceano.
La sua statua era meravigliosa; se era fedele
all'originale allora Luigia doveva essere una bellissima donna. La basilica era strabiliante: sembrava vibrare di colori e profumi, sapeva di vissuto.
Mentre facevamo congetture su Luigia, la sua villa e la sua basilica incredibile, l'aria cambiò. Accadde qualcosa di strano.
-Sento qualcosa di strano, dobbiamo uscire di qui al più presto! Vix, che diamine fai? Levi, ascoltami almeno tu! Dobbiamo uscire, dobbiamo uscire!-
Era Ascanio a parlare, ma non era il solito Ascanio. Sembrava agitato o esaltato, sinceramente ero confusa, parlava troppo velocemente e sudava. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, e si muoveva a scatti. Era in piena fase maniacale, tipica del bipolarismo.
Vix era nel pieno di un attacco di panico; tremava e si contorceva su se stessa.
Levi lanciava oggetti contro i quadri e le statue, cercava di spaccare il legno delle panche, era inarrestabile.
Tutto ciò accadeva solo in quei tre. Noi altri guardavamo la scena allibiti.
Oceano e Thom presero Levi e Ascanio con la forza e li portarono fuori. Noi ragazze facemmo lo stesso con Vix. Una volta all'esterno sembrarono calmarsi tutti.
-Ragazzi, scusatemi...- Iniziò a dire Levi.
-S-si scusat-t-eci...- Continuò Vix ancora sotto shock.
Ascanio, lui non si era ripreso così bene.
-Io non sono come lui, non sono suo figlio! Lasciami lasciami! Non toccarmi!-
Ci tengo a precisare che nessuno lo stava toccando o minimamene interpellando.
Camminava in circolo, velocemente, senza sosta, aveva le mani tra i capelli che tirava forte, e si guardava intorno come se ci fosse realmente qualcuno che lo tratteneva.
Non potevamo contare su Vix e Levi, gli unici a saperlo calmare. Decidemmo di portarlo a casa.
Una volta arrivati però la situazione peggiorò; Ascanio non era particolarmente legato agli altri, anzi, forse gli stavano un po' sulle palle.
Identificò il "nemico" in loro ed iniziò una rissa.
I ragazzi si azzuffavano: Thom, Levi e Oceano perché volevano proteggere Ascanio, gli altri perché si volevano difendere dai suoi attacchi.
Noi ragazze non sapevamo che fare.
Ad un tratto apparve Barbara con in mano una siringa. Si avvicinò a Cora e disse.
-Odio dirlo ma devi farlo Cora, devi sedarlo.-
La siringa conteneva del liquido che, a detta di Barbara, stava nel comodino di Ascanio, accompagnata da un biglietto con tanto di istruzioni in "caso di emergenza".
Cora, che sembrava la più fragile insieme a Vix, prese la siringa con decisione e si avvicinò ad Ascanio.
Non avevo mai visto il lato forte di Cora ma mia piaceva.
-Tienilo fermo per favore.- Disse a Levi, senza tradire alcuna emozione.
Tutti i ragazzi si adoperarono per immobilizzare 1.90 metri di muscoli e Cora iniettò il siero.
Dopo pochi secondi Ascanio svenne tra le braccia degli altri ragazzi.
Cora sussurrò un "mi dispiace" e ordinò di portarlo a riposare.
-Starà bene?- Chiese Vix preoccupata. Vedere svenire Ascanio da un momento all'altro era stato abbastanza scioccante, soprattutto per lei.
-Per almeno un giorno intero sarà sotto l'effetto del sedativo; perciò potrebbe reagire in modo lento e soffrirà di sonnolenza. Ma era necessario ragazze. Barbara ti ringrazio.-
Barbara annuì. Quella ragazza mi piaceva sempre di più: era tosta, gentile ed intelligente. Unico problema: non riusciva a scaricare quel coglione del fidanzato.
-Ok, andiamo a vedere come sta, così raccontiamo agli altri ciò che è successo.- Dissi e ci dirigemmo al secondo piano.
Mentre attraversavamo il corridoio per raggiungere la camera di Ascanio, udimmo dei versi bizzarri provenire dalla camera di Barbara. Un po' impaurite ma anche curiose (poteva essere qualsiasi cosa) aprimmo di scatto la porta e ci ritrovammo davanti una scena patetica: Riccardo e Daniela nella posizione del missionario.
Barbara non fece un fiato, diede le spalle al quadretto erotico ed uscì.

I ragazzi di Villa Luigia Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora